Approvato nel Consiglio dei Ministri di oggi 24 maggio 2024 il decreto “Salva-casa”, il mini-condono per le piccole difformità edilizie voluto dalla Lega.

Alla fine Matteo Salvini l’ha spuntata ed è riuscito a far approvare il suo “Salva-casa” prima delle Elezioni Europee entrando nelle case di milioni di italiani. Una vittoria quella del leader della Lega che arriva a poche settimane dall’approdo alla Camera dei Deputati dell’Autonomia Differenziata già approvata al Senato. A nulla sono valsi i tentativi – timidi – degli alleati di ridimensionare la portata del provvedimento che consentirà a migliaia di famiglie italiane di sanare piccole difformità urbanistiche e al leader della Lega di farne uno dei cavalli di battaglia delle ultime settimane di campagna elettorale.

Il vicepremier leghista in conferenza stampa – a conclusione del Cdm – ha auspicato che il decreto possa essere pubblicato già lunedì e ha annunciato anche la possibilità dell’inserimento di ulteriori misure di semplificazione in fase di conversione del decreto.

Rinviato alla fase di conversione anche il cosiddetto “Salva Milano” stralciato dal provvedimento approvato oggi in Cdm, ma che il segretario della Lega ha auspicato possa essere reintrodotto con un maxi-emendamento bi-partisan.

Approvato in Cdm il decreto “Salva-casa” di Salvini: cosa prevede? Quali immobili sono coinvolti?

Cosa cambierà per le famiglie italiane con le nuove disposizioni? Il decreto approvato oggi dall’esecutivo di Giorgia Meloni prevede come ormai noto una sorta di sanatoria per tutti i piccoli abusi edilizi già esistenti nelle abitazioni degli italiani, come la presenza di un soppalco, di una veranda, o, l’ampliamento di una finestra. Piccole difformità che potranno essere sanate con un iter più veloce e meno burocrazia.

Una sorte di “pace edilizia” che si stima riguarderà l’80% degli immobili italiani. Potranno beneficiare del mini-condono approvato dal Governo solo le difformità esistenti alla data del 24 maggio 2024.  

Tra le novità principali del decreto vi è l’introduzione del principio silenzio-assenzo che capovolgendo quello del silenzio-diniego, attualmente in vigore nella pubblica amministrazione. Che cosa significa? Che se l’Amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata. Tra le misure anche l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità.

Il decreto, definito da Salvini “una rivoluzione liberale” prevede, infine, anche una semplificazione del cambio di destinazione d’uso

Salvini: “Una rivoluzione liberale. E’ una bella giornata per i proprietari e per il settore”

Il decreto  “Salva-casa”, come già detto, consentirà al leader della Lega Matteo Salvini di ‘entrare’ nelle case degli italiani nel momento migliore della campagna elettorale per le Elezioni Europee in programma l’8 e il 9 giugno.

“Quella che avviamo oggi con questo decreto è una rivoluzione liberale, negli atti passiamo dal silenzio rigetto al silenzio assenso. Sono molto soddisfatto, è un intervento che entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva. Si liberano i Comuni da valanghe di pratiche, sono stimate in 4 milioni. Ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti i giorni: tende, finestre, scalini.”

Ha detto il vicepremier che poi ha concluso:

“E’ una bella giornata sia per i proprietari sia per il settore edilizio”.

Decreto Salva Milano, Salvini: “Spero in un emendamento bipartisan in fase di conversione”

In conferenza stampa, il leader della Lega ha poi auspicato che in fase di conversione in Parlamento del decreto si possa reintrodurre la norma “Salva-Milano” esclusa dal provvedimento approvato in Cdm. Il ministro ha dichiarato di sperare in un emendamento bipartisan.

“Il “Salva-Milano” che non è solo per Milano ma per tanti comuni nelle stesse condizioni. Spero che ci sia un emendamento bipartisan, mi piacerebbe che fosse firmato dalla maggioranza e opposizione insieme, perché qui bisogna prendere atto che ci sono alcune migliaia di famiglie che abitano in un appartamento che è impensabile demolire”.