Sono giorni particolari in casa Inter. Da una parte la gioia per il raggiungimento dello scudetto, il ventesimo della storia dei nerazzurri, che vale la seconda stella; dall’altro invece il passaggio delle quote e la nuova proprietà del club. A livello sportivo non dovrebbe cambiare nulla, ma i tifosi ora vogliono chiarezza. La dirigenza intanto è già al lavoro per programmare la prossima stagione. Si ripartirà chiaramente dalle certezze, a cominciare da Simone Inzaghi. Per commentare il presente e il futuro dell’Inter e il passaggio della società da Zhang a Oaktree, Andrea Zenga, opinionista tv e noto tifoso nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter, dallo scudetto a Oaktree: Zenga a Tag24

In casa Inter si dovrà ripartire dalle certezze. Lo scudetto già festeggiato; il gruppo, che ha dimostrato di essere unito e compatto; l’allenatore che ora si è confermato tra i top in Italia e in Europa e una dirigenza, composta da Ausilio e Marotta, tra le migliori in attività. Evidentemente non dovrà cambiare nulla Oaktree, il fondo statunitense appena diventato proprietario del club, continuando solo ad investire. Questo è ciò che si augurano i tifosi, anche se gli interrogativi in questo momento sono molteplici. Intanto la squadra si prepara sul campo per affrontare l’ultima giornata di campionato, in programma domenica sera alle 20.45 contro il Verona. Per commentare il presente e il futuro dell’Inter e il passaggio della società da Zhang a Oaktree, Andrea Zenga, commentatore tv e noto tifoso nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Uno scudetto stravinto e meritato. Come hai vissuto questi giorni di festa, da tifoso nerazzurro?

“Si sta festeggiando davvero tanto, anche perché è stato vinto in maniera assolutamente meritata. Vincerlo nel derby poi, è stato perfetto. Ci siamo ripresi una piccola, grande rivincita, rispetto a quanto avvenuto due anni fa quando il Milan ci ha soffiato lo scudetto, al primo anno di Inzaghi. È stato il coronamento di una stagione praticamente perfetta, anche se resta il rammarico per l’ottavo di finale di Champions. Credo che l’Inter sia una squadra davvero molto forte e ci accontentiamo, per quest’anno”.

Credi che la Champions possa diventare un obiettivo palese, nella testa dei dirigenti dell’Inter, già per la prossima stagione?

“Secondo me sì, anche perché negli ultimi due anni l’Inter ha dimostrato di essere leggermente inferiore solo a Manchester City e Real Madrid. È vero che siamo usciti contro l’Atletico agli ottavi di finale, ma questa squadra se la può giocare con tutti. Come ha già detto Marotta in un’intervista, a livello internazionale a deciderla spesso sono gli episodi e non è mai facile. Se la rosa viene puntellata bene, secondo me, può diventare un obiettivo concreto. Non un’ossessione, ma l’Inter può giocarsela e provare ad entrare stabilmente nelle prime quattro d’Europa”.

Puntellare la rosa sul mercato, nel senso che non ti aspetti grandi cessioni?

“Innanzitutto l’Inter ha già acquistato due calciatori molto importanti come Zielinski e Taremi. Credo che prenderà anche un’altra punta. Per quel che riguarda invece le cessioni, dipenderà tutto da come Oaktree vorrà gestire il primo anno. Sono appena arrivati e non mi aspetto che vogliano fare grandi cessioni. Penso piuttosto che confermeranno in blocco la squadra, aggiungendo qualcosina in più, laddove è mancato quest’anno. Forse le due punte di ricambio, Arnautovic e Sanchez, hanno dato qualcosina in meno rispetto a quello che ci si aspettava e ci siamo dovuti affidare soltanto a Lautaro e Thuram. Penso però che adesso il salto di qualità si possa fare”.

Hai fatto giustamente riferimento a Oaktree, visto che alla notizia degli ultimi giorni. Sei preoccupato oppure no per il futuro?

“Non sono preoccupato perché si tratta di un fondo importante. L’unica cosa è che i club gestiti dai fondi non sono come quelli in cui c’è un presidente. Banalmente non essendoci nessuno, in prima persona, diventa più complicato e di solito si guarda più al bilancio e meno ai sogni. È una strategia che si allontana molto dalla vecchia presidenza Moratti, anche se, purtroppo, di Moratti non ce ne sono più. A me Zhang non è mai dispiaciuto, perché ha mostrato grande attaccamento a questi colori. Penso che sia da ringraziare e adesso speriamo di iniziare una nuova era vincente con Oaktree”.

Ti aspetti che inseriscano nuove figure o investitori in società?

“Quello prettamente economico non è il mio campo, sto leggendo però in giro tante notizie. Mi fido di Oaktree perché le loro prime parole sono state importanti. Hanno dimostrato di tenere a questa squadra e penso che vogliano dare continuità dal punto di vista sportivo. Magari vorranno inserire anche un presidente che sia presente e mi viene in mente una figura, come potrebbe essere quella di Xavier Zanetti. Sarebbe bellissimo”.

Torniamo al campo, con la vittoria dello scudetto, Inzaghi può essere finalmente annoverato tra i top allenatori?

“Gli mancava solamente la vittoria dello scudetto e ci è riuscito. Nell’aria c’era ancora un po’ il rammarico per lo scudetto che si poteva vincere al primo anno e che poi è andato al Milan, ma adesso il mister si è rifatto con gli interessi. Supercoppa, Coppa Italia, finale di Champions e adesso il tricolore, cosa gli si può chiedere di più? Mancherebbe soltanto la Champions per poter entrare definitivamente nella storia, ma a prescindere da questo penso che sia in assoluto uno dei migliori. Io non lo cambierei con nessuno”.