Baris Boyun è stato arrestato oggi, 22 maggio 2024, a Viterbo. L’uomo di nazionalità turca è stato accusato di essere il capo di un’organizzazione criminale in Turchia. È stato prelevato dalla sua abitazione in un’operazione congiunta delle forze dell’ordine italiane e dell’Interpol.

Chi è Baris Boyun?

Baris Boyun è nato nel 1984 in Turchia ed è di etnia curda. Il suo paese lo ritiene leader di un organizzazione criminale. L’organizzazione nota come “Daltonlar Gang” era attiva nel quartiere centrale di Istanbul, Beyoglu, e aveva esteso le sue attività anche a livello internazionale. A questa banda sono stati attribuiti diversi episodi criminali e omicidi.

Baris Boyun ha agito insieme al capo mafioso Bilal Yaman. Successivamente, nel 2017, dopo l’arresto di Yaman, è diventato il leader del gruppo criminale. Le accuse rivolte a lui includono il contrabbando di armi, il traffico di droga e le scommesse illegali. Boyun e la sua organizzazione vengono collegati agli omicidi di Yuksel Ustahuseyin, un capo ultras della squadra di calcio Kasımpasaspor, e Jovan Vukotic, il signore della droga serbo. L’organizzazione recluta giovani di età compresa tra i 20 e i 25 anni e fa propaganda attraverso i social media.

La richiesta di estradizione

Boyun è stato arrestato in Italia per la prima volta nel 2022 in seguito a un mandato di cattura internazionale emesso dalla Turchia. L’uomo ha respinto le accuse e ha chiesto la protezione internazionale.

Il tribunale di Bologna ha respinto la richiesta di estradizione da parte di Ankara. La Cassazione ha motivato una decisione simile, lo scorso 16 giugno, facendo riferimento ad una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 2016, che evidenziava il rischio di trattamenti inumani e degradanti nelle carceri e l’assenza di garanzie sui diritti umani.

Le indagini

Le indagini sono iniziate nel 2023. Baris Boyun avrebbe pianificato un attentato contro il presunto mandante del suo omicidio, un boss di un clan rivale. Avrebbe anche mobilitato un gruppo armato con l’intento di attaccare una fabbrica in Turchia. È stato arrestato nel gennaio 2023 in possesso di una pistola.

Dal 2 febbraio era agli arresti domiciliari a Crotone. Nella notte del 18 marzo, avrebbe subito un’irruzione da parte di due killer che hanno sparato contro la porta del suo appartamento. Successivamente era stato trasferito nel Viterbese.

L’operazione nel Viterbese ha portato a 18 arresti. La procuratrice aggiunta di Milano, Bruna Albertini, ha dichiarato che “non risultano al momento progetti di attentati sul nostro territorio”.