La resistenza agli antibiotici è una delle maggiori minacce alla salute globale, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato la lista dei superbatteri più pericolosi al mondo.

Questa lista identifica i patogeni che rappresentano un rischio significativo a causa della loro resistenza agli antibiotici disponibili. Tra questi, vi sono batteri che causano infezioni comuni ma potenzialmente letali, come Escherichia coli e Staphylococcus aureus. Scendiamo nei dettagli.

Quali sono i superbatteri più pericolosi secondo la nuova lista dell’OMS

La resistenza agli antibiotici sta diventando una minaccia globale sempre più grave, riducendo l’efficacia dei trattamenti contro infezioni batteriche comuni. Secondo il rapporto 2022 del Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (GLASS), i tassi di resistenza tra i batteri patogeni sono allarmanti.

In 76 paesi, il 42% di Escherichia coli è risultato resistente alle cefalosporine di terza generazione, mentre il 35% di Staphylococcus aureus è resistente alla meticillina, rendendo queste infezioni particolarmente preoccupanti.

Per le infezioni del tratto urinario causate da E. coli, nel 2020, un caso su cinque ha mostrato una ridotta suscettibilità agli antibiotici standard come ampicillina, cotrimossazolo e fluorochinoloni, complicando ulteriormente il trattamento efficace di queste infezioni comuni.

Anche Klebsiella pneumoniae, un batterio intestinale comune, ha mostrato alti livelli di resistenza contro antibiotici critici, portando a un maggiore uso di farmaci di ultima istanza come i carbapenemi, ai quali si sta osservando una crescente resistenza.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) prevede un raddoppio della resistenza agli antibiotici di ultima istanza entro il 2035 rispetto ai livelli del 2005, e questo sottolinea l’urgenza di implementare pratiche di gestione antimicrobica più solide e di ampliare la copertura di sorveglianza globale.

Superbatteri più Pericolosi secondo l’OMS:

  1. Escherichia coli (E. coli) resistente alle cefalosporine di terza generazione.
  2. Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).
  3. Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi.
  4. Acinetobacter baumannii resistente ai carbapenemi.
  5. Pseudomonas aeruginosa resistente ai carbapenemi (si prende principalmente negli ospedali e può essere mortale).
  6. Enterobacteriaceae produttori di carbapenemasi.

Sta aumentando anche la resistenza dei funghi ai farmaci

L’aumento delle infezioni fungine resistenti ai farmaci è un’altra preoccupazione emergente. L’OMS sta monitorando la situazione, in particolare la Candida auris, un fungo invasivo e multiresistente ai farmaci.

L’elenco dei patogeni prioritari fungini dell’OMS include una revisione completa delle infezioni fungine e dei funghi resistenti a livello globale, e questo evidenzia l’importanza di affrontare questa crescente minaccia per la salute pubblica.

Resistenza ai farmaci anche per malaria, tubercolosi e HIV

HIV
La resistenza ai farmaci per l’HIV (HIVDR) si verifica quando mutazioni nel genoma dell’HIV alterano l’efficacia dei farmaci antiretrovirali (ARV). Questa resistenza può essere trasmessa durante l’infezione iniziale o svilupparsi a causa di un uso non corretto dei farmaci o interazioni farmacologiche. L’HIVDR può portare a un aumento delle infezioni da HIV e della morbilità e mortalità correlate. L’OMS raccomanda che i paesi conducano indagini regolari sull’HIVDR per ottimizzare i regimi ARV utilizzati nella prevenzione e nel trattamento dell’HIV.

Tubercolosi
La tubercolosi (TBC) è una delle principali cause di resistenza antimicrobica. La tubercolosi multiresistente (MDR-TB) è causata da batteri che non rispondono a isoniazide e rifampicina, i due farmaci antitubercolari di prima linea più efficaci. Sebbene la MDR-TB possa essere trattata con farmaci di seconda linea, questi sono spesso costosi e possono avere gravi effetti collaterali. In alcuni casi, si sviluppa una resistenza anche a questi farmaci, lasciando ai pazienti opzioni terapeutiche molto limitate.

Malaria
La resistenza ai farmaci nei parassiti della malaria rappresenta una grave minaccia per il controllo della malattia. Le terapie combinate a base di artemisinina (ACT) sono il trattamento di prima linea raccomandato per la malaria non complicata da Plasmodium falciparum. Tuttavia, l’emergere di resistenza parziale all’artemisinina e/o ai farmaci associati nelle ACT complica la scelta del trattamento e richiede un attento monitoraggio.

Come affrontare la resistenza agli antibiotici a livello mondiale

La resistenza antimicrobica è una questione complessa che richiede un’azione congiunta tra i settori della salute umana, della produzione alimentare, degli animali e dell’ambiente. Il concetto di One Health voluto dall’OMS, riunisce le parti interessate per collaborare nella progettazione, attuazione e monitoraggio di programmi e politiche volti a mitigare la resistenza antimicrobica.

Nel 2015, i paesi hanno adottato il Piano d’azione globale sulla resistenza antimicrobica durante l’Assemblea mondiale della sanità. Questo piano, sostenuto anche dalla FAO, dalla WOAH e dall’UNEP, mira a sviluppare e attuare piani d’azione nazionali multisettoriali con un approccio One Health.

L’OMS, in collaborazione con FAO, UNEP e WOAH, ha istituito anche un segretariato congiunto per coordinare la risposta globale alla resistenza antimicrobica. Questo gruppo ha facilitato la creazione del Global Leaders Group sulla resistenza antimicrobica e della piattaforma di partenariato multilaterale, oltre a diversi gruppi di lavoro tecnici.

Nel marzo 2022, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito un secondo incontro di alto livello sulla resistenza antimicrobica per il 2024. Questo incontro sarà co-facilitato dai rappresentanti permanenti di Barbados e Malta e rappresenta un’opportunità per i paesi di prendere impegni ambiziosi e concordare obiettivi raggiungibili.