Cessione del credito dei bonus edilizi e del superbonus 2024, chi può ancora oggi trasferire l’agevolazione fiscale? In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto “Superbonus” (Dl 39 del 30 marzo 2024), rimangono in pochi e per limitate situazioni a poter ancora utilizzare le due opzioni.

Infatti nella giornata di ieri, 22 maggio 2024, si è svolto il voto (con fiducia) sul provvedimento. L’esito è stato di 178 favorevoli, 102 contrari e quattro astenuti. In base a quanto prevede il decreto, dunque, il ricorso allo sconto in fattura o alla cessione dei crediti verrà azzerato a quasi tutti i soggetti che intervengono nell’ambito dei lavori edilizi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e di abbattimento delle barriere architettoniche.

La dead line è quella del 30 marzo 2024, giorno di entrata in vigore del decreto 39 del 2024. Chi, a questa data, aveva già effettuato spese e iniziato i lavori potrà nutrire delle chance di poter avvalersi di sconti e cessioni. In caso contrario, i vincoli introdotti dal decreto 39/2024 escludono dalle opzioni la quasi totalità di committenti. 

Cessione del credito sui bonus edilizi, in quali casi di può applicare lo sconto? 

Chi può ancora oggi utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura per gli interventi agevolati dai bonus edilizi? Una prima considerazione si può fare sull’avvio o meno dei lavori entro la data del 29 marzo 2024. Nel dettaglio, se i lavori agevolati dal bonus ristrutturazione, dal sismabonus ordinario, dall’ecobonus ordinario e dal superbonus (nella versione eco e sisma) sono iniziati dal 30 marzo 2024 in poi, come testimoniato dalle fatture sulle spese, non è più possibile utilizzare sconti o cedere i crediti.

Diversamente, la cessione del credito per questi bonus può avvenire ancora purché entro il 29 marzo scorso siano state effettuate spese fatturate per interventi già eseguiti. 

Cilas e accordo entro il 16 febbraio 2023 per i bonus edilizi

Si fa presente che, fino al 29 marzo 2024, la cessione del credito su questi bonus era possibile in virtù del fatto che, entro il giorno 16 febbraio 2023, i committenti avevano: 

  • presentato la delibera condominiale e la Comunicazione asseverata di inizio dei lavori (Cilas) per i lavori condominiali
  • stipulato un accordo vincolante tra le parti in vista della fornitura dei beni e dei servizi oggetto di interventi e versato un acconto (lavori in edilizia libera). 

Col bonus barriere architettoniche si ha diritto allo sconto in fattura? 

Il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche si presenta particolarmente articolato in tema di cessione del credito d’imposta e di applicazione dello sconto in fattura. Si ricorda che, fino a pochi mesi fa, l’agevolazione anti-barriere rappresentava una delle poche eccezioni di bonus a non aver subito le strette della normativa sul superbonus. A partire dal decreto 212 del 2023, invece, il governo ha provveduto a limitare le tipologie di lavori ammessi a questa agevolazione e a restringere il campo di applicazione delle due opzioni. 

In base a quanto prevede il decreto 212/2023, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 29 marzo 2024, la cessione dei crediti è possibile per lavori sulle parti comuni di un condominio. In alternativa, sono ammessi all’utilizzo delle due opzioni i soggetti proprietari o usufruttuari di prima casa con quoziente di reddito familiare al di sotto di 15.000 euro. Del requisito reddituale non si tiene conto per persone in stato di disabilità che, dunque, risultano ammesse alle opzioni in ogni caso. 

Queste categorie di beneficiari mantengono il diritto a effettuare la cessione dei crediti d’imposta o lo sconto in fattura a partire dal 30 marzo 2024 solo se risultino già iniziati gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche alla data del 29 marzo 2024. Nel caso in cui i lavori non fossero iniziati, si può dimostrare di aver raggiunto un accordo vincolante con i fornitori dei servizi e dei beni e versato un acconto. In tal modo, si può applicare lo sconto in fattura o cedere il credito. Al di fuori di queste situazioni, lo sconto opera solo come detrazione fiscale Irpef o Ires.

Chi può ancora cedere i crediti con il superbonus? 

Perdono totalmente il diritto di poter cedere i crediti o applicare lo sconto in fattura i soggetti che, fino al 29 marzo 2024, potevano avvalersi delle due opzioni su bonus acquisti, bonus parcheggi e sisma bonus acquisti. Dal 30 marzo 2024 non si può, in alcun caso, applicare una delle due opzioni.

I casi di mantenimento dal 30 marzo 2024 di cessione del credito e di sconto per bonus ristrutturazioni, sismabonus ordinario, ecobonus ordinario, superbonus eco e sisma e bonus barriere architettoniche riguardano i soggetti che riescono a rientrare nelle risorse stanziate dal governo nella legge di conversione del Dl 39/2024 per gli immobili danneggiati da eventi sismici o alluvioni.

Il tetto delle risorse stanziate è pari a 400 milioni di euro per quest’anno dei quali 70 milioni di euro per gli interventi sugli immobili danneggiati dal sisma in Abruzzo del 2009.