I Finley sono tornati con un nuovo disco di inediti dal titolo Pogo Mixtape Vol.1 (Warner Music Italy), il settimo della loro carriera, pubblicato lo scorso 17 maggio, in tre formati diversi. La band multiplatino protagonista della scena punk-rock italiana dagli anni 2000 ha fatto uscire un lavoro discografico tutto di duetti.
Mercoledì 16 ottobre al Forum di Milano andrà in scena Tutto è possibile al Forum, uno show prodotto da Vivo Concerti per ripercorrere i più grandi successi del gruppo.
Finley: intervista per Tag24
I Finley – nello specifico il cantante Pedro – hanno rilasciato una intervista a Tag24 per parlare del disco, dei duetti presenti, ma anche dei loro esordi e del loro futuro nel panorama musicale italiano.
Come mai avete aspettato sette anni prima di pubblicare un nuovo album?
Non è così scontato pubblicare dei dischi anche perché lo fa chi fondamentalmente deve dire qualcosa. Come nel nostro caso, quindi, lo fa chi ha bisogno di comunicare qualcosa di più corposo, chi ha un’idea, chi ha un progetto vero e proprio. Il fatto di uscire con una sequenza di singoli più o meno lunga dà maggiore importanza alla canzone stessa, perché ci si può concentrare su qualsiasi dettaglio. In questo caso noi usciamo dopo sette anni con un disco, ma abbiamo comunque pubblicato dei singoli e anche un disco live nel 2019. Questo album nasce da una necessità, un’urgenza di voler tornare in maniera prorompente.
Primo fra tutti avete pubblicato “Porn0” con Naska…
Il brano è stato il primo spintone che ha generato questa mischia inarrestabile e che ha poi formato questo disco composto da quattordici tracce, quattordici artisti, quattordici prime volte. Nell’arco della nostra avventura musicale abbiamo solamente collaborato in un paio di episodi, con Mondo Marcio e con il grande maestro Edoardo Bennato. Questa volta l’esperimento con Naska è stato veramente formativo, divertente, appassionante perché ci siamo confrontati con una realtà che è molto diversa dalla nostra. Anche se lui è cresciuto col nostro suono nelle vene e nelle cuffiette, stiamo parlando di una generazione sicuramente diversa. Lui è del 1997, mentre noi del 1985, quindi abbiamo assorbito da lui l’entusiasmo, la sua energia ma anche tantissime altre skills. Da lì è nato il brano con Benji e una serie di collaborazioni che sono partite magari da idee nostre che abbiamo condiviso con l’artista o con la band che interpellavamo oppure nate da session improvvisate.
Dopo Pogo Mixtape Vol. 1 arriverà anche il volume 2?
Noi abbiamo lasciato la porta aperta ad un volume due. Ci piacerebbe continuare e abbiamo sicuramente già del materiale realizzato in questi mesi. Probabilmente ci sarà un seguito a tutto questo.
Quali duetti avete nel cassetto?
Non ci poniamo limiti. Già in questo disco ci sono realtà che arrivano da mondi sonori totalmente diversi dal nostro. L’unico metro di selezione è stato scegliere delle situazioni che avessero una identità sonora ed una personalità di un certo tipo. Ovviamente mi piace l’idea di alzare ancora di più l’asticella. Mi piace puntare in grande, quindi ti dico Vasco Rossi se devo ambire al massimo. Ho voglia di assorbire tutte le energie dei più grandi della musica italiana e non solo, visto che in questo disco abbiamo incluso due progetti molto forti in Spagna e anche in Sud America.
Finley: dagli esordi al Forum
Dai vostri esordi ad oggi la musica è cambiata tanto: cosa ricordi del vostro debutto? Di quando stavate sotto al balcone di TRL?
Mi fa tenerezza guardare quei quattro ragazzi pieni di sogni e soprattutto mi riempie di gioia e di orgoglio pensare a quanta strada hanno fatto. Quanta perseveranza c’è stata, soprattutto nei momenti non semplici di questi vent’anni. Quanta gioia e entusiasmo ci sono stati quando l’onda era favorevole, ma anche quanto abbiamo tenuto duro nei momenti bui. Abbiamo lottato per avere una seconda possibilità ed ora sembra andare sicuramente meglio. Il vento sembra essere favorevole.
Cosa consigli magari ai giovanissimi che vorrebbero trovare fortuna nel panorama musicale?
Quando mi facevano questa domanda un po’ di anni fa non sapevo mai cosa rispondere. Non mi sentivo di dare dei consigli, ma adesso, conoscendo anche di più il panorama attuale, essendoci confrontati con realtà più fresche della nostra, siamo sicuramente nettamente più sul pezzo. Il consiglio è di non avere fretta. Nonostante tutto viaggi alla velocità della luce, c’è tanto tempo davanti per proporsi in una certa maniera. Un altro consiglio è quello di sviluppare la proprio identità. Bisogna rendersi unici, nonostante ci siano dei modelli di riferimento.
In passato siete stati al Festival di Sanremo: vi piacerebbe tornare?
Certo che ci piacerebbe tornare. Impossibile dire il contrario. Anche perché quella del 2008 è stata un’esperienza potentissima, ma al tempo stesso non eravamo così pronti per una palcoscenico del genere. Avevamo fatto tanti palchi in quel periodo, però Sanremo è un contesto molto complicato per certi versi. Ci piacerebbe avere una nuova possibilità e anche Sanremo nel frattempo è cambiato. Prima era quasi solamente un territorio di rilancio per carriere non più di primo pelo, mentre ora è la Champions League della musica italiana con numeri imponenti e impressionanti.
Volete darci qualche anticipazione su Tutto è possibile al Forum?
Siamo elettrizzati, sarà il coronamento di un sogno, l’inizio di qualcosa di incredibile. Sarà una festa pazzesca e con noi ci saranno tutte quelle persone che hanno vissuto dei momenti bellissimi con la nostra musica, che vorranno rivivere una seconda giovinezza. Ci saranno sicuramente diverse incursioni, non saremo soli sul palco. Cercheremo di fare uno show incredibile che possa stupire.
Ph. Simone Paccini