L’adolescenza è da sempre una fase enigmatica dell’esistere: indecifrabile, come i comportamenti di chi attraversa il periodo. Un lasso di tempo che dura alcuni anni e che, il più delle volte, mette in ginocchio i genitori: ma chi sono, e come si comportano, gli “Indecifrabili”?
“Indecifrabili” di Monica Giovatore: ecco perché in adolescenza si ragiona e si riflette poco
In adolescenza non si ha la capacità di ragionare, e riflettere, a lungo termine sulle azioni per due motivi. “Le neuroscienze ci rivelano con certezza che la corteccia prefrontale, la parte del cervello responsabile del ragionamento e della riflessione, non è ancora completamente sviluppata. Essa, raggiunge la piena maturità solo intorno ai 22-23 anni – spiega l’autrice Monica Giovatore – il neurotrasmettitore dopamina, associato alla gratificazione e alla ricompensa, è meno presente pertanto i giovani sono portati a cercare esperienze che possano offrire gratificazione immediata, e stimoli che li facciano sentire meno annoiati, più appagati e gratificati. Mentre, l’amigdala, la parte del cervello che elabora le emozioni, è molto più attiva e funzionale rispetto alla regione cognitiva.”
Adolescenti di ieri e di oggi: cosa c’è di diverso? La comunicazione, questa sconosciuta!
Iperconnessione e incomunicabilità sono il punto di forza e di debolezza di una generazione “che utilizza il web con naturalezza, per ogni aspetto della quotidianità. Sono capaci di offrire consigli tramite i social media, rivolgendosi non solo ai loro coetanei, e a chiunque sia interessato ad ascoltarli – ha aggiunto la psicologa Giovatore – è difficile dialogare con ragazzi che non hanno mai conosciuto la linea telefonica fissa. Abituati a chattare e videochiamare, conoscono a menadito la comunicazione digitale, ma ignorano la comunicazione verbale: ecco chi sono gli adolescenti della Mobile Generation.”
Esperti in tecnologie, ma analfabeti della comunicazione dal vivo
Giovani esperti in tecnologie e analfabeti sul piano della comunicazione verbale, quella che si svolge in presenza, de visu, a voce, ovvero quel tipo di comunicazione che ti permette di arrivare agli altri attraverso te stesso, non per mezzo di un desktop.
Come gestire la relazione con gli adolescenti?
“Con pazienza, attraverso una comunicazione strategica efficace che abbassi il conflitto e renda la relazione funzionale. Sospendendo il giudizio, attraverso l’ascolto empatico capace di mettere al centro i bisogni dei figli. Ecco alcune delle indicazioni che espongo, e descrivo, nel libro – ha sottolineato la mediatrice familiare ed esperta di comunicazione, Monica Giovatore – tutti aspetti della relazione che sembrano scontati ma, al momento pratico risultano essere le uniche strategie utili per portare i bisogni del nostro figlio adolescente al centro della nostra attenzione.”
Com’è strutturato “Indecifrabili”?
“Indecifrabili” è diviso in due parti: nella prima parte introduco una spiegazione quanto mai semplificata, e facile, degli accenni neuroanatomici del cervello in un ragazzo adolescente. Nella seconda parte parolo ai genitori di strategie e tecniche che migliorerebbero la comunicazione. Con un ulteriore capitolo dove sensibilizzo i genitori all’osservazione attenta di alcune espressioni sintomatiche, comportamentali, che possono svelare disagi di natura psichica emotiva importanti. E infine, non per questo meno importante, il libro si conclude con 16 interviste di adolescenti che partono dai 13 ai 23 anni di età – ha fatto notare Monica Giovatore – e che portano testimonianze su cosa ritengono importante nella relazione co gli adulti.”
“Indecifrabili” di Monica Giovatore, martedì 28 maggio la presentazione alla Camera dei Deputati
“Con la partecipazione della dott.ssa Roberta Bruzzone, autrice della prefazione del libro, PM Edizioni; dell’onorevole Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura ed Editoria. Il momento sarà un’occasione di confronto per sensibilizzare le istituzioni, le famiglie e gli adolescenti sull’esistenza di conoscenze e strumenti validi per migliorare le relazioni interpersonali. La mia speranza è che questo incontro possa trasformarsi in un progetto concreto. C’è bisogno di interventi educativi e innovativi rispetto agli anni passati per accompagnare la società in questo fondamentale passaggio evolutivo di crescita e formazione umana. Ritengo che solo attraverso un impegno collettivo – si è congedata la dottoressa Giovatore – di istituzioni, educatori e famiglie, possiamo supportare efficacemente i nostri giovani nel loro percorso di crescita verso l’età adulta.”