L’INPS ha diramato alcuni chiarimenti riguardanti il pagamento e il controllo dell’Assegno di Inclusione (ADI) per gli over 60, con particolare riferimento al ruolo dei Comuni e delle ASL. Nel messaggio n. 1816 del 13 maggio 2024, l’INPS ha chiarito le verifiche relative all’Assegno di Inclusione (ADI), nonché i relativi pagamenti per le prestazioni per le quali non erano state completate le verifiche sulle richieste relative alla condizione di svantaggio. Vediamo nel dettaglio quali sono le ultime informazioni dell’INPS per l’ADI.

Chiarimenti INPS sui pagamenti per l’ADI

Per le domande di ADI degli over 60 non disabili, a partire da febbraio 2024, l’INPS ha avviato il protocollo delle verifiche. Nel messaggio n. 1816 del 13 maggio 2024, l’Istituto ha chiarito che per il riconoscimento del diritto all’Assegno di Inclusione (ADI) è necessario accertare la presenza di due condizioni:

  • condizioni di svantaggio: tali condizioni devono essere specificate nella domanda di ammissione al beneficio economico;
  • inserimento in programmi di cura e assistenza: l’INPS deve verificare l’inserimento del richiedente in tali programmi.

Per completare le verifiche, l’INPS ha trasmesso i codici fiscali dei richiedenti ai Comuni competenti e alle ASL, tramite la piattaforma GePI (Gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale, curata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

Se le verifiche confermano la sussistenza delle condizioni richieste e il richiedente soddisfa gli altri requisiti per l’accesso all’ADI (con esito complessivo positivo), la domanda verrà accolta e il beneficio erogato.

I beneficiari riceveranno il pagamento dell’Assegno di Inclusione nelle date comunicate con il messaggio n. 835 del 26 febbraio 2024:

  • primi pagamenti: giorno 15 del mese;
  • rinnovi successivi: giorno 27 del mese, con possibile anticipazione o scorrimento di uno o due giorni in caso di festività

Validazione delle certificazioni

L’INPS, nel suddetto messaggio relativo al servizio di “Validazione delle certificazioni ADI” rilasciato per gli operatori delle ASL, precisa che l’operatore della struttura sanitaria, utilizzando il servizio dedicato, deve verificare e attestare la validità o meno delle informazioni riportate negli estremi del protocollo della certificazione della condizione di svantaggio, rilasciata dai Comuni, nonché l’inserimento nel programma di cura e assistenza e la relativa durata.

Pertanto, attraverso il servizio web viene fornito all’operatore della struttura sanitaria abilitato l’elenco delle richieste da validare.

Le richieste possono riguardare:

  • la sola verifica della condizione di svantaggio;
  • la verifica dell’inserimento nei programmi di cura e assistenza;
  • la verifica di entrambe le condizioni.

L’Istituto, nel messaggio n. 623/2024, ha fornito le indicazioni in merito alle relative abilitazioni tramite il modulo “AP64”, disponibile nell’apposita sezione dedicata ai “moduli” presente nel sito online dell’INPS.

Come controllare l’esito della domanda per l’Assegno di inclusione?

Chiarimenti INPS pagamenti ADI

Per controllare l’esito della domanda per l’Assegno di Inclusione è necessario accedere ai servizi dedicati INPS nella sezione ADI, ovvero nella schermata di invio della richiesta di ammissione al beneficio. In questa sezione è possibile verificare lo stato di avanzamento della pratica.

In un primo momento la richiesta risulta “Acquisita”, perché deve completare l’iter istruttorio fino al passaggio di “Verificata salvo ulteriori controlli”.

Se la domanda non supera questa fase, è soggetta a un supplemento istruttorio; pertanto, vengono richiesti ulteriori accertamenti in merito ai requisiti per l’accesso all’Assegno di Inclusione.

Per coloro che hanno sottoscritto il patto di attivazione digitale (PAD) la richiesta risulta “Accolta salvo ulteriori controlli”.

Se tutte le verifiche ottengono esito positivo, lo stato della domanda sarà “Accolta” e “Accolta in pagamento”.

In conclusione, l’INPS effettua le verifiche sulla sussistenza dei requisiti per l’accesso all’ADI, avvalendosi della collaborazione dei Comuni e delle ASL. Nello specifico:

  • i Comuni possono segnalare all’INPS eventuali incongruenze riscontrate nei dati dichiarati dai richiedenti;
  • le ASL, in caso di componenti del nucleo familiare con disabilità, forniscono all’INPS le necessarie informazioni per la valutazione del requisito sanitario.