La terza settimana del Giro d’Italia 2024 promette emozioni forti, iniziando con la tappa odierna da Livigno a Santa Cristina in Val Gardena. Questa frazione, se confermata nella sua interezza, misurerà 206 chilometri e presenterà un impressionante dislivello positivo di 4350 metri. Tuttavia, le condizioni meteorologiche avverse, con previsione di neve, potrebbero portare a un accorciamento del percorso, aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza e strategia. Anche se il percorso dovesse subire modifiche, il finale rimarrà comunque impegnativo, con la salita del Passo Pinei seguita dalla salita finale verso Monte Pana. Queste ascese metteranno alla prova i ciclisti, richiedendo grande resistenza e capacità di gestione dello sforzo.
Giro d’Italia 2024, si riparte da Livigno a Santa Cristina Val Gardena
Il leader della classifica generale, Tadej Pogacar, che ha già impressionato tutti con la sua prestazione sul Mottolino, potrebbe scegliere di gestire il suo vantaggio permettendo ad altri corridori di andare in fuga. Questo scenario aprirebbe la strada a una tappa dinamica, con numerosi attacchi e tentativi di allungo, rendendo la corsa ancora più avvincente per gli spettatori. La tappa partirà da Livigno e affronterà subito il Passo di Eira e il Passo di Foscagno, entrambi situati sopra i 2000 metri di altitudine. Questa prima parte sarà impegnativa e ripercorrerà in senso inverso buona parte del finale della tappa di domenica.
Santa Cristina in Val Gardena, il Giro d’Italia aspetta ancora gli scalatori
Dopo la discesa verso Bormio, i corridori inizieranno la lunga ascesa verso il Giogo di Santa Maria (conosciuto anche come Umbrailpass). Questa salita, che sostituisce il Passo dello Stelvio sia per questa tappa che come Cima Coppi del Giro 2024, misura 16,7 chilometri con una pendenza media del 7,1% e punte fino al 15%. Lo scollinamento avverrà a 2498 metri sul livello del mare, il punto più alto di questa edizione, e porterà il gruppo a sconfinare in Svizzera per una ventina di chilometri di discesa tecnica. Rientrati in Italia, la strada continuerà a scendere in modo irregolare per oltre metà dei successivi 100 chilometri di fondovalle, passando anche dallo sprint intermedio di Bolzano. Questo tratto sarà cruciale per recuperare energie prima dell’impegnativo finale.
Traguardo sul Monte Pana
Negli ultimi 36 chilometri, i ciclisti torneranno a salire in modo continuo, fatta eccezione per un breve tratto. La salita del Passo Pinei, lunga 23,3 chilometri con una pendenza media del 4,7%, sarà una delle principali difficoltà. Questa salita si dividerà in tre segmenti: un tratto iniziale duro di 7500 metri, un segmento più pedalabile di circa dieci chilometri e un’ultima parte impegnativa di 6000 metri, con punti di pendenza fino al 15%. Lungo il Passo Pinei, si passerà dall’Intergiro di Fiè allo Sciliar e dal traguardo volante di Siusi allo Sciliar, offrendo opportunità per gli scalatori di fare la differenza. L’ultima fatica sarà l’ascesa finale verso Monte Pana, dove è previsto l’arrivo. Questo finale metterà a dura prova la resistenza dei corridori, con possibili attacchi e distacchi significativi.
Ovviamente il favorito numero uno per la frazione del Giro d’Italia con arrivo a Santa Cristina Val Gardena, sulla carta, sarebbe Tadej Pogacar, ovvero colui che ha dimostrato in lungo e in largo di essere il più forte di tutti quando la strada inizia a salire. Lo sloveno della UAE Team Emirates, sempre più saldamente in maglia rosa, ha però dichiarato che potrebbe pensare a una condotta di gara meno aggressiva in questa ultima settimana e, quindi, lasciare campo aperto ad altri scalatori, che siano attaccanti o uomini di classifica. Guardando ai corridori che stanno lottando per salire sul podio finale insieme a Pogacar, i più in forma sembrano essere Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) e Daniel Martinez (Bora-hansgrohe). Attenzione anche a Ben O’Connor e Antonio Tiberi, quest’ultimo sempre più motivato nella lotta al podio.