L’arte del doppiaggio è ancora un mistero per molti spettatori e gli artisti del mondo dell’intrattenimento amplificano il dibattito che da anni domina sul tema dell’interpretazione da una lingua all’altra, attraverso una pratica che ha reso accessibili milioni di opere cinematografiche in giro per il mondo.

“Meglio” guardare i film in lingua o in originale? Quanto siamo liberi di scegliere nel 2024? Il doppiaggio è una tradizione tipica italiana o, al contrario, viene praticato in tutto il mondo? Con un’intervista esclusiva a Tag24.it, risponde alle domande più comuni sull’argomento l’attore e doppiatore Flavio Aquilone (voce di Zac Efron, Tom Felton – si, il nostro Draco Malfoy di Harry Potter-, Light Yagami di Death Note e tanti altri).

Le perplessità per molti spettatori nascono di recente a partire dalle ultime dichiarazioni sul doppiaggio rilasciate da Elio Germano la prima settimana di maggio 2024, ai microfoni di CiakClub.

L’attore di Palazzina Laf non ha soltanto fatto intendere che preferisce guardare i film in lingua originale per questioni di gusto. Piuttosto, ha dichiarato “assurdo il fatto che esistano ancora i film doppiati”, ponendo l’accento su quanto questa sia un modo di vedere e di interpretare i film prettamente italiana:

“A loro sembra assurdo che noi abbiamo le voci per tutti gli altri. Per tutto il resto del mondo è assurdo il doppiaggio.”

E’ davvero così?

Elio Germano commenta il doppiaggio: “Trovo assurdo che esista”. Flavio Aquilone: “Non dimentichiamo l’utilità”

Si parte dai commenti sull’interpretazione. Ci sono diverse scuole di pensiero, contrasti, dibattiti su come il lavoro dei doppiatori siano, per alcuni, un valore aggiunto a diverse opere e su come, per altri invece, non replicherebbe mai il “prestigio dell’interpretazione originale”. Come stanno le cose?

La verità è semplicemente che non esiste un “migliore o un peggiore”, ma esiste un gusto, la libertà di scelta e il fatto che ogni lavoro deve essere riconosciuto nella sua dignità. Riguardo come vengono interpretati i ruoli sul set, paragonati al momento del doppiaggio, l’attore Elio Germano aveva dichiarato a CiakClub:

E poi rispetto al lavoro degli attori il nostro lavoro passa per dei suoni che non sono il senso di quello che diciamo, semantico della parola, ma sono dei rumori del nostro corpo, delle nostre vocali prodotte, per cui si fa anche fatica quando noi stessi andiamo a fare delle coperture audio a ritrovare quella voce, quelle cose che hai passato proprio perché hai vissuto una cosa . Se uno ama il cinema non è possibile vederlo doppiato. 

D: Cosa pensa delle dichiarazioni rilasciate da Elio Germano sul doppiaggio?

R: Cioè che mi ha colpito di quel video è stato il fatto che si sia messa in discussione l’utilità del doppiaggio in sé. Da professionista, non credo che il doppiaggio penalizzi l’opera. La penalizza, se è fatto male. Al contrario, la valorizza, quando è fatta bene.

Quel video si fa anche promotore di diverse inesattezze, che rischiano di creare disinformazione. Affermare, infatti, che la pratica del doppiaggio non è diffusa in nessun paese e che è soltanto presente in Italia è quanto mai sbagliato. Se era un’affermazione da considerarsi errata anche trent’anni fa, appare ancor più imprecisa al giorno d’oggi. Si doppia ormai in più di trenta paesi e in diverse lingue. 

E’ pericoloso, dunque, diffondere l’informazione che il doppiaggio sia una pratica passata e che non sia più necessario, poiché si fa in pochissimi paesi. In realtà, al contrario, il doppiaggio è un fenomeno in espansione negli ultimi anni. In tantissimi paesi, dove fino a qualche anno fa si utilizzava una voce guida che sostituiva i dialoghi in lingua originale, oggi si doppia nello stesso modo in cui lo facciamo noi.

È ovvio che in Italia sia viva una tradizione storica: siamo stati primi a dedicarci al doppiaggio, quindi abbiamo una scuola di un certo rilievo, però questo non significa che siamo gli unici.

Trovo inoltre paradossale l’opinione di coloro che asseriscono di voler abolire il doppiaggio, perché preferiscono vedere i film in lingua originale: dal momento che, se queste persone non usufruiscono del doppiaggio, perché dovrebbero togliere l’opportunità a chi, invece, preferisce di vedere un prodotto nella propria lingua?

Nell’animazione il doppiaggio è fondamentale

Il discorso generale sul doppiaggio deve, per forza di cose, escludere i cartoni animati che, in ogni caso, fanno parte del mondo del cinema, in quanto senza la voce, non ci sarebbe interpretazione. In breve, i film animati vengono sempre doppiati:

D: Volevamo riflettere con te sul valore del doppiaggio nel mondo dell’animazione. Il mondo dell’animazione risentirebbe moltissimo dell’assenza del doppiaggio.  

