Nonostante l’inflazione sia piuttosto elevata, c’è un BTp molto redditizio e remunerativo: ecco di quale titolo obbligazionario si tratta.

Nel portafoglio degli investimenti degli obbligazionisti italiani ci sono tantissimi titoli di stato emessi dal Tesoro italiano. Molti investitori si stanno approfittando del rialzo dei rendimenti per fruttare la liquidità e per proteggerla dal tasso inflazionistico. Le cedole staccate dal Ministero dell’Economia per le nuove emissioni sono piuttosto generose, anche se i livelli raggiunti qualche mese fa non si sono più ripresentati.

Con lo scoppio della crisi finanziaria (crisi dei subprime 2008-2009) fece il suo debutto il BTp 1 agosto 2039 (ISIN: IT0004286966). Si trattò di un bond trentennale che offriva un tasso fisso pari a 5 punti percentuali al lordo. Oggi la durata residua del bond in questione è pari a 15 anni e molti investitori si chiedono se sia stato un buon investimento. Per rispondere a questo quesito è bene calcolare il rendimento netto reale dall’emissione.

Questo BTp è molto redditizio nonostante l’inflazione: calcolo del rendimento netto reale

Quindici anni fa è stato emesso un BTp con durata pari a 30 anni e con scadenza fissata al primo agosto 2039. Il suo debutto avvenne in concomitanza con lo scoppio della crisi dei mutui subprime (biennio 2008-2009) e l’emissione del BTp 1 agosto 2039 fu alla pari. I risparmiatori dovettero esborsare 99,9 centesimi. Tenendo conto dell’inflazione alle stelle, è stato un buon investimento? Per rispondere a questa domanda è necessario calcolare il rendimento netto reale del titolo obbligazionario. Se procedessimo a rivendere il BTp sul mercato secondario per ogni mille euro gli investitori riceverebbero 1.100 euro.

Rispetto all’emissione del BTp si è registrato un apprezzamento superiore a 10 punti percentuali. Nel caso in cui il titolo obbligazionario fosse stato rivenduto all’apice della quotazione, l’investitore avrebbe incassato un guadagno pari a 67 punti percentuali. Tenendo conto delle cedole staccate dal 2009 ad oggi gli interessi maturati al netto hanno inciso per più di 70 punti percentuali del capitale esborsato. Il rendimento netto maturato è pari a 80 punti percentuali.

Nel computo del rendimento reale del BTp 1 agosto 2039 è necessario considerare l’inflazione, che comporta la perdita del potere di acquisto. Dalla data dell’investimento il trend inflazionistico è stato pari a 34 punti percentuali, di conseguenza il rendimento netto in termini reali è sceso a 48 punti percentuali. Resta comunque un ottimo rendimento!

Il BTp 2039 è un ottimo bond su cui investire e da detenere nel proprio portafoglio investimenti. Nel caso in cui avessimo disinvestito all’apice della massima quotazione del BTp 1 agosto 2039, il rendimento netto sarebbe stato pari a 122 punti percentuali. Scorporando l’inflazione, il rendimento sarebbe sceso a 106 punti percentuali. Si potrebbe paragonare questo BTp ad un titolo azionario.

BTp 1 agosto 2039: il crollo del prezzo del titolo

Con l’inflazione alle stelle e con l’incremento vertiginoso dei tassi di interesse il prezzo del titolo obbligazionario è crollato. Il minimo è stato raggiunto nel mese di ottobre 2023 quando il prezzo è stato pari a 98 centesimi. Successivamente si è registrata una risalita pari a 13 punti percentuali. Il trend rialzista è correlato alle proiezioni degli esperti in merito all’atteso taglio dei tassi di interessi.

Quali sono le previsioni in merito al BTp 1 agosto 2039?

Per i prossimi mesi non sappiamo se l’inflazione tornerà ai livelli di due anni fa, ma è possibile fare qualche previsione prendendo in considerazione altri BTp. Il BTp indicizzato all’inflazione emesso lo scorso anno segnala un tasso medio inflazionistico pari a 2,10 punti percentuali per i prossimi 15 anni. Ciò non implica che vada a coincidere con l’inflazione, che sarà più bassa. Il BTp 2039 rimarrà ancora redditizio e remunerativo anche in un futuro per le proiezioni del mercato.