Gli italiani sono noti per essere un popolo di risparmiatori e nel 2023 gli asset finanziari hanno raggiunto un record di 5.216 miliardi di euro, con un incremento di 552 miliardi rispetto al 2019. Un’indagine del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne ha stilato una classifica delle province italiane con la maggiore propensione al risparmio, rivelando dati interessanti su come le famiglie italiane gestiscono i loro risparmi.
Quali sono le province italiane dove si risparmia di più
La provincia di Biella si distingue come la più propensa al risparmio nel nostro Paese, con una propensione al risparmio del 15,4% relativa al reddito disponibile nel 2022. A seguire, troviamo Vercelli con il 13,8% e Asti con il 13,1%. All’estremo opposto, le famiglie di Ragusa, Crotone e Siracusa riescono a risparmiare solo il 4,6% del loro reddito. Questa classifica mette dunque in luce anche notevoli e significative differenze regionali nella capacità di risparmio.
Province italiane dove si risparmia di più: media nazionale e differenze regionali
La media nazionale di capacità di risparmio si attesta all’8,4%. Tuttavia, le regioni del Nord-Ovest mostrano una maggiore propensione al risparmio, con una media del 10,8%. In particolare, il Piemonte raggiunge un picco dell’11,1%, seguito dalla Lombardia con il 10,8% e dall’Emilia Romagna con il 10,1%. Al contrario, le regioni del Sud registrano una propensione al risparmio molto più bassa, influenzata dalle minori entrate e dal maggiore costo della vita nelle città metropolitane.
Disparità tra Nord e Sud
La geografia del risparmio conferma le distanze tra il Nord e il Sud Italia. Nelle prime 20 posizioni della classifica delle province con maggiore propensione al risparmio, ben 19 sono situate nel Nord. Al contrario, 18 delle ultime 20 posizioni sono occupate da province del Sud. Tuttavia, alcune province meridionali come Bari e Matera hanno registrato un recupero di posizioni rispetto al 2019, segnalando una lieve inversione di tendenza.
Le grandi città e la propensione al risparmio
Le grandi città italiane presentano una propensione al risparmio diversa rispetto alle province più piccole. Genova si posiziona all’11° posto, seguita da Milano al 12°. Roma, invece, si trova al 60° posto, pur recuperando quattro posizioni rispetto al 2019. In termini di valori assoluti, Milano guida la classifica del risparmio delle famiglie, seguita da Roma e Torino.
Incidenza della presenza di stranieri
Un dato interessante emerso dall’indagine è che le province con una rilevante presenza di nuclei familiari stranieri mostrano una propensione al risparmio più alta. Nelle 48 province dove le famiglie composte esclusivamente da stranieri superano la media nazionale, la propensione al risparmio è del 9,1%, rispetto al 7,5% delle altre province. Modena, Cremona e Cuneo sono tra le province con una propensione al risparmio oscillante tra l’11% e il 13%.
Single e propensione al risparmio
Anche i single mostrano una maggiore propensione al risparmio rispetto alle famiglie più strutturate. Nelle 45 province dove la quota di famiglie monocomponenti supera la media nazionale, la propensione al risparmio è del 9,1%, contro l’8,1% della media nazionale. Le tre province in cima alla classifica per propensione al risparmio hanno tutte una quota di famiglie di single superiore alla media nazionale.
Impatti economici e sociali
Il divario nella capacità di risparmio tra Nord e Sud ha implicazioni economiche e sociali significative. La minore capacità di risparmio al Sud è dovuta principalmente a redditi inferiori e a un maggiore costo della vita nelle grandi città. Questo fenomeno accentua l’esclusione economica e limita le possibilità di investimento e crescita economica nelle regioni meridionali.
Il ruolo delle piccole province
Le piccole province italiane si dimostrano particolarmente capaci di risparmiare. Nelle prime dieci posizioni della classifica troviamo province come Biella, Vercelli, Asti, Modena, Varese, Alessandria, Pavia, Novara, Piacenza e Cremona, tutte con una popolazione inferiore ai 400.000 abitanti. Queste province, grazie alla loro dimensione e alla struttura economica locale, riescono a mantenere una propensione al risparmio elevata.