Il riscatto dei periodi per contributi omessi e prescritti è un servizio cruciale per lavoratori e datori di lavoro che consente di sanare omissioni contributive passate. Andiamo a vedere come funzionano questi processi, chi può beneficiarne e quali sono i requisiti necessari. Cos’è la costituzione di rendita vitalizia, a chi è rivolta, come funziona la procedura di riscatto e quali sono i vantaggi principali.
Cos’è la costituzione di rendita vitalizia INPS
La costituzione di rendita vitalizia, prevista dall’articolo 13 della legge n. 1338/1962, permette di recuperare i periodi di lavoro non coperti da contributi a causa della prescrizione. Questo strumento è fondamentale per evitare danni alla futura pensione. Può essere richiesto dal datore di lavoro, dal lavoratore stesso o dai suoi superstiti.
A chi è rivolto
Il riscatto dei periodi per contributi omessi e prescritti è disponibile per:
- Datori di lavoro: che intendono sanare le omissioni contributive.
- Lavoratori: sia in attività che pensionati, per coprire i periodi non contribuiti.
- Superstiti dei lavoratori: che possono richiedere il riscatto per i periodi non coperti dai contributi.
Inizialmente riservato ai rapporti di lavoro subordinato, questo strumento è stato esteso anche a familiari coadiuvanti di imprese artigiane e commerciali, collaboratori di coltivatori diretti e soggetti iscritti alla gestione separata dell’INPS.
Rimedi per contributi omessi
In caso di contributi non versati, il lavoratore ha diverse opzioni:
- Richiesta di condanna: prima che i contributi siano prescritti, il lavoratore può chiedere la condanna del datore di lavoro al versamento dei contributi all’ente previdenziale.
- Domanda di condanna generica: secondo l’articolo 278 del Codice di procedura civile, il lavoratore può richiedere un accertamento dell’omissione contributiva come fonte di futuri danni risarcibili.
- Azione di risarcimento del danno: al momento del pensionamento, se il mancato versamento dei contributi ha danneggiato l’integrità della pensione, il lavoratore può chiedere il risarcimento del danno.
Prescrizione dei contributi previdenziali
I crediti contributivi INPS si prescrivono in cinque anni dall’insorgenza dell’obbligo di versamento, a meno che nel quinquennio non intervenga una denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti. La prescrizione del diritto di richiedere al datore di lavoro il riscatto dei contributi omessi si verifica dopo dieci anni dalla prescrizione del credito contributivo INPS.
Secondo le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 21302/2017), la prescrizione del diritto di richiedere al datore di lavoro il riscatto dei contributi omessi si verifica in dieci anni dalla prescrizione del credito contributivo dell’INPS. Non è più possibile pretendere che il datore di lavoro costituisca la rendita vitalizia in favore del dipendente trascorsi quindici anni dall’insorgenza dell’obbligo di versamento contributivo.
Il lavoratore può autonomamente provvedere al versamento dei contributi prescritti, sostituendosi al datore di lavoro, salvo il diritto al risarcimento. La facoltà di costituire la rendita vitalizia a proprie spese è soggetta a prescrizione, richiedendo la prova rigorosa dell’impossibilità di ottenere il versamento dal datore di lavoro.
Rendita vitalizia INPS: come funziona
Il riscatto dei periodi omessi si applica ai periodi di lavoro non coperti da contributi per decorso della prescrizione. L’omissione può essere totale o parziale, comprendendo anche casi in cui la contribuzione versata è inferiore a quella dovuta.
Procedura di riscatto
È necessario fornire prova dell’esistenza e durata del rapporto di lavoro, della qualifica e delle retribuzioni percepite. Documenti come buste paga, libretti di lavoro, lettere di assunzione e licenziamento sono quindi fondamentali.
La richiesta può essere presentata senza limiti temporali, anche dopo la concessione della pensione.
I contributi vengono accreditati solo dopo il pagamento dell’onere di riscatto, determinato secondo le norme vigenti.
Tempi di lavorazione
La lavorazione della richiesta di costituzione di rendita vitalizia richiede generalmente 85 giorni. Durante questo periodo, l’INPS verifica tutta la documentazione e le prove fornite per accertare l’effettiva esistenza dei periodi lavorativi non coperti da contributi.
Costituzione di rendita vitalizia INPS: vantaggi
Questo strumento offre numerosi vantaggi:
- Reintegrazione specifica: il lavoratore viene posto nella stessa posizione previdenziale in cui si sarebbe trovato se i contributi fossero stati regolarmente versati.
- Evitare danni alla pensione: coprendo i periodi scoperti, si evitano riduzioni dell’importo della pensione futura.
- Protezione per i superstiti: i familiari del lavoratore possono beneficiare del riscatto, assicurando che la posizione contributiva del defunto non danneggi la loro situazione pensionistica.
Normative di riferimento
La costituzione di rendita vitalizia è regolata dall’articolo 13 della legge n. 1338/1962 e da successive circolari dell’INPS, tra cui la circolare del 29 maggio 2019, n. 78. Queste normative definiscono i criteri per la presentazione della domanda e la determinazione dell’onere di riscatto.
Modalità di pagamento
Nel provvedimento di accoglimento, notificato tramite raccomandata, sono indicate le modalità di pagamento dell’onere di riscatto. È importante rispettare i termini previsti per il versamento per evitare ulteriori complicazioni.
Calcolo dell’onere di riscatto
Il calcolo dell’onere varia a seconda del sistema pensionistico applicabile:
- Sistema retributivo: basato sulla “riserva matematica”, considerando il differenziale annuo tra pensione con e senza riscatto.
- Sistema contributivo: applicazione dell’aliquota contributiva sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi precedenti la domanda.
- Gestione separata: utilizzo del valore medio mensile dei compensi degli ultimi 12 mesi.
Come presentare la domanda
La domanda per la costituzione della rendita vitalizia può essere presentata online all’INPS tramite il servizio dedicato. In alternativa, è possibile contattare il call center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164164 (da rete mobile), oppure rivolgersi agli enti di patronato e intermediari dell’Istituto che offrono servizi telematici.