“Il sole a strisce” è un’opera dell’autrice Tinto Maria, frutto dell’esperienza vissuta in una casa circondariale, dalla stessa autrice, in veste di psicoterapeuta. Il vissuto dei detenuti, raccontato dagli stessi nel corso delle sedute terapeutiche tenute con la scrittrice, hanno messo a nudo i drammi familiari, sociali e personali, alla base degli errori commessi. I valori che si attribuiscono a queste tre dimensioni, se non coltivati come meritano, possono determinare situazioni inimmaginabili, che potrebbero condurre chiunque di noi tra quelle mura, anche se siamo portati a pensare: ”A me non capiterà mai”.

“Il sole a strisce” di Maria Tinto: chi abita le carceri in Italia e perché?

In fin dei conti cos’è il carcere per la maggior parte delle persone, se non un luogo che tiene insieme uomini e donne, che non meritano di stare nella società? Persone ritenute senza sentimenti, senza morale e così via, ma immergendosi nella lettura dell’opera, tutte queste credenze e pregiudizi, riga dopo riga, si sgretoleranno, innescando nel lettore ripensamenti, determinando una inaspettata visione diversa. Si tratta di persone che, spesso, a causa di eventi non determinati dalla propria volontà, si sono macchiate di reati puniti con la detenzione.

Ritratto dell’autrice, Maria Tinto

Il libro porterà il lettore a ripensare la visione delle carceri e dei suoi ospiti

L’intensità emotiva che trasuda dall’opera è talmente tangibile, da portare la stessa autrice/psicoterapeuta, a riconsiderare il valore da lei attribuito ai propri rapporti familiari, sociali e sentimentali. Questo è quello che analogamente accadrà al lettore, che come in uno stato di trance, alla fine della lettura si ritroverà ad avere una visione completamente diversa, sia del carcere e dei suoi ospiti, che di se stesso. Sarà condotto verso una riflessione intima, sul modo di vivere i rapporti con la propria sfera sociale e sentimentale.

Quali valori aleggiano nelle carceri?

Ognuno di noi ha un’idea ben precisa e personale di come è fatto il mondo dietro le sbarre, ecco allora che “Il Sole a Strisce” apre le porte di un universo che conduce il lettore tra quelle mura, che tanto fanno paura, facendogli toccare con mano tutti i valori, i sentimenti ed i veri pentimenti, che aleggiano in quegli ambienti. Ed è a questo punto che si scopre come la realtà, raccontata con elegante maestria dalla scrittrice, andrà, pagina dopo pagina, a soppiantare l’immaginario creato in chi non si è mai posto la domanda: cosa pensano quelli che stanno lì dentro?