Alessia Pifferi è in sciopero della fame. “Non voglio più vivere” avrebbe detto la donna che, la scorsa settimana, è stata condannata all’ergastolo per aver fatto morire di stenti la figlia Diana. La piccola, 18 mesi appena, era stata lasciata da sola in casa per sei giorni nel luglio 2022.
Secondo il suo avvocato, Alessia Pontenani, la 38enne sarebbe “distrutta”. Da ieri, 20 maggio 2024, ha iniziato il digiuno.
Alessia Pifferi ha iniziato lo sciopero della fame. Il legale Pontenani: “Piange continuamente”
La notizia dello sciopero della fame di Alessia Pifferi, detenuta nel carcere di San Vittore, è trapelata solo oggi 21 maggio. Sarebbe però iniziato da circa 24 ore.
Già dopo la sentenza di ergastolo, emessa lo scorso 13 maggio 2024, la 38enne aveva riferito al suo legale di “voler spegnersi” come la piccola Diana.
Sta malissimo, è distrutta. Non fa altro che piangere
ha riferito il legale Alessia Pontenani, stando a quanto riportato da Ansa.
Il processo per la morte della figlia Diana e la condanna
Durante il processo una perizia ha stabilito che Alessia Pifferi fosse in grado di intendere e volere al momento dei fatti, nonostante la difesa abbia sostenuto che è affetta da “un grave deficit cognitivo”.
L’avvocato Pontenani, intervenuta alla trasmissione “Crimini e Criminologia” in onda su Cusano Italia Tv, ha dichiarato che ricorrerà in appello. L’intenzione è di chiedere, appunto, un’altra perizia psichiatrica.