Con l’approssimarsi delle elezioni amministrative di Perugia 2024, l’interesse dei cittadini e degli osservatori politici cresce significativamente. Questo articolo offre un’analisi completa del sondaggio realizzato da SWG per Umbria Televisioni, evidenziando i candidati, le preferenze degli elettori e le stime di affluenza.

Elezioni amministrative Perugia 2024: conoscenza dei candidati per SWG

Il sondaggio SWG, condotto tra il 13 e il 21 maggio 2024, ha coinvolto un campione rappresentativo di 705 intervistati su una popolazione maggiorenne residente a Perugia. Le informazioni sono state raccolte attraverso tecniche di rilevazione telefonica CATI e CAMI. Il margine di errore è di +/- 3,7%.

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare se conoscevano i seguenti esponenti politici locali, dato piuttosto rilevante al momento del voto, e queste sono state le percentuali:

  • Margherita Scoccia: 74%
  • Vittoria Ferdinandi: 69%
  • Massimo Monni: 53%
  • Davide Baiocco: 50%
  • Leonardo Caponi: 44%
  • Nessuno di questi: 14%

Fiducia nei candidati

Dopo il livello di conoscenza nei riguardi dei candidati, al campione di elettori SWG ha indagato sul tasso di fiducia che hanno. Tra coloro che conoscono i candidati, la fiducia espressa è stata così distribuita:

CANDIDATOMOLTA FIDUCIAABBASTANZA FIDUCIAPOCA FIDUCIANESSUNA FIDUCIA
Vittoria Ferdinandi23%41%19%17%
Margherita Scoccia11%44%24%21%
Massimo Monni3%34%37%26%
Leonardo Caponi3%31%42%24%
Davide Baiocco4%28%35%33%

Probabilità di voto

L’affluenza stimata per le elezioni comunali di Perugia si attesta tra il 65% e il 69%, indicando una partecipazione relativamente alta degli elettori.

Elezioni amministrative Perugia 2024: intenzioni di voto per le liste

Le preferenze degli elettori per le liste sono così suddivise:

LISTACONSENSO
Partito Democratico27%
Fratelli d’Italia22%
Fare Perugia con Romizi – Forza Italia7,5%
Movimento 5 Stelle6%
Progetto Perugia6%
Lega4,5%
Alleanza Verdi e Sinistra4%
Perugia Civica3,5%
Anima Perugia3,5%
Orchestra per la Vittoria3,5%
UDC2,5%
Pensa Perugia2,5%
Perugia Sanità Pubblica2%
Perugia Merita1,5%
Futuro Giovani1%
Forza Perugia1%
Perugia contro la guerra e il neoliberismo1%
Perugia Amica0,5%
Alternativa Riformista – Italexit0,5%

Elezioni comunali Perugia 2024: le preferenze di voto per i candidati sindaco

Si registra una lotta abbastanza serrata a Perugia, tra Vittoria Ferdinandi, in vantabgio secondo SWG, e Margherita Scoccia, solo 2 punti sotto, con un 16% di indecisi che potrebbe ribaltare la situazione. Le attuali intenzioni di voto per i candidati sindaco al primo turno sono le seguenti:

  • Vittoria Ferdinandi: 47-51%
  • Margherita Scoccia: 45-49%
  • Massimo Monni: 1-3%
  • Leonardo Caponi: 0-2%
  • Davide Baiocco: 0-2%

Il 16% degli intervistati si dichiara indeciso: non è chiaro se non andrà a votare oppure se andrà a votare, ma non sa ancora chi. È evidente che gli ultimi giorni di campagna elettorale saranno fondamentali per spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

Cosa diceva il sondaggio TechnoConsumer

Una settimana fa, un altro sondaggio realizzato da TechnoConsumer dava invece Margherita Soccia favorita, con Vittoria Ferdinandi sotto di 2,5 punti percentuali. Una situazione praticamente al rovescio di quanto invece evidenziato da SWG, dati che stanno a sottolineare come al momento non ci sia un favorito assoluto.

Entrando più nello specifico, Il sondaggio TechnoConsumer sulle intenzioni di voto per le elezioni comunali di Perugia 2024 aveva rilevato che Margherita Scoccia era la candidata più conosciuta, con il 67,4% degli intervistati che la conosce almeno di nome. La Scoccia è sostenuta da una coalizione ampia, inclusi Fratelli d’Italia e Forza Italia. Seguiva Vittoria Ferdinandi con il 57,1%, supportata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Per le intenzioni di voto, Margherita Scoccia risultava in testa con una media del 42,8%, seguita da Vittoria Ferdinandi con il 40,3%. Davide Baiocco raccoglieva l’8%, Leonardo Caponi il 5%, e Massimo Monni il 4%. Gli indecisi erano il 13,1%, mentre la percentuale di chi non voterebbe o annullerebbe la scheda si attestava al 2,5%.