Lo sciopero nazionale dei taxi blocca l’Italia intera e Roma nella giornata di martedì 21 maggio 2024. Dalle ore 8 alle 22, in quasi tutte le città italiane le forze sindacali, tra cui Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai unione artigiani, Satam, Orsa, Uritaxi, Atlt, Ati Taxi, Sitan Atn, Usb Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal, uniscono la voce per dire no all’aumento delle licenze e al servizio di trasporto Uber.

Malcontento per le decisioni adottare dall’attuale governo e forte opposizione contro il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. I tassisti incrociano le braccia per disapprovare il decreto Asset, la normativa che regola il settore, poiché prevede l’incremento del numero di auto in servizio, nuove licenze e il via libera alle piattaforme online come Uber.

Le sigle hanno indetto una manifestazione di protesta a Roma, presso piazza san Silvestro, dalle 10 alle 17. Durante il corso dello sciopero, saranno comunque garantiti i trasporti sociali per anziani, malati e diversamente abili.

Tag24 è presente sul posto per seguire da vicino la protesta, grazie all’inviato Michele Lilla.

Sciopero taxi, la manifestazione a Roma del 21 maggio 2024 | VIDEO

In piazza San Silvestro a Roma sono accorsi numerosi tassisti, da tutta Italia, per far sentire la propria voce contro la normativa del Governo che li riguarda da vicino. Una protesta molto sentita: le ragioni dello sciopero riguardano la regolamentazione uguale per i tassisti di piazza e gli NCC e le multinazionali come Uber, che occupano il mercato senza rispettare le stesse regole dei taxi.

La tensione nella capitale cresce, in piazza aumenta la rabbia dei tassisti. Esplodono diverse bombe carta e si teme un peggioramento delle situazione, con possibili disordini.

Sciopero 21 maggio 2024, Presidente dell’Associazione Romana Tassisti: “Mercato distorto, le leggi devono essere rispettate” | VIDEO

Presente sul posto l’Associazione Romana Tassisti. Il Presidente, ai microfoni di Tag24, spiega le ragioni dello sciopero:

“Siamo in piazza per rivendicare il nostro diritto ad operare secondo la normativa, che è stata fatta e va regolamentata. Ci confrontiamo in un mercato che è distorto, dove il noleggio da rimessa, che prende autorizzazioni per operare nei comuni di appartenenza – dove non esiste il mondo taxi – e che opera invece costantemente a Roma h24, facendo tariffe a seconda della richiesta di mercato. E’ scorretto”.

Poi continua polemizzando sulle tariffe da capogiro dei noleggiatori:

“Le tariffe del noleggio attualmente sono decuplicate. Sono dati di cui è a conoscenza anche l’amministrazione. Sono quasi 6 mila i noleggi che lavorano su Roma. Basta fare un giro tra le vie della città pe scorgere i furgoncini neri con tanto di licenza che riporta i comuni di appartenenza in Calabria, Campania, eccetera. Poi nei paesini, chi ha necessità magari di spostarsi dalla stazione, alla fine non trova i mezzi. Stanno tutti qua“.

D: Chi dovrebbe intervenire per risolvere questa situazione?

R: Il Comune di Roma può intervenire relativamente, la legge è nazionale. Va stabilito che chi opera deve lavorare nel comune in cui ha preso l’autorizzazione per esercitare il servizio. Il comune deve creare delle restrizioni, effettuare dei controlli, fermare le macchine, vedere se hanno le autorizzazioni, se pagano i contributi. Molti autisti non sono regolarmente segnati. E’ una realtà sotto gli occhi di tutti. Non c’è il coraggio di intervenire. E’ una cosa fuori da ogni logica.

Poi interviene un tassista, che si unisce al coro della protesta:

“Sono di Roma. Siamo in piazza perché il ministero dei Trasporti deve attuare in modo chiaro le previsioni normative per sia per i taxi che per i noleggi. Ci sono novità, cambiamenti legati alla tecnologia, che va per conto suo ora. Invece devono esserci delle regole”.

Vittime dello sciopero di taxi a Roma, i turisti e i pendolari: ecco alcuni commenti catturati da Tag24 a stazione Termini.

Nuovo sciopero dei tassisti se le richieste non verranno rispettate | VIDEO

Nel momento di chiusura dello sciopero, uno dei tassisti al megafono ha ribadito la possibilità di indire una nuova manifestazione prima delle elezioni europee:

“Non vogliamo un incontro con una figura che ci faccia perdere tempo. Vogliamo che il soggetto con cui ci incontreremo, sia almeno in grado di farci sapere che cosa succede rispetto a questo negoziato. Se le nostre richieste non saranno rispettate, proclameremo un nuovo sciopero prima delle elezioni europee”.

Poi continua:

“Vedremo se il Governo risponde alle multinazionali oppure ai diritti dei lavoratori. Noi non torniamo indietro su questa cosa. La prossima proclamazione sarà probabilmente più lunga di quella di oggi. La risposta dovrà essere ancora più forte. O il Governo apre un negoziato vero sui decreti e si impegna ad un concreto adeguamento, oppure noi continueremo le proteste”.