Villa Griffone, originariamente dimora principale della famiglia Marconi a partire dalla metà del 1800, costituì il luogo in cui Guglielmo Marconi istituì il suo primo laboratorio per condurre i suoi pionieristici esperimenti in radiotelegrafia.
Subito dopo la scomparsa del famoso scienziato nel 1937, la villa fu convertita nella sede della Fondazione Marconi, che accoglie la Biblioteca, l’Archivio e il fondo Catania-Meucci. Inoltre, ospita il Museo Marconi, dove i visitatori possono esplorare le origini e l’evoluzione delle telecomunicazioni, oltre alla vita e all’opera dell’inventore bolognese.
Dove si trova Villa Griffone?
Situata a Pontecchio, nel Comune di Sasso Marconi in provincia di Bologna, la villa è costruita su terreni di cui esistono documenti archivistici risalenti alla metà del Trecento. L’edificio, originariamente descritto nei documenti del Seicento come una “casa da contadini”, passò attraverso diverse proprietà nel corso dei secoli. È nel secondo semestre del Settecento, sotto la proprietà della famiglia Bacialli, che iniziò la ricostruzione del complesso, combinando la residenza padronale e quella colonica in un unico edificio.
L’acquisizione da parte dell’avvocato bolognese Vincenzo Patuzzi nel 1789 segnò un’importante svolta, con la separazione tra la casa colonica e il corpo principale della villa. Nel frattempo, Domenico Marconi, fondatore della fortuna familiare, stava consolidando il suo patrimonio fondiario nella zona tra il 1820 e il 1830.
Dopo la sua morte nel 1848, i suoi tre figli maschi, Giovan Battista, Giuseppe e Arcangelo, ereditarono il patrimonio fondiario, con l’obbligo di provvedere alla dote per la loro unica sorella superstite, Luigia. I tre fratelli Marconi condividevano la vita tra Montechiaro e Bologna. Tuttavia, l’opportunità di acquisire la tenuta del Griffone si presentò loro l’anno successivo alla morte del padre.
L’avvocato Giuseppe Ulisse Patuzzi, proprietario del Griffone, era stato dichiarato incapace di intendere e di volere, i suoi beni erano stati sequestrati e la tenuta, che comprendeva la villa, era stata messa all’asta. I signori Giovan Battista Marconi, Francesco Gualandi, Gaetano Garelli ed Enrico Corsini parteciparono all’asta il 3 marzo 1849. Dopo una lunga trattativa, l’avvocato Marconi ottenne la tenuta del Griffone per 8.400 scudi e 50 bajocchi. Il contratto di consegna avvenne il 27 marzo dello stesso anno.
Con quest’acquisto, la famiglia Marconi si inserì pienamente nell’élite della borghesia agraria bolognese e si unì alle più antiche e prestigiose tenute e ville nobiliari della valle del Reno. Nel 1852, il Griffone, ancora di proprietà condivisa dai tre fratelli, fu ampliato con la costruzione di due ali laterali, portando il numero di camere a 9 al piano terra, altrettante al primