Sono ore piuttosto frenetiche per il futuro societario dell’Inter. Dopo aver festeggiato lo scudetto e concluso una stagione di successo in campionato, i nerazzurri attendono di capire quale sarà l’esito delle trattative tra il presidente Zhang e il fondo americano Oaktree.
Oggi, 21 maggio, è infatti il termine entro il quale il presidente del club nerazzurro deve restituire a Oaktree il prestito di oltre 380 milioni di euro sottoscritto nel maggio 2021.
Quando scade il debito dell’Inter con Oaktree?
Siamo ormai all’ultimo tratto per Zhang, che dovrà compiere una mossa decisiva entro le 17 di oggi per mantenere la proprietà dell’Inter. La recente lettera del presidente nerazzurro non lascia presagire nulla di buono, e sembra improbabile che riesca a restituire al fondo Oaktree oltre 375 milioni di euro, ossia il prestito di 275 milioni sottoscritto nel maggio 2021, aumentato dagli interessi annuali. Inoltre, Zhang deve affrontare una situazione difficile in Cina, dove deve ancora saldare circa 300 milioni di euro di un prestito alla China Construction Bank Asia.
Anche l’ipotesi di ottenere un’estensione del debito appare molto complicata, poiché la lettera più recente di Zhang indica chiaramente che i rapporti tra le parti non sono dei migliori. Tutto sembra quindi indicare un cambio di proprietà, a meno di sorprese dell’ultimo minuto.
Cosa succede se Zhang non salda il debito?
Se Zhang confermasse di non avere i fondi necessari per saldare il prestito, l’Inter passerebbe sotto il controllo di Oaktree, che potrebbe acquisire le quote delle holding lussemburghesi attraverso cui Suning controlla l’Inter, oltre alle quote di LionRock. Questo significherebbe che Oaktree, una società statunitense di gestione patrimoniale specializzata in strategie di investimento alternative, controllerebbe il 99% del club, lasciando fuori solo le quote dei piccoli azionisti, che verrebbero quasi azzerate.
Se ciò accadesse, il cambiamento riguarderebbe solo la leadership del club, senza implicazioni sportive immediate. L’iscrizione al prossimo campionato e il rischio di un “fallimento” sono scongiurati, poiché il debito è personale del presidente e non dell’Inter stessa. Inoltre, Oaktree non intende smantellare la nuova proprietà, ma piuttosto mantenerne il valore per una futura rivendita.