Un gesto di pura follia. Solo così si può provare a spiegare la strage avvenuta in Brasile, dove un ragazzo di 16 anni ha sterminato la sua famiglia dopo che gli erano stati sottratti il cellulare e il computer. Il massacro sarebbe la conseguenza di una lite scoppiata tra il giovane e i suoi genitori.

Famiglia sterminata in Brasile per un cellulare, uccisi i genitori e la sorella del killer

Forse un raptus o forse una violenza che covava da tempo. Saranno le indagini degli inquirenti a far luce sul tremendo omicidio commesso da un adolescente a Vila Jaguara, quartiere di San Paolo del Brasile.

Il ragazzo, di appena 16 anni, è stato infatti arrestato per aver ucciso i suoi genitori adottivi (Isac Tavares dos Santos, di 57 anni, e Solange Aparecida Gomes, di 50 anni) e la sorella sua coetanea. Una vicenda molto simile a quella avvenuta a marzo in Germania, protagonista un 19enne sardo.

A sconcertare, in questo caso, sono anche i motivi del gesto omicida, compiuto dopo che al 16enne erano stato sottratti il telefono cellulare e il computer, impedendogli di tenere una presentazione a scuola.

È stato lui stesso a confessare il gesto omicida in una telefonata alla polizia brasiliana, spiegando di aver assassinato i tre con la pistola d’ordinanza di suo padre, una guardia municipale.

Le parole del ragazzo dopo l’arresto: “Rifarei tutto”

La vicenda, nella sua drammaticità, potrebbe tuttavia essere ancora più complessa.

Il giovane, infatti, ha dichiarato agli agenti che lo hanno arrestato che la strage è avvenuta a seguito di una violenta lite con i suoi genitori, nella quale gli avevano dato del ‘nullafacente’. L’apice, secondo la testimonianza del ragazzo, di un rapporto molto difficile con la sua famiglia adottiva.

Proprio per questo, stando alle ricostruzioni degli agenti, il 16enne non avrebbe mostrato alcun rimpianto, e limitandosi a un gelido rifarei tutto in riferimento all’omicidio commesso.