La presentazione del manifesto da parte di Pro Vita, che chiede ai candidati per le elezioni Europee di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia di non appoggiare nessuna legge a favore dell’aborto, è una mossa di propaganda elettorale sulla pelle delle cittadine italiane: è quanto afferma il leader di +Europa Riccardo Magi.

Al termine di un evento della CNA (Confederazione Nazionale Artigianato), Magi ricorda le posizioni del suo partito sul tema dell’aborto, ricordando che in Italia va garantito un accesso il più ampio possibile alla legge 194.

Elezioni Europee 2024, Magi (+Europa) parla del manifesto di Pro Vita: “In Italia c’è un problema nell’accesso alla legge 194”

La presentazione del manifesto dell’associazione Pro Vita, avvenuta oggi 22 maggio 2024 in Senato, è stata salutata favorevolmente dai partiti di maggioranza che formano il governo, cioè Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Pro Vita ha chiesto a diversi dei candidati di questi partiti alle prossime elezioni Europee di sottoscrivere 6 punti che hanno alla base la difesa della vita in ogni sua forma ed il contrasto alle leggi sull’aborto. Riccardo Magi, leader di +Europa, però considera questo manifesto solo propaganda elettorale, criticando che alla sua presentazione ci fossero solo uomini.

Parlando a margine di un evento alla CNA (Confederazione Nazionale Artigianato), avvenuto sempre oggi 22 maggio, Magi ha spiegato che l’obiettivo del suo partito alle prossime Europee è quello di difendere la legge 194 dai tentativi di modifica proposti dalla destra:

Stamattina il manifesto l’hanno presentato solo uomini, signori che vogliono fare speculazione politica con l’utero delle altre, su questioni delicatissime che toccano la vita personale di tante cittadine: è inaccettabile questo modo di fare. Noi abbiamo una posizione storicamente nota: crediamo che l’interruzione di gravidanza vada inserita nella Carta fondamentale dei diritti dell’Unione Europea. Dev’essere garantito effettivamente, perché, come sapete, abbiamo un problema di accesso effettivo nonostante la legge 194: prevale il diritto all’obiezione di coscienza.

La presenza di Roberto Vannacci, candidato per la Lega, è per Magi spia che il partito di Matteo Salvini si è ulteriormente appiattito su posizioni più estreme: chi fa il capo, Vannacci o Salvini? Come detto dallo stesso leader di +Europa:

Non ho capito se Vannacci è il nuovo leader della Lega, però come italiani dobbiamo dargli una sconfitta elettorale.

“La maggioranza è in confusione. Sul Pnrr Gentiloni finalmente smentisce Conte”

L’evento presso la sede della Confederazione Nazionale Artigianato è stato il momento per trattare anche di altri argomenti di più stringente attualità, come le polemiche sul redditometro e sul riconoscimento da parte di alcuni paesi europei (come la Spagna) dell’esistenza dello stato palestinese.

Il redditometro non è una novità, era stato introdotto alcuni anni fa sfruttando un ribaltamento di concetto: era il contribuente a dover dimostrare che le sue spese erano compatibili con quanto dichiarato. L’idea di riusare questo strumento in modo anche potenziato ha allarmato alcuni partiti della maggioranza, specialmente la Lega.

A tal proposito Magi vede le attuali discussioni come l’ennesimo simbolo dei problemi all’interno della maggioranza:

Dopo che la maggioranza e il governo lo hanno criticato per anni adesso lo reintroducono: il dato politico è che sono completamente in confusione, stanno dando i numeri. Noi crediamo che possa essere uno strumento utile: tutto dipende da come lo si utilizza, può diventare uno strumento per cui si inverte l’onere della prova. Dipende tutto da come viene costruito e questo ancora non lo sappiamo.

Altro argomento di discussione politico-economica sono le parole che il commissario Paolo Gentiloni ha dedicato al PNRR, contestando l’idea dell’ex premier Giuseppe Conte che fosse stata la sua insistenza a dare all’Italia gran parte dei fondi.

Gentiloni ha puntualizzato parlando di un algoritmo alla base delle decisioni, cosa che per Magi conferma l’idea che il governo di Conte non ha avuto un gran ruolo nella redistribuzione dei fondi post Covid:

Questa è una cosa si sapeva: chi era informato di come fosse andata la costruzione del PNRR, la suddivisione dei fondi, sapeva benissimo che non c’era stato un presidente del Consiglio Conte con il coltello fra i denti fino a notte fonda a lottare. Finalmente Gentiloni gli ha tolto quest’argomento abbastanza ridicolo.