Per molti contribuenti è tempo di valutare quali bonus edilizi ci saranno ancora nel 2025 per ristrutturare casa. Il quadro delle agevolazioni fiscali legate ai lavori di restauro, di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico potrebbe variare ulteriormente, soprattutto dopo l’entrata in vigore della conversione in legge del decreto 39 del 30 marzo 2024. A tal proposito il provvedimento, per i lavori più immediati e le spese sostenute nel 2024, prevede una detrazione fiscale in dieci anni, anziché in quattro o in cinque, come stabilito dalle norme specifiche, e lo stop alla cessione dei crediti d’imposta e allo sconto in fattura.

Fatte queste premesse e considerando le difficoltà alle quali molte famiglie potrebbero andare incontro nel sostenere le spese per gli interventi, è utile dare un’occhiata a quelle che sono, ad oggi, le agevolazioni utilizzabili per le ristrutturazioni del prossimo anno. 

Quali bonus 2025 tra ordinari e superbonus per ristrutturare casa?

Iniziare a programmare lavori di ristrutturazione o di efficientamento energetico per il prossimo anno comporta un’attenta valutazione dei bonus edilizi e delle agevolazioni che si possono utilizzare per scontare le spese sostenute. A tal proposito, nel 2025 il quadro dei bonus edilizi e del superbonus cambierà ulteriormente. Per la maggior parte delle agevolazioni, le novità comporteranno un minore vantaggio fiscale o di un tetto ridotto di spese agevolabili. 

Per l’ultimo anno si potrà utilizzare il superbonus, ma dal 1° gennaio 2025 l’aliquota sarà ancora più bassa e scenderà al 65%. Non si potranno utilizzare, invece, le due opzioni che consentono il ritorno di una buona parte delle spese sostenute, ovvero lo sconto in fattura e la cessione dei crediti. 

Come funziona il superbonus al 70%?

Nel nuovo contesto, i bonus si potranno utilizzare come detrazione fiscale nei redditi annuali. La programmazione dei lavori, da questo punto di vista, non può prescindere da una capiente base di imposta lorda alla quale sottrarre la quota annuale della detrazione fiscale. La capienza fiscale va considerata anche in virtù del fatto che, l’allungamento a dieci rate di detrazione fiscale introdotto dal governo con il decreto “Superbonus”, vale per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Dopo questa data occorrerà un altro intervento del governo nella direzione di una proroga del meccanismo anche nel 2025.

Chi intende fare lavori in superbonus dovrà mettere in contro, inoltre, della durata degli stessi. Il superbonus ha scadenza definitiva il 31 dicembre 2025. Pertanto, si dovranno evitare lavori importanti che possano protrarsi oltre questa data. La maggiore o minore convenienza del superbonus, come degli altri bonus edilizi, deve essere calcolata sulla base degli anni nei quali verranno sostenute le maggiori spese. Un’aliquota più alta o un tetto di spese ammissibili più basso possono determinare il maggiore o minore vantaggio. 

Come cambia l’agevolazione casa per lavori di ristrutturazione?

Sarà così anche per l’altro principale bonus di ristrutturazioni degli immobili che subirà delle strette già a partire dal 1° gennaio 2025. Infatti, nel prossimo anno il bonus casa scenderà dall’odierno 50 per cento di detrazione fiscale, al 36 per cento. Si dimezza, inoltre, il tetto delle spese ammissibile: se nel 2024 il 50% si può applicare su un tetto massimo di 96.000 euro, nel prossimo anno il tetto scenderà a 48.000 euro. 

Un ulteriore abbassamento della percentuale è prevista dal 1° gennaio 2028, data a partire dalla quale il nuovo bonus ristrutturazioni avrà un’aliquota del 30% che rimarrà in vigore fino al 2033. Pertanto, la programmazione dei lavori di ristrutturazione non può prescindere da una preparazione ottimale dei professionisti che ben devono conoscere le evoluzioni delle agevolazioni edilizie per meglio indirizzare le scelte dei committenti tra le opzioni rimaste a disposizione.