R: Nel mondo dell’animazione, il doppiaggio ha un impatto maggiore, perché va a sostituirsi completamente alla performance esclusivamente vocale dell’attore originale. Al contrario, un doppiaggio di un film live action sostituisce soltanto la parte vocale della performance, mentre rimane quella attoriale.  Detto questo, il lavoro del doppiatore è più o meno lo stesso: il nostro compito, in ogni caso, è quello di essere quanto più fedeli all’originale, restituendo quello che è stato fatto da un altro attore nella nostra lingua.

Il doppiaggio penalizza l’opera originale? Aquilone: “No. Richiede tempo e preparazione”

Flavio Aquilone, nel corso della discussione ha evidenziato e descritto quanto valore ha il lavoro dei doppiatori e, sempre in riferimento a quanto dichiarato da Germano, ha ribadito che non tutti sono sempre consapevoli di quanto richieda il processo in sé:

“È chiaro che per raggiungere un grande obiettivo sono necessari tempo e preparazione. Affermare che il doppiaggio penalizzi un’opera significa non essere pienamente consapevoli della specializzazione necessaria per svolgere questo lavoro. Naturalmente, va bene affermare che si preferisce prendere visione dei prodotti in originale: è un gusto personale ed è sacrosanto.

Al contrario, dire che questa pratica tolga valore ad un prodotto significa sminuire un processo di edizione, che è, in verità, molto elaborato e complesso. Tali affermazioni hanno un certo peso, quando vengono pronunciate da una persona che ha un seguito importante.

D: Come commenta le opinioni delle persone che credono che vi sia una minore completezza del doppiaggio, alla luce del fatto che il doppiatore talvolta interpreta il suo ruolo senza essere a contatto con gli altri attori e senza conoscere tutta la storia del film?

R: Queste opinioni sono frutto di ignoranza: i doppiatori non sono soli, né “vengono abbandonati al loro leggio”. Abbiamo, infatti, un direttore di doppiaggio, che fa le veci della regia: questa figura fondamentale non soltanto letto la sceneggiatura e il testo tradotto in italiano, ma anche preso visione del film più volte. 

Anche se noi doppiatori non abbiamo letto l’intera sceneggiatura o non siamo a conoscenza di alcuni dettagli della storia, siamo sempre guidati dal direttore, che ci dà delle indicazioni che ci permettano di avvicinarsi il più possibile all’interpretazione originale. 

E’ difficile vedere film in originale al cinema? Il pubblico preferisce non leggere i sottotitoli

D: C’è chi sostiene che la distribuzione in Italia rende più difficile la fruizione di prodotti originali al cinema, rispetto a quel che avviene in altri paesi. 

R: Se è tanto difficile trovare un film in lingua originale al cinema, vuol dire che le persone preferiscono fruire del film senza dover leggere i sottotitoli: il distributore risponde ad una richiesta dell’utenza. 

Ma questo è vincolato alla città cui si fa riferimento. “

Il doppiatore, allora, ci ha raccontato un curioso aneddoto proprio riguardo la distribuzione dei film in lingua nelle grandi città:

“A me, per esempio, è avvenuto un episodio opposto rispetto a quanto si racconta solitamente: ero a Roma e desideravo vedere un film con mio figlio. Non potevo optare per lo spettacolo tardo, dal momento che è un bambino, e, nell’orario precedente, il film era disponibile soltanto in versione originale.

In generale, in grandi città come Parigi, c’è la possibilità di trovare molti cinema che proiettano il film in lingua originale. Un discorso diverso andrebbe fatto per le periferie, dove i film sono tutti doppiati. 

I ritmi di lavorazione del doppiaggio sono rallentati, Aquilone: “Ora abbiamo la possibilità di preservare la qualità”

D: Alcuni contestano i ritmi troppo veloci di realizzazione del doppiaggio. Questi tolgono qualcosa all’interpretazione?

R: Il doppiaggio richiede meno tempo. Gli attori stessi impiegano minor tempo, quando vanno ad integrare il loro lavoro, ridoppiandosi, in alcune scene già girate. Del resto, è naturale, dal momento che in questa fase ci si concentra soltanto sull’aspetto vocale dell’interpretazione.

Chi lavora sul set sa che le tempistiche sono completamente diverse rispetto a quelle del doppiaggio: il lavoro dell’attore cinematografico è fatto di attese. E’ necessaria, infatti,  una particolare preparazione. Bisogna anche tenere in considerazione i ritmi più tecnici della realizzazione del film. 

I ritmi produttivi del nostro lavoro, tuttavia, sono anche migliorati. Dopo l’ultimo rinnovo del contratto collettivo del lavoro di doppiaggio, abbiamo finalmente la possibilità di lavorare con più di tranquillità: in questo modo, possiamo preservare la qualità artistica di questo mestiere.

Abbiamo approfondito il tema anche con la vicepresidente dell’Anad, la doppiatrice Georgia Lepore.