Guerra a Gaza, gli Usa avvertono Israele di non bloccare i fondi destinati ai palestinesi. Polonia: “Due Stati è l’unica soluzione possibile”
L’Irlanda ha convocato per oggi una conferenza stampa per annunciare la decisione di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese, mentre a Gaza si continua a morire.
L’Irlanda ufficializzerà oggi, in una conferenza stampa, il riconoscimento dello Stato palestinese. Intanto, l’Unrwa (l’Agenzia Onu per i profughi palestinesi) annuncia la sospensione della fornitura di cibo a Rafah a causa di problemi di sicurezza.
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Studenti Pro-Palestina occupano la facoltà di Lettere a Palermo
Gli studenti pro-Palestina hanno occupato l’ex Facoltà di Lettere e Filosofia a Palermo.
La notizia è stata diffusa con una nota stampa dagli stessi studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche.
Si tratterebbe di una cinquantina di studenti, in disaccordo con la gestione del conflitto da parte dei governi:
L’attuale conflitto tra Israele e Palestina si è acuito senza tregua da più di sette mesi. La guerra assume dei risvolti sempre più drammatici: 35 mila palestinesi – in gran parte civili e bambini – hanno perso la vita in nome di uno scontro a senso unico. Più di due milioni di persone nella Striscia di Gaza stanno lottando per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con ben pochi precedenti nella storia
Hanno detto gli studenti, che aggiungono:
Crediamo che non si possa restare indifferenti di fronte alla tragedia che si sta consumando a poche centinaia di chilometri da noi. Ci sentiamo direttamente coinvolti nel conflitto e non possiamo accettare l’idea di voltarci dall’altra parte mentre migliaia di persone innocenti lottano ogni giorno tra la vita e la morte.
All’interno del nostro ateneo nei giorni e nelle settimane seguenti è necessario dedicare momenti di dibattito e di approfondimento sulla guerra tra Israele e Palestina, che coinvolgano non soltanto la comunità studentesca, ma la comunità accademica tutta
Proteste a Tel Aviv e Gerusalemme dopo il video delle soldatesse rapite
Si sono riuniti a migliaia i cittadini israeliani a Tel Aviv e Gerusalemme per manifestare e chiedere il rilascio immediato degli ostaggi in mano ad Hamas, dopo la diffusione del video delle soldatesse rapite.
A Tel Aviv, i manifestanti hanno bloccato il traffico, accendendo falò per strada, e urlando le loro richieste sotto la sede del quartier generale dell’IDF.
A Gerusalemme, invece, i cittadini hanno iniziato a fare le medesime richieste davanti all’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Biden: “La Palestina può nascere solo dai negoziati”
Il presidente statunitense, Joe Biden, ha dichiarato che:
Uno Stato palestinese debba nascere attraverso negoziati diretti tra le parti, non attraverso il riconoscimento unilaterale
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, ha fatto sapere che:
Il Presidente è un fervente sostenitore di una soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera. Questa è una posizione di principio che abbiamo costantemente affermato. Ogni Paese è libero di prendere le proprie decisioni
Madrid: “Servirà stabilire i confini della Palestina dopo il riconoscimento”
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha rilasciato una intervista a radio Cadena Ser, dove ha dichiarato:
La definizione dei confini dello Stato palestinese è una questione che si può affrontare in una conferenza di pace, successivamente all’atto di riconoscimento da parte delle altre nazioni
E aggiunge:
Si può fare un riconoscimento senza avere una definizione dei confini. Nell’Ue c’è un consenso chiaro sull’idea di fare riferimento ai confini del 1967. Ma ora non è il momento. Di tutto ciò vorremmo che si parli in una conferenza di pace
Polonia: “Creare due Stati è l’unica soluzione”
Sosterremo gli sforzi dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea e di altri Paesi che credono che sia necessaria una soluzione stabile e a lungo termine
A dirlo il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che aggiunge:
E crediamo che una soluzione così stabile e a lungo termine sarebbe l’esistenza di due Stati
Usa avvertono Israele di non bloccare i fondi per i palestinesi
Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele di non bloccare i fondi destinati ai palestinesi.
Gli Usa temono, infatti, che lo Stato Ebraico possa ostacolare i fondi come forma di ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte di alcuni Paesi europei.
Così, il Consigliere statunitense per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, ha commentato l’intenzione del Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich:
È sbagliato. Su base strategica destabilizza la Cisgiordania, mina la ricerca di sicurezza e prosperità per il popolo palestinese – che è nell’interesse di Israele – ed è sbagliato trattenere i fondi che forniscono beni e servizi di base a persone innocenti. Dal nostro punto di vista, tali fondi dovrebbero continuare a essere accompagnati da tutte le necessarie garanzie
Funerali di Raisi “sfruttati” contro Israele
I funerali del presidente iraniano Ebrahim Raisi “sfruttati” per un nuovo attacco verbale contro Israele.
Infatti, la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha dichiarato che:
La promessa di eliminare Israele sarà mantenuta. Vedremo il giorno in cui la Palestina passerà dal fiume al mare
La dichiarazione arriva durante l’incontro con Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas, in visita a Teheran proprio per i funerali.
Presente anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian.
Questa è la vittoria del popolo di Gaza, che ancora è un piccolo gruppo, contro i più grandi e potenti Stati Uniti, la Nato, la Gran Bretagna e alcuni altri Paesi
Ha detto Khamenei, stupito dalle proteste per la Palestina da parte degli studenti universitari negli Usa e in altri Paesi occidentali:
Siamo sicuri che l’Iran continuerà a sostenere la nazione palestinese con le sue politiche, le sue strategie e i suoi valori fino a quando la bandiera della vittoria non sarà innalzata sulla moschea di Al-Aqsa
Queste le parole di Haniyeh a Khamenei, ribadendo l’appoggio del presidente ad interim Mohammad Mokhber.
Sullivan consigliere per la sicurezza Usa: “Ogni Paese è libero di riconoscere la Palestina”
Netanyahu: “Scioccato dal video del rapimento delle nostre soldatesse”
L’esercito israeliano annuncia la morte di tre soldati
Sulle tv israeliane il video del rapimento di cinque soldatesse del 7 ottobre: “Siete belle, sioniste”
Netanyahu: “Uno stato palestinese sarebbe una ricompensa al terrorismo”
Piano per il cessate il fuoco, Al Arabiya smentisce la Cnn: “L’Egitto non l’ha modificato”
L’agenzia Onu per i rifugiati: “Il 75% della popolazione di Gaza costretta a lasciare casa”
Usa: “La Palestina non può essere riconosciuta in modo unilaterale”
Un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha lamentato che l’azione di alcuni paesi europei nel riconoscere lo stato palestinese non porterà ad alcun sviluppo concreto:
“Il presidente è un sostenitore di una soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera ma crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato tramite trattative dirette fra le parti e non tramite un riconoscimento unilaterale“.
Dal Pentagono: “Gli aiuti del molo a Gaza non sono stati ancora consegnati”
Il portavoce del Pentagono Pat Ryder ha lamentato che dopo la costruzione del molo temporaneo al largo della costa di Gaza, la quasi totalità degli aiuti umanitari non è stata ancora consegnata:
“Nessuno degli aiuti che sono stati scaricati dal molo temporaneo costruito dagli Usa al largo della costa di Gaza è stato consegnato alla popolazione palestinese. Da ieri si è cominciato a trasferire gli aiuti in magazzini in attesa di distribuirli quando saranno risolti i problemi di sicurezza“.
Israele autorizza ritorno in tre insediamenti Cisgiordania
Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, ha acconsentito agli israeliani di entrare in un’area della Cisgiordania del nord negata loro dal ritiro del 2005.
In tal modo si costruiranno 3 nuovi insediamenti.
Guerra a Gaza, il ministro degli Esteri israeliano ordina il ritorno immediato degli ambasciatori israeliani in Irlanda, Norvegia e Spagna
Il ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz, ha ordinato il richiamo immediato degli ambasciatori israeliani in Irlanda, Norvegia e Spagna e il loro immediato ritorno in Israele in risposta alla loro decisione di riconoscere lo Stato di Palestina.
Katz ha inviato un messaggio chiaro e diretto: Israele non tollererà coloro che minano la sua sovranità e minacciano la sua sicurezza.
Smotrich chiede a Netanyahu di imporre “dure misure punitive” contro l’Autorità Palestinese
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha chiesto oggi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di imporre “dure misure punitive” contro l’Autorità palestinese in seguito al riconoscimento da parte di Norvegia, Spagna e Irlanda della stato di Palestina.
Smotrich ha informato il primo ministro che intende agire immediatamente per interrompere il trasferimento di fondi all’Autorità palestinese e afferma che non estenderà l’indennità concessa alle banche israeliane che trasferiscono fondi alle banche della Cisgiordania.
Slovenia annuncia presto riconoscimento Palestina
Il governo sloveno, membro della NATO e dell’UE, ha annunciato che si unirà presto al riconoscimento dello Stato palestinese che sarà ufficializzato da Spagna, Irlanda e Norvegia il 28 maggio.
Giordania: “Il riconoscimento è un passo essenziale per soluzione dei due Stati”
La Giordania apprezza la decisione di Norvegia, Spagna e Irlanda di riconoscere lo Stato di Palestina, definendola un passo importante ed essenziale verso la soluzione dei due Stati.
Il ministro degli Esteri giordano al-Safadi ha affermato che:
“Il Regno accoglie con favore la decisione di riconoscere lo Stato palestinese presa da Paesi europei amici”
Turchia: “Soddisfatti dopo la decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia sulla Palestina”
La Turchia ha espresso soddisfazione per la scelta di Spagna, Norvegia e Irlanda che hanno deciso di riconoscere lo Stato palestinese. Il governo turco, attraverso un comunicato ufficiale, ha promesso che adesso intensificherà gli sforzi diplomatici affinché altri Paesi prendano la stessa decisione di Madrid, Oslo e Dublino.
Francia: “Non ci sono le condizioni per riconoscere la Palestina”
Il riconoscimento di uno Stato palestinese non è un tabù per la Francia, che tuttavia non crede ci siano ancora le condizioni per arrivare ad una decisione analoga a quella di Spagna, Irlanda e Norvegia. Secondo Stephane Sejourné, ministro degli Esteri citato all’agenzia AFP, questa decisione deve permettere di poter registrare dei progetti dal punto di vista politico. I tempi non sono ancora maturi ma Parigi non esclude totalmente questa possibilità per il futuro.
Gaza, attacco israeliano contro una scuola di Nuseirat
Le forze di difesa israeliane nella giornata di oggi 22 maggio 2024 hanno attaccato una scuola dell‘Unrwa a Nuseirat, nella parte centrale della Striscia di Gaza dove erano concentrati alcuni membri di Hamas. L’edificio sarebbe stato utilizzato per immagazzinare armi e altri dispositivi. A riferirlo è il portavoce militare dell’Idf.
Abu Mazen: “Adesso i Paesi UE seguano esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia”
Abu Mazen, leader politico della Palestina, ha accolto con favore l’annuncio di Irlanda, Norvegia e Spagna che sono pronte a riconoscere lo Stato palestinese. Abu Mazen, come riferito dall’agenzia di stampa Wafa, ha esortato anche altri Paesi dell’Unione Europea a seguire lo stesso percorso. L’obiettivo dunque è quello di arrivare alla soluzione dei due Stati, sancita già dal 1967.
Israele richiama ambasciatore a Madrid dopo l’annuncio della Spagna
Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano, ha richiamato l’ambasciatore israeliano a Madrid dopo l’annuncio fatto dalla Spagna riguardo il riconoscimento dello Stato della Palestina. Allo stesso tempo, Katz ha convocato gli ambasciatori di Irlanda, Norvegia e Spagna.
Autorità Palestinese: “Accogliamo con soddisfazione decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia”
La Presidenza dell’Autorità Palestinese ha accolto con soddisfazione la decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda, che hanno scelto di riconoscere lo Stato palestinese. In particolare il governo norvegese, come riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, ha sostenuto con forza i diritto del popolo palestinese negli ultimi anni.
OLP: “Giorno storico dopo riconoscimento di Spagna, Irlanda e Norvegia”
L’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha definito storico il riconoscimento dello Stato Palestinese da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia.
Palestina, sono 142 i paesi membri dell’ONU ad aver optato per il riconoscimento
Secondo l’Autorità Palestinese, dopo la decisione di Norvegia, Spagna e Irlanda il conto dei Paesi membri dell’ONU che riconoscono l’esistenza di uno stato palestinese è salito a 142. Nell’elenco figurano diversi paesi asiatici e africani ma non gli Stati Uniti e il Canada, così come la maggior parte dei paesi dell’Europa Occidentali. Anche l’Australia, il Giappone e la Corea del Sud tra le altre non riconosco la Palestina.
Hamas: “Riconoscimento dello Stato palestinese può essere una svolta”
La coraggiosa resistenza del popolo palestinese avrebbe spinto Norvegia, Irlanda e Spagna a riconoscere lo Stato Palestinese. Secondo Hamas questo potrebbe essere un punto di svolta per la questione palestinese a livello internazionale. A dichiararlo è Bassem Naim, un alto membro dell’ufficio politico di Hamas.
Tajani: “Italia astenuta su riconoscimento della Palestina perché presidente del G7”
Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha spiegato nel programma Otto e mezzo su La7 il motivo per cui l’Italia si è astenuta al voto Onu per il riconoscimento dello Stato palestinese.
Queste le sue parole:
“L’Italia si è astenuta sul voto Onu per il riconoscimento della Palestina perché è alla guida del G7 e la maggioranza dei Paesi che ne fanno parte si è astenuta. Siamo a favore dello Stato di Israele e di quello della Palestina”.
Tajani ha, inoltre, dichiarato il sostegno dell’Italia a un’eventuale missione di pace Onu a Gaza.
Irlanda riconosce ufficialmente lo Stato palestinese: “Giornata storica”
Il primo ministro irlandese Simon Harris ha annunciato in conferenza stampa il riconoscimento ufficiale da parte del suo Paese dello Stato palestinese.
Harris ha definito quella di oggi “una giornata storica e importante per l’Irlanda e la Palestina“.
Sanchez: “Spagna riconoscerà lo Stato palestinese il 28 maggio”
Intervenendo al Congresso spagnolo, il premier Pedro Sanchez ha annunciato che il 28 maggio la Spagna riconoscerà ufficialmente lo Stato palestinese.
Queste le sue parole:
“È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Riconosceremo lo Stato di Palestina per la pace, per coerenza e per la giustizia”.
Sanchez ha chiarito che il riconoscimento “non è contro il popolo di Israele, che apprezziamo, e tanto meno contro gli ebrei, la cui storia è legata alla Spagna. E non è nemmeno a favore di Hamas“.
è intervenuto in audizione per fornire aggiornamenti sia sulla situazione a Gaza, sia sull’inchiesta del Tribunale di Madrid che ha colpito sua moglie, Begona Gomez.
Famiglie degli ostaggi diffonderanno un video sul rapimento di 5 soldatesse da parte di Hamas
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato che oggi alle 18 ora locale (le 17 in Italia), verrà diffuso un video di tre minuti nel quale sarà mostrato il rapimento di 5 vedette militari israeliane donne, avvenuto nel kibbutz di Nahal Oz durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Il video, dichiarano dal Forum, è stato ricavato dalle ‘body cam’ di alcuni miliziani di Hamas catturati dall’esercito israeliano.
Lo scopo della sua diffusione è quello di fare ulteriore pressione sul governo israeliano affinché torni al tavolo dei negoziati.
Leader di Hamas: “Iran continuerà a sostenere la Palestina”
Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, ha tenuto un discorso durante i funerali del presidente iraniano Ebrahim Raisi, nel quale ha ribadito la vicinanza dell’Iran alla Palestina.
Queste le sue parole:
“Siamo sicuri che l’Iran continuerà a sostenere la nazione palestinese con le sue politiche, le sue strategie e i suoi valori fino a quando la bandiera della vittoria non sarà innalzata sulla moschea di Al-Aqsa”.
Israele convoca per “consultazioni urgenti” gli ambasciatori in Irlanda e Norvegia
Dopo che Irlanda e Norvegia hanno annunciato che riconosceranno lo Stato palestinese, Israele ha deciso di richiamare in patria gli ambasciatori presso le due nazioni per “consultazioni urgenti“.
La comunicazione è arrivata direttamente dal ministro degli Esteri Israel Katz, attraverso un comunicato:
“Oggi mando un messaggio forte all’Irlanda e alla Norvegia: Israele non resterà in silenzio. Ho appena ordinato il ritorno degli ambasciatori israeliani da Dublino e Oslo in Israele per ulteriori consultazioni a Gerusalemme”.
Norvegia riconoscerà lo Stato palestinese dal 28 maggio
Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store, ha annunciato che anche il suo Paese riconoscerà lo Stato palestinese a partire dal 28 maggio.
Leader di Hamas a Teheran per i funerali di Raisi
Ai funerali del presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo nell’ovest del Paese, sta partecipando anche il capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh.
La conferma arriva da alcune riprese video della cerimonia nelle quali si vede Haniyeh salutare il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi.
Presente a Teheran anche il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, come riferisce l’emittente libanese Al Mayadeen.
Israele: “Ucciso uno dei responsabili dell’attacco del 7 ottobre”
Attraverso il proprio profilo Telegram, le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver ucciso uno dei miliziani responsabili dell’attacco del 7 ottobre scorso. Si tratta di Hamas Ahmed Yasser Alkara, eliminato a Khan Yunis dopo una meticolosa operazione di Intelligence.
Il terrorista, spiega l’Idf, dopo l’attentato del 7 ottobre, ha preso parte anche a vari attacchi contro i soldati israeliani.
Netanyahu: “Pericolose e false le accuse della Corte Penale Internazionale”
Intervistato dalla Cnn, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rincarato la dose nei confronti della Corte Penale Internazionale dell’Aia che ha richiesto il suo arresto per crimini di guerra commessi a Gaza.
Per Netanyahu simili accuse sono “più che scandalose“ e definisce il procuratore capo della Corte “disonesto che ha contestato accuse sia pericolose che false“.
Intelligence Usa: “Ucciso il 35% dei miliziani di Hamas”
Il quotidiano statunitense Politico riferisce di un report dell’intelligence americana secondo cui, nella Striscia di Gaza, sarebbe stato ucciso circo il 30-35% dei miliziani di Hamas, pari a un terzo dei guerriglieri.
Il quotidiano riporta, inoltre, che il 65% dei tunnel di Hamas sarebbe ancora intatto.
Cnn: “Tregua saltata per scorrettezze dei mediatori egiziani”
La Cnn rivela che sarebbero state alcune scorrettezze compiute dai mediatori egiziani a provocare il fallimento degli ultimi colloqui per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza.
Secondo l’emittente, che cita tre fonti, la delegazione egiziana avrebbe cambiato i termini dell’accordo senza, però, avvertire gli altri partecipanti ai negoziati. E così, dopo che Israele aveva accettato una bozza che prevedeva il rilascio degli ostaggi e lo scambio con alcuni prigionieri palestinesi, oltre a un cessate il fuoco di alcune settimane, l’Egitto ha cambiato la proposta, con condizioni di Hamas diverse da quelle già concordate.
La Cnn sostiene che Qatar, Usa e Israele si sarebbero sentiti “ingannati” da quanto accaduto.
Irlanda riconoscerà oggi lo Stato palestinese
L’Irlanda annuncerà oggi il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese.
Il primo ministro irlandese Simon Harris incontrerà i giornalisti in una conferenza stampa nella quale darà l’annuncio della decisione presa dal suo governo.
Almeno 10 civili morti, tra cui un bambino, dopo bombardamenti israeliani a Gaza
I media locali riferiscono della morte di almeno 10 civili dopo i bombardamenti compiuti dall’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza.
Tra le vittime ci sarebbe anche un bambino di 10 anni, ucciso insieme ad altre quattro persone dopo un raid israeliano nel campo di Al-Bureij, nel centro di Gaza, come riportato dal corrispondente dell’agenzia di stampa Wafa.
Altri tre civili sono morti dopo l’attacco deegli aerei israeliani contro un gruppo di civili ad Al-Nafaq Street a Gaza City.
I feriti sono ricoverati all’ospedale di Al-Aqsa.
Unrwa annuncia la sospensione delle forniture di cibo a Rafah: “Problemi di sicurezza”
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa) ha comunicato che sospenderà la distribuzione di cibo a Rafah a causa di problemi di sicurezza nella città al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.
L’annuncio è arrivato attraverso un post sul social network X (ex Twitter), nel quale viene spiegato che i continui combattimenti nella città dopo l’inizio dell’operazione militare israeliana hanno reso problematico proseguire con i rifornimenti di cibo nell’area.
🛑As a result of the ongoing military operation in eastern Rafah the @UNRWA distribution centre and @WFP warehouse, both in #Rafah, are now inaccessible.
— UNRWA (@UNRWA) May 21, 2024
Food distributions in Rafah, southern📍#Gaza, are currently suspended due to lack of supplies and insecurity. pic.twitter.com/EQfdjHYwrk