Ancora scontri in Nuova Caledonia, nella notte tra ieri ed oggi 22 maggio 2024: il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che sarà presente nella capitale Nouméa nella giornata di oggi. Da una settimana l’isola è in fermento a causa della riforma elettorale che estenderebbe il voto a 25mila persone non originarie del territorio ma che ci vivono da almeno dieci anni.
Il progetto di legge creerebbe un problema alla causa indipendentista. Da diversi anni i partiti che si fanno portatori dei valori autonomisti cercano di svincolarsi da Parigi: sono stati indetti anche diversi referendum. La legge elettorale è stata approvata dall’Assemblea neocaledone lo scorso 15 maggio 2024.
Macron visiterà la Nuova Caledonia
Emmanuel Macron è in viaggio per la Nuova Caledonia per far fronte agli scontri sull’isola che vanno avanti da una settimana a causa dell’approvazione del disegno di legge che prevede l’allargamento del bacino elettorale. I leader indigeni kanak affermano che i piani che consentiranno a più residenti francesi di votare alle elezioni locali diminuiranno l’influenza politica dei nativi. Non sono stati forniti dettagli su quanto tempo Macron intende rimanere sull’isola o cosa farà.
Nella notte si sono verificati scontri tra i nativi e le forze dell’ordine. Ormai è routine che ogni giorno da una settimana sull’isola avvengano saccheggi o che alcune attività vengano distrutte dai manifestanti.
Le reazioni della politica francese
Anche Il primo ministro francese Gabriel Attal visiterà il territorio del Pacifico nelle prossime settimane, ha detto un portavoce. In Francia aumenta la preoccupazione per le sorti del territorio d’Oltremare. Il ministro delle Finanze Bruno Le Maire ha affermato che le attuali proteste stanno diventando troppo violente.
Due giorni fa Macron ha detto al suo Consiglio di difesa e sicurezza, convocato per parlare di cosa sta accadendo in Nuova Caledonia, che centinaia di truppe inviate dalla Francia stanno operando sul territorio. Nella giornata di ieri è stata disposta l’evacuazione dei civili australiani e neozelandesi presenti in Nuova Caledonia. Il bilancio degli scontri è di diverse centinaia di feriti e almeno sei morti.