Stangata Tari in arrivo: ecco quali sono le città interessate e quali sono le ragioni dei rincari. Ecco quali sono.
Anche nel 2024 la tassa sui rifiuti registrerà un aumento in differenti città dell’Italia, tra cui Napoli, Roma, Verona e Palermo. Nel corso degli ultimi 5 anni la Tari è lievitata di circa sette punti percentuali: si tratta di una crescita registrata soprattutto nelle città dove il servizio risulta meno efficiente.
Tari, stangata in arrivo: ecco le città interessate
Anche per il corrente anno la tassa sui rifiuti (Tari) è destinata ad aumentare: tra le cause principali che impattano sulla tassa ci sono l’inflazione, l’impennata dei prezzi dei prodotti energetici e il perdurare dei conflitti bellici. Se queste sono le principali motivazioni, è necessario fotografare quali siano le città dove la tariffa sui rifiuti è cresciuta. La Capitale registra un incremento di tre punti percentuali, Padova registra un aumento di 3,3 punti percentuali e Firenze un incremento di 3,2 punti percentuali. Le città di Perugia e di Ancona hanno registrato un incremento della tassa sui rifiuti fino al sette percento.
I rincari a Palermo sono stati pari a sei punti percentuali e anche nella città di Giulietta e Romeo la Tari è cresciuta del 5,6 percento. Nella città partenopea la tariffa sui rifiuti ha subito un incremento di 13 punti percentuali per le utenze domestiche e di 20 punti percentuali per i negozi. Milano mostra un trend in controtendenza: è da anni che la Tari risulta essere in diminuzione per gli utenti domestici.
Tari, stangata in arrivo: perché le tariffe hanno subito un’impennata?
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un’impennata della tariffa sui rifiuti: l’Arera ha chiesto ai Comuni di aumentare la Tari al fine ultimo di recuperare l’inflazione, che ha caratterizzato lo scenario macroeconomico nel corso degli ultimi anni. Tra le altre cause che hanno contribuito ad incrementare la tassa sui rifiuti sono: il processo di municipalizzazione della raccolta, l’aumento dei costi fissi e l’aumento del carburante per il trasporto su gomma.
Stangata Tari: cosa è successo in molte città italiane?
Per quanto concerne la stangata Tari vale la pena citare il caso della città di Roma: l’amministrazione Gualtieri può ritenersi fortunata in quanto l’aumento della tariffa sui rifiuti avrebbe dovuto essere pari a 14 punti percentuali, ma grazie al recupero dei fondi con la lotta all’evasione, il salasso è stato ridotto. Il prossimo anno la stangata Tari sarà annullata.
Anche a Verona i rincari della tariffa sui rifiuti sono stati piuttosto contenuti dal momento che l’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare le entrate derivanti dall’imposta di soggiorno. Di conseguenza, gli incrementi della Tari che dovevano essere superiori a 7 punti percentuali sono stati più contenuti.
In uno dei Comuni dove la Tari risulta essere più onerosa, Genova, l’amministrazione guidata da Bucci sta valutando di congelare gli aumenti di 6,8 punti percentuali. La situazione dell’aumento della tariffa sui rifiuti non riguarda solo le città metropolitane ed i comuni più grandi, ma anche i comuni più piccoli. A Courmayeur l’aumento della Tari sarà pari a quasi 7 punti percentuali.
Stangata Tari nei Comuni dove il servizio è poco efficiente
Nel corso degli ultimi 5 anni la Tari ha subito un’impennata di circa sette punti percentuali. Secondo le stime, la tariffa sui rifiuti ha sfiorato i 320 euro a famiglia, in crescita di due punti percentuali rispetto all’anno 2022. Per il corrente anno gli incrementi della tariffa sui rifiuti possono raggiungere i 14 punti percentuali.
Le amministrazioni comunali hanno tempo fino alla fine del mese di giugno per deliberare sulle aliquote tassa sui rifiuti 2024. Purtroppo, in molti casi la Tari risulta essere più onerosa nei Comuni dove il servizio risulta essere meno efficace ed efficiente e dove non c’è stato il perfezionamento del ciclo integrato dei rifiuti.