Le truffe sono sempre all’ordine del giorno, nel settore delle criptovalute. Quella di cui si sta parlando molto, nel corso delle ultime settimane è la “macellazione di maiali”. Una truffa che prevede il contatto con le potenziali vittime tramite social media o app di appuntamenti in modo da guadagnarne la fiducia. Una volta portata a termine questa prima fase, scatta la seconda, ovvero la proposta di un’opportunità di guadagno apparentemente irresistibile, che va a coinvolgere gli asset digitali.

Per cercare di contrastare questa pratica, sempre più utilizzata dai truffatori, le aziende del settore criptovalutario hanno ora deciso di passare all’azione. In particolare, formando una vera e propria coalizione, cui è stato dato il nome di “Tech Against Scams”. Fungerà da organo di convocazione attraverso il quale i membri collaboreranno al fine di contrastare i truffatori.

La coalizione contro le truffe

Basta scorrere l’elenco dei partecipanti a Tech Against Scams per notare la presenza di molti giganti della criptosfera. A partire da Coinbase, Kraken, Ripple e Gemini, cui si aggiungono Meta e Match Group, la società madre delle app di appuntamenti Tinder e Hinge.

L’annuncio è stato dato da poche ore, tramite un comunicato. Al suo interno è possibile leggere: “Questo lavoro includerà la condivisione di migliori pratiche, informazioni sulle minacce e altri suggerimenti e informazioni per aiutare a mantenere gli utenti al sicuro e protetti prima che diventino vittime di uno schema di frode online come le truffe romantiche o le truffe crittografiche come la macellazione di maiali.”

La collaborazione tra le aziende ha avuto inizio nel corso della scorsa estate, quando sono diventati evidenti i rischi in termini di danni d’immagine per la criptosfera. Ora, però, la coalizione si sta ampliando coinvolgendo altre realtà dei settori digitale, social media e criptovalute, oltre alla Global Anti-Scam Organization.

Da sottolineare anche la partecipazione di Meta, alla coalizione. Originata con ogni probabilità dall’accusa ben precisa mossa da Revolut contro di essa, ovvero di favorire la tendenza in atto. Accusa che ha costretto anche l’azienda di Mark Zuckerberg a prendere atto del fenomeno.

È stato Guy Rosen, Chief Information Security Officer della società a ricordare quanto sta accadendo. Queste le sue parole, al proposito: “I truffatori e i gruppi criminali organizzati che si celano dietro gli schemi prendono di mira le persone attraverso molti servizi internet, rendendo difficile per ogni singola azienda vedere il quadro completo delle attività dannose e contando sul fatto che ognuno di noi lavora in isolamento.” Un isolamento cui Tech Against Scams intende ora spezzare.

Per capire il motivo che ha condotto infine al varo di Tech Against Scams, basta leggere un recente rapporto del Federal Bureau of Investigation (FBI). Al suo interno viene infatti precisato come le perdite derivanti dalle truffe sugli investimenti in criptovalute siano ammontate a 3,94 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti nel 2023. Con un ulteriore balzo in avanti rispetto ai 2,57 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Le truffe sono un pericolo non solo per la criptosfera

Se a partecipare all’iniziativa sono soprattutto aziende operanti nella blockchain, occorre sottolineare anche la presenza di Match Group, la società che controlla le app di appuntamenti Tinder e Hinge. Anche in questo caso la motivazione della partecipazione può facilmente essere intuita. L’utilizzo di queste app per le pratiche truffaldine in oggetto, rischia di allontanare molti utenti dalle stesse, tramutandosi in un danno economico e d’immagine.

Lo stesso rischio da sempre associato al trading di criptovalute, che ormai da anni deve fare i conti con la presenza di un gran numero di truffatori di ogni genere. Truffatori che possono contare anche in questo caso sull’ingenuità degli investitori, per condurre in porto i propri attacchi.

Se le forze dell’ordine e le società che operano nella sicurezza informatica sono solite dare consigli preziosi per evitare truffe e attacchi informatici, purtroppo molti utenti sono invece abituati a imboccare la direzione diametralmente opposta. Dando vita a comportamenti in grado di spalancare le porte a malintenzionati di ogni genere.