La fibrillazione atriale, un’irregolarità del ritmo cardiaco caratterizzata da battiti cardiaci rapidi e caotici, rappresenta un problema di salute diffuso che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Fortunatamente, la tecnologia medica e la scienza fanno passi da gigante e oggi offre una soluzione efficace per molti pazienti: l’ablazione con radiofrequenza.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’ablazione con radiofrequenza, una procedura minimamente invasiva che ha dimostrato di guarire la fibrillazione atriale nell’82% dei casi. Scoprirai come funziona questa tecnica innovativa, quali sono i suoi benefici e per chi è indicata.

Ablazione con radiofrequenza per la fibrillazione atriale, di cosa si tratta

La tecnica dell’ablazione con radiofrequenza (RF), funziona utilizzando un catetere per dirigere delle scariche di energia a radiofrequenza su zone specifiche del cuore, creando del tessuto cicatriziale che blocca i segnali elettrici anomali responsabili del battito irregolare, dovuti alla fibrillazione atriale.

Studi clinici avevano già dimostrato la sicurezza e l’efficacia di questa procedura, ma nuovi dati provenienti da centri medici reali indicano risultati ancora migliori.

Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Heart Rhythm ha infatti rivelato che oltre l’80% dei pazienti sottoposti ad ablazione con radiofrequenza non ha presentato alcuna forma di aritmia atriale dopo un anno. Quasi il 90% dei pazienti, inoltre, ha potuto interrompere l’assunzione di farmaci antiaritmici.

Questi risultati sono davvero incoraggianti e superiori a quelli osservati in passato. Secondo gli esperti, il merito è dovuto ai notevoli miglioramenti tecnologici e alle tecniche di intervento sempre più moderne applicate all’ablazione con radiofrequenza.

Anche se non direttamente coinvolto nello studio, il Dr. Miguel Leal, cardiologo e membro dell’American Heart Association, sottolinea l’importanza di questi dati provenienti dalla pratica clinica quotidiana. Spesso le tecnologie mediche vengono valutate in studi controllati, ma osservare l’efficacia “nel mondo reale” su un ampio numero di pazienti è fondamentale per capire il reale impatto di queste procedure in continua evoluzione.

Circa l’82% dei pazienti è guarito del tutto dalla fibrillazione atriale

Lo studio, condotto da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, ha analizzato i dati provenienti da ben 42 centri medici ad alto volume e ha coinvolto quasi settantanove operatori esperti che hanno eseguito la procedura di ablazione con radiofrequenza.

Sono stati presi in esame 2.470 pazienti sottoposti ad ablazione con radiofrequenza tra il 2018 e il 2022. L’età media dei pazienti era di 65 anni e il 44% del campione era composto da donne.

Dopo un anno di monitoraggio, l’82% dei pazienti non ha manifestato alcuna forma di aritmia atriale e quasi il 90% è riuscito a interrompere l’assunzione di farmaci antiaritmici. Entrambi questi risultati sono migliori rispetto a quelli osservati in precedenza dagli studi clinici controllati.

Lo studio riporta inoltre un tasso di complicanze dell’1,9%, ovvero circa una procedura ogni 50, un dato considerato dagli autori come basso e in linea con altri studi.

Nonostante l’apparente successo della procedura, c’è ancora margine di miglioramento sia in termini di efficacia che di sicurezza, come ha sottolineato il Dr. Passman a Healthline.

Sebbene i risultati siano positivi, c’è ancora spazio per miglioramenti. A oggi, infatti, il tasso di successo si attesta all’80% circa e il tasso di complicanze è intorno al 2%. Ciò significa che la ricerca non si ferma qui“, ha concluso.

Quali sono i fattori di rischio della fibrillazione atriale

La fibrillazione atriale (AFib) è una condizione cardiaca piuttosto comune, soprattutto con l’avanzare dell’età. Esistono però diversi fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di svilupparla. Vediamo quali sono i principali:

  • Età: Il rischio di AFib aumenta con l’età.
  • Pressione sanguigna alta: L’ipertensione non controllata è un fattore di rischio importante per la fibrillazione atriale.
  • Altre condizioni mediche: Alcune patologie aumentano il rischio di AFib, tra cui:
  • Obesità
  • Familiarità (genetica)
  • Diabete
  • Insufficienza cardiaca
  • Malattia coronarica
  • Ipertiroidismo
  • Malattie renali croniche
  • Apnea del sonno
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Consumo eccessivo di alcol o uso cronico
  • Fumo

Altri fattori di rischio:

  • Ingrossamento del lato sinistro del cuore
  • Attività fisica intensa o allenamento di resistenza (soprattutto se non si è allenati adeguatamente)
  • Stress e ansia
  • Livelli più alti di testosterone (negli uomini)

Si può prevenire la fibrillazione atriale?

Non sempre è possibile prevenire la fibrillazione atriale (AFib), soprattutto se si ha una forte familiarità con questa condizione. Inoltre, alcune malattie come il diabete o il disfunzionamento della tiroide, che possono essere associate all’AFib, non sono sempre evitabili.

Tuttavia, è possibile adottare uno stile di vita sano per il cuore in modo da ridurre il rischio di sviluppare diversi problemi cardiaci, inclusa la fibrillazione atriale. Ecco alcuni consigli per un cuore in salute:

  • No al fumo;
  • Caffeina con moderazione;
  • Bere meno alcol;
  • Controlla la pressione sanguigna;
  • Tieni sotto controllo il colesterolo;
  • Peso sotto controllo;
  • Mangia bene;
  • Attività fisica regolare.