Acque agitate nella maggioranza a causa del redditometro, con Maurizio Gasparri che, per Forza Italia, ne chiede l’abolizione. Prova, però, a stemperare i toni Lucio Malan di Fratelli d’Italia, spiegando che la misura è diversa da quella del passato, promossa da Matteo Renzi.

Redditometro, Gasparri (Forza Italia) attacca: “Strumento del passato, aboliamolo”

Il governo prova a ricompattarsi sul redditometro, dopo che la pubblicazione del decreto che reintroduceva la misura in Gazzetta ufficiale aveva generato parecchi malumori, soprattutto da Lega e Forza Italia, da sempre contrari al provvedimento.

Tuttavia, malgrado i toni non siano particolarmente accesi, le posizioni tra gli alleati di governo restano ancora molto lontane.

Ecco, dunque, che Maurizio Gasparri ribadisce all’inviato di TAG24 Michele Lilla la netta contrarietà di Forza Italia alla misura. Il senatore azzurro definisce il redditometro “uno strumento del passato, gradito a persone come Renzi e alle ‘sinistre’“.

Riferendosi, poi, al funzionamento di questo calcolo presuntivo di redditi, Gasparri difende l’opera di Maurizio Leo – il viceministro all’Economia che si è occupato del decreto – orientata a un suo “adeguamento, a tutela del contribuente“, sulla base delle mutate condizioni sociali ed economiche, ma sottolinea come questa azione, per Forza Italia, sia “inutile“. Credo – conclude – che proporremo la sua abrogazione totale.

La replica di Malan (FdI): “Non saremo mai a favore di un ‘grande fratello fiscale'”

Una posizione pronunciata pacatamente ma senza dubbio avversa quella esposta da Gasparri.

Ai malumori suoi e degli altri colleghi di maggioranza, prova a rispondere Lucio Malan. Il senatore di Fratelli d’Italia fa sue le parole della presidente del Consiglio Meloni che, in un post sul social network X (ex Twitter), ha dichiarato la propria contrarietà a un “grande fratello fiscale.

Malan spiega come la misura vada in una direzione diversa rispetto alla precedente, introdotta nel 2015 dal governo Renzi, ponendo “dei precisi limiti all’azione del fisco nell’accertamento, senza violare la privacy dei cittadini e senza trarre delle conclusioni da elementi discutibili“. Limiti che non c’erano, precisa Malan, ma che restano nell’ambito di una lotta alla grande evasione fiscale, “perché, se uno ha tre Ferrari ma denuncia 5mila euro di reddito, qualche accertamento ulteriore va fatto

Infine, Malan apre a ulteriori correzioni sul testo, nel caso ce ne fosse il bisogno. Un’ulteriore ‘carezza’ per placare il nervosismo dei colleghi di governo.