Agevolazioni IMU 2024. L’imposta è gestita e diretta al Comune dove è ubicato l’immobile. Una particolarità riguarda la destinazione dell‘imposta per gli immobili classificati nel gruppo catastale D (immobili ad uso produttivo come capannoni, alberghi, ecc.): in questo caso, l’imposta è riservata allo Stato, salvo l’eventuale aumento dell’aliquota base disciplinato dal Comune.

Come per la maggior parte delle imposte, la normativa prevede l’applicazione di agevolazioni, riduzioni ed esenzioni. In particolare, la legge prevede un taglio del 50% sulla base imponibile IMU degli immobili dati in uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori e figli, quindi), se l’immobile viene utilizzato come abitazione principale, ossia vi hanno la residenza anagrafica e la dimora abituale. Esistono anche altre riduzioni applicabili all’imposta. Vediamo insieme tutte le agevolazioni IMU applicate nel 2024.

Agevolazioni IMU 2024

Secondo quanto previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le principali agevolazioni in materia di IMU riguardano:

  • aree fabbricabili possedute e condotte da coltivatori diretti o imprenditori agricoli: la disciplina prevede l’esenzione totale dall’IMU;
  • fabbricati di interesse storico o artistico: la normativa prevede un taglio del 50% sulla base imponibile IMU;
  • fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati: la disciplina prevede una riduzione del 50%;
  • abitazioni locate a canone concordato: la normativa prevede un taglio del 75% sulla base imponibile IMU;
  • abitazioni concesse in comodato: la normativa prevede una riduzione del 50%.

Quali sono i casi in cui non si paga l’IMU?

 Come spiegato in precedenza, la normativa prevede un taglio del 50% sulla base imponibile IMU degli immobili dati in uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori e figli). L’agevolazione si applica se l’immobile viene utilizzato come abitazione principale, ovvero se i parenti vi hanno trasferito la residenza anagrafica e la dimora abituale.

Come riportato da fiscooggi.it, l’agevolazione è subordinata alle seguenti condizioni:

  • gli immobili non devono appartenere alle categorie considerate “di lusso” (A/1, A/8 e A/9).
  • il contratto di comodato deve essere registrato;
  • il comodante deve possedere un solo immobile in Italia (oltre a quello concesso in comodato, un altro nello stesso comune, adibito a propria abitazione principale);
  • il comodante deve risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nel comune dell’abitazione messa a disposizione del parente.

La riduzione della base imponibile IMU si applica anche qualora, in caso di morte del comodatario, l’immobile rimanga destinato ad abitazione principale del coniuge di quest’ultimo, in presenza di figli minori.

Attenzione ai casi “speciali”

Secondo quanto previsto dal MEF, la normativa prevede l’applicazione di una riduzione sull’imponibile IMU per un solo “immobile a uso abitativo”. Tale agevolazione non si applica, ad esempio, a terreni agricoli e negozi.

È importante sottolineare che anche il valore delle pertinenze delle unità date in comodato rientra nell’agevolazione, con un taglio del 50%, nei limiti previsti dalla legge (una pertinenza per ciascuna delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7), indipendentemente dalla presenza o meno di cantina, soffitta o garage posseduti dal comodante.

Allo stesso modo, il possesso di un fabbricato rurale a uso strumentale non ostacola il riconoscimento dell’agevolazione, se sussistono le altre condizioni.

Infine, va precisato che viene applicato un trattamento differenziato per i genitori che concedono in comodato al figlio un appartamento posseduto in comproprietà, se uno dei due genitori risulta titolare di un’altra casa in un comune diverso. In questo caso, quest’ultimo perde il diritto all’agevolazione.

La differenza di trattamento si applica anche nel caso in cui l’immobile sia concesso in comodato ai genitori del marito o della moglie. La normativa prevede che solo il figlio della coppia possa fruire, per la sua parte, della riduzione dell’IMU.