Proseguono incessantemente le ricerche di Gianfranco Mazza, il 53enne scomparso da Coriano in provincia di Rimini 10 maggio 2024.

Sono settimane difficili per i familiari, preoccupati per le sorti dell’uomo, allontanatosi senza lasciare traccia dalla Comunità di San Patrignano, di cui era ospite per uno sconto di pena alternativo al carcere fino al 2029 e per problemi legati alla sua tossicodipendenza.

L’associazione, nel corso degli anni, ha aiutato più di 3900 detenuti tra adulti e ragazzi in un percorso di crescita personale e cambiamento, volto al reintegro nella società. Una strada, che con impegno stava percorrendo anche Mazza, seguito dagli operatori della struttura, fino alla sua sparizione.

Chiunque abbia informazioni a riguardo è pregato di avvertire le forze dell’ordine al 112.

Tag24 ha raccolto l’appello della figlia di Gianfranco Mazza, che da undici giorni non ha più notizie di suo padre.

Intervista a Valentina, figlia di Gianfranco Mazza, scomparso dalla Comunità di San Patrignano

D. “Come procedono le indagini? Cosa dicono le forze dell’ordine?”

R. “Da parte loro non ho nessuna informazione e sono passati undici giorni, mio padre potrebbe essere ovunque in questo momento, solo che le ‘ricerche sono in corso’. Nonostante i miei appelli, il contributo del Comitato Scientifico ODV che sta seguendo con impegno il caso, il vostro aiuto, la comunità locale e chi ha condiviso la scheda di mio padre, non so nulla su come stanno proseguendo le indagini, io non so se sia normale tutto ciò… Mi appello alle istituzioni, di aiutare Gianfranco Mazza, a chiunque sia in grado di fornire un contributo concreto al suo ritrovamento…”

D. “Il signor Mazza si era già allontanato altre volte prima d’ora?”

R. “Al momento sono sicura soltanto di una cosa: tutti i nostri conoscenti e chi conosce mio padre, sa che non è da lui un allontanamento del genere… Qualcosa è successo per me, spero nulla di irreparabile… ma non so dirle cosa”

D. “La comunità di San Patrignano cosa le ha detto riguardo la scomparsa di suo padre? Lo hanno visto preoccupato?”

R. “Mi hanno fornito un piccolo aggiornamento sul suo allontanamento. E’ uscito portando via un borsone e lasciando poche cose, come i documenti che gli sono stati riconsegnati dalla Comunità. Mi è stato riferito che a livello di salute stava perfettamente e che per loro, ha scelto volontariamente di lasciare la struttura… Non ho nulla contro la comunità di San Patrignano, ma onestamente non so più che pensare. Lui non poteva lasciare la struttura, poiché vincolato per legge…”

La chiamata alle forze dell’ordine

D. “Si ricordano come fosse vestito al momento del suo allontanamento?”

R. “Pantaloni neri aderenti maglia nera camicia di jeans e scarponcini marrone… Ma dopo tutti questi giorni potrebbe aver cambiato vestiti…”

D. “Gli operatori dell’associazione non hanno avvisato le forze dell’ordine?”

R. “Loro hanno riferito che lo hanno fatto, ma dopo che si è allontanato… Ma dopo quanto? Perché non hanno chiamato tempestivament le forze dell’ordine? Dubito che nell’immenso di quella struttura anche per andare via non lo avevano raggiunto o trovato…. Sarà andato via da strade alternative? Nella natura? Hanno controllato chi di competenza? E se disgraziatamente gli è successo qualcosa e ora chi sa dove è…”

Per la figlia di Gianfranco Mazza, si tratta di un allontanamento non volontario

D. “E’ mai andata a trovarlo in carcere, prima dell’entrata a San Patrignano?”

R. “Io non lo vedo da molto tempo, lui non voleva che andassi in carcere a trovarlo, non voleva che vivessi questa situazione, solo ora che era in comunità potevo andare, ed era proprio quello che stavo per fare. Mancava davvero poco al nostro incontro…”

D. “Lei continua a ritenere l’allontanamento di suo padre non volontario? Conosceva qualcuno fuori dalla Comunità?”

R. “No, continuo a pensare che possa essere in pericolo o avere avuto dei problemi di natura a me ignota. Mio padre era ben conscio che se avesse abbandonato la struttura, sarebbe tornato in carcere, oltre ad un aumento della pena, per cui continuo a pensare che sia accaduto qualcosa. Gli chiedo di farsi sentire, di mettersi in contatto con me, con mia nonna, stiamo tutti male: “Papà voglio soltanto dirti che a tutto c’è rimedio nella vita e come sempre, qualora tornassi, troveremo la soluzione insieme, te lo prometto. Nonna potrebbe avere un malore, ha tanti problemi di salute. Non ci vergogniamo di nulla, non ci importa di nulla, solo di riaverti tra le nostre braccia. Avrai sempre il nostro aiuto, sempre. Chi è senza peccato scagli la prima pietra…”