Enrico Fermi nacque a Roma nel 1901, terzo figlio di Alberto Fermi e Ida De Gattis. Studiò presso la rinomata Scuola Normale di Pisa, dove si laureò con lode in fisica nel 1922.
Chi era Enrico Fermi?
Inizialmente interessato alla matematica, Fermi si dedicò poi principalmente alla fisica, distinguendosi per il suo pensiero innovativo. Nel 1923, vinse una borsa di studio dal Ministero dell’Istruzione Pubblica e si trasferì a Gottinga, un centro di eccellenza per la meccanica quantistica.
Nel 1924, con un’altra borsa di studio, andò all’istituto di Leyden sotto la direzione di P. Ehrenfest. Tornato a Roma nello stesso anno, divenne “libero docente” e poi professore di fisica matematica all’Università di Firenze. Su iniziativa di Orso Mario Corbino, nel novembre 1926, Fermi fu scelto per la prima cattedra di fisica teorica in Italia presso l’Università di Roma, con giudizio unanime di una commissione composta da Maggi, Cantone, Garbasso, Majorana e Corbino.
Dal 1929, Fermi iniziò il periodo più prolifico della sua carriera in un vecchio edificio di fisica in via Panisperna a Roma, con l’intento, condiviso da Corbino, di formare un gruppo di giovani ricercatori nella meccanica quantistica. Questo gruppo, noto come “I ragazzi di via Panisperna”, includeva Franco Rasetti, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Ettore Majorana e Bruno Pontecorvo, e rappresentava una sinergia perfetta tra fisici teorici e sperimentali.
Nel 1929, Mussolini nominò Fermi membro della Reale Accademia d’Italia, un riconoscimento che sorprese molti, come notò Segrè, dato che Fermi era noto solo in ambiti scientifici. Questo riconoscimento, probabilmente influenzato da Corbino, migliorò significativamente la sua posizione finanziaria e stimolò lo sviluppo della fisica in Italia.
Durante la formazione del gruppo dei ragazzi di via Panisperna, la meccanica quantistica si consolidava come “nuova fisica”, basata sulle teorie di Max Planck del 1900, che ipotizzò che l’energia fosse emessa o assorbita in quanti indivisibili.
Fermi capì che il futuro della fisica era nello studio del nucleo atomico, scoperto da E. Rutherford nel 1911. La conoscenza del nucleo, composto da neutroni e protoni, è stata fondamentale per il progresso della fisica nucleare e delle sue applicazioni, come in medicina.
Il gruppo di via Panisperna, nel 1934, scoprì la radioattività artificiale indotta dai neutroni lenti. Fermi spiegò che rallentando i neutroni con materiali ricchi di idrogeno, come acqua o paraffina, si aumentava la probabilità di trasformare i nuclei delle sostanze bersaglio, dimostrando così la capacità di indurre trasmutazioni nucleari.
Il 22 ottobre 1934, il gruppo, guidato da Fermi, realizzò inconsapevolmente la prima fissione nucleare artificiale di un atomo di uranio tramite bombardamento neutronico.
Nel 1938, Fermi ricevette il Premio Nobel per la fisica “per le sue dimostrazioni dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la scoperta delle reazioni nucleari causate dai neutroni lenti”. A causa delle leggi razziali, lo stesso anno emigrò negli Stati Uniti con la sua famiglia per proteggere la moglie Laura Capon, di origine ebraica. Negli USA, insegnò fisica alla Columbia University.
Nel 1939, Fermi dimostrò la possibilità di una reazione nucleare a catena, aprendo la strada all’energia nucleare. Nel 1942, realizzò la prima reazione a catena controllata in una pila atomica. Nel 1944, partecipò al Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica.
Dopo la guerra, continuò le sue ricerche alla University of Chicago fino alla sua morte nel 1954 per un cancro allo stomaco.
I contributi di Fermi sono stati fondamentali per la medicina nucleare, che utilizza radiofarmaci per la diagnosi di molte malattie, tra cui il cancro. Oggi, le applicazioni nucleari in medicina sono numerose e promettono ulteriori sviluppi nella comprensione e diagnosi di malattie neuropsichiatriche, come evidenziato dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare (AIMN). Fermi aveva auspicato una collaborazione costruttiva tra fisica, chimica e biologia, considerandole capitoli della grande scienza della natura.
Vita privata
Nel luglio del 1928 Fermi sposò Laura Capon, figlia di un ammiraglio. La coppia ebbe due figli: Giulio e Nella.
Causa morte
Enrico Fermi morì nel 1954, a soli 53 anni, a causa di un cancro, probabilmente sviluppato a causa della sua continua esposizione alle radiazioni.