Controlli Fisco italiano: è possibile ridurre i tempi di accertamento? Per quanti anni si rischia di essere oggetto di controllo fiscale da parte dell’AdE? Facciamo chiarezza.
Il vero e proprio incubo dei contribuenti italiani è quello di incappare in un controllo da parte del Fisco italiano. Si può ridurre le tempistiche di accertamento? Per dare una valida risposta è necessario considerare la tipologia di controlli espletati da parte dell’Agenzia delle Entrate. Scopriamo come ridurre i termini di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Controlli Fisco italiano: è possibile ridurre i tempi di accertamento?
Come ridurre i tempi di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate? Per fornire una valida risposta è necessario tenere conto della tipologia di controllo svolto da parte dell’amministrazione tributaria. Per quanto concerne la dichiarazione reddituale è necessario sapere che si è soggetto a controllo fiscale per un arco temporale pari a 5 anni, nel caso in cui l’accertamento riguardi le spese per le quali è necessario provvedere alla conservazione della documentazione.
Nel caso di omessa dichiarazione dei redditi il Fisco italiano può espletare controlli fino a otto anni prima. L’accertamento da parte del Fisco italiano deve essere notificato entro la fine del settimo anno successivo a quello in cui doveva essere presentata la dichiarazione. Per ridurre i termini di accertamento fiscale è necessario leggere quanto contenuto nell’Interpello n. 404 del 2 agosto 2022.
Altra fonte normativa è l’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 127 del 2015. La riduzione dei tempi di accertamento tributario è pari a 2 anni e viene applicata solo per i soggetti passivi che garantiscono la tracciabilità dei pagamenti ricevuti ed effettuati relativi ad operazioni di importo eccedente i 500 euro. Per ridurre i termini di accertamento tributario di 2 anni, i soggetti devono ricevere ed effettuare pagamenti tramite carta di credito e di debito, bonifico bancario o postale e assegno circolare, bancario e postale.
La riduzione dei termini di accertamento tributario non trova applicazione alla platea di contribuenti che hanno ricevuto o effettuato pagamenti mediante strumenti differenti da quelli sopra indicati. La riduzione delle tempistiche delle verifiche tributarie avviene nel caso di pagamenti effettuati tramite Ricevute Bancarie (Ri.Ba) e MAV. Quest’ultimo è un bollettino precompilato che consente il pagamento dei debiti già a conoscenza del debitore. Il MAV contiene le informazioni necessarie all’istituto bancario ed al creditore per provvedere alla riconciliazione del pagamento.
Riduzione dei tempi di accertamento fiscale: i soggetti interessati
I soggetti interessati alla riduzione dei tempi di accertamento fiscale sono tutti coloro che esercitano attività di lavoro autonomo e di impresa e soggetti titolari di Partita Iva. Le condizioni da rispettare sono le seguenti:
- utilizzare fatturazione elettronica, compresi i titolari di Partita IVA Forfettaria,
- pagamento o incasso tramite strumenti tracciabili per importi che eccedono i 500 euro,
- indicazione nel quadro RS (dichiarazione dei redditi) di aver adempiuto ai punti uno e due.
Le operazioni che eccedono il valore pari a 500 euro devono essere effettuate tramite Ri.Ba., bonifico bancario, assegno bancario, carta di credito o MAV o ogni altro strumento di pagamento tracciabile.
Riduzione termini di accertamento: un esempio
Per capire meglio come funziona la riduzione dei termini di accertamento, facciamo un esempio. Tutti i contribuenti che rispettano i requisiti sopra indicati avranno la possibilità di ridurre di 2 anni i termini prescrizionali dell’azione di accertamento fiscale. Il Fisco avrà solo 3 anni a disposizione dalla presentazione della dichiarazione dei redditi per espletare controlli fiscali, anziché i 5 anni.
Nel caso in cui si abbia presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2023, l’ordinario termine prescrizionale è fissato per la fine dell’anno 2029, ovvero il quinto anno successivo all’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi. Grazie alla possibilità di accesso al beneficio premiale il termine prescrizionale di accertamento è ridotto al 31 dicembre 2027.