Pensioni giugno 2024: l’INPS nella giornata di ieri, martedì 21 maggio 2024, ha pubblicato all’interno del proprio sito web ufficiale il documento che consente di verificare l’importo che sarà erogato da parte dell’Istituto stesso per quanto riguarda il mese di giugno dell’anno in corso.
Oltre a permettere di verificare l’importo che viene pagato ogni mese dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, il cedolino della pensione consente ai pensionati interessati di venire a conoscenza di quelle che sono le ragioni per le quali l’importo che gli viene versato può variare di mese in mese.
Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme quali sono le informazioni che sono state comunicate da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e che si riferiscono al cedolino della pensione di giugno 2024.
Pensioni giugno 2024: ecco tutte le informazioni che sono state comunicate dall’INPS nel cedolino della pensione del prossimo mese
Con la pubblicazione dell’avviso del 21 maggio 2024 l’INPS ha comunicato le seguenti informazioni per ciò che concerne il cedolino della pensione di giugno 2024:
- la data di pagamento;
- le trattenute fiscali che vengono applicate sull’importo versato dall’Istituto stesso, ovvero:
- le ritenute IRPEF mensili;
- le addizionali regionali e comunali a saldo relative all’anno 2023;
- i conguagli di imposta a credito o a debito relativi al periodo d’imposta 2023.
Pensioni giugno 2024: la data di pagamento e le trattenute fiscali
Le pensioni relative al mese di giugno 2024 saranno versate ai pensionati da parte dell’INPS in data valuta:
- 1° giugno, per quanto riguarda coloro che decidono di riscuotere il trattamento economico presso gli uffici delle Poste Italiane;
- 3 giugno, per quanto riguarda coloro che decidono di riscuotere il trattamento economico presso gli istituti bancari.
Sull’importo pagato dall’Istituto vengono prelevate, per quanto riguarda il mese di giugno 2024, le seguenti trattenute fiscali:
- le ritenute IRPEF mensili;
- le addizionali regionali e comunali a saldo relative al periodo d’imposta 2023.
Le sopra citate trattenute fiscali relative all’anno 2023, in particolare, vengono recuperate in 11 rate mensili di pari importo, a partire dal mese di gennaio e fino al mese di novembre dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono, andando dunque a diminuire l’importo che viene versato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ai singoli pensionati.
Le ritenute IRPEF mensili e le addizionali regionali e comunali a saldo che abbiamo appena visto vengono effettuate sulle pensioni di giugno 2024 relative a tutti i pensionati, ad esclusione di tutti coloro che beneficiano delle seguenti prestazioni economiche:
- le prestazioni di invalidità civile;
- le pensioni o gli assegni sociali;
- le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni, ossia la detassazione per i pensionati che hanno la propria residenza all’estero e per i pensionati vittime del terrorismo.
Il conguaglio relativo al periodo d’imposta 2023: come viene effettuato il recupero dei conguagli a debito da parte dell’INPS?
In merito ai conguagli di fine anno 2023 l’INPS, in qualità di sostituto d’imposta dei pensionati, ha effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali che sono state applicate durante il corso dell’anno appena trascorso sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche che sono state pagate da parte dell’Istituto stesso.
A tal proposito, qualora nelle operazioni di verifica tra l’importo delle ritenute operate e quello dell’imposta effettivamente dovuta sulle somme che sono state già versate nel 2023 le prime risultino superiori alla seconda, allora l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale effettua il recupero dei conguagli a debito nelle seguenti modalità:
- per i pensionati che hanno percepito dei trattamenti pensionistici di importo superiore a 18.000 euro il recupero del debito d’imposta è stato già effettuato sulla pensione di gennaio e di febbraio 2024;
- per i pensionati che hanno percepito dei trattamenti pensionistici di importo pari o inferiore a 18.000 euro, con un debito IRPEF superiore a 100 euro, il recupero del debito d’imposta viene rateizzato fino alla mensilità di novembre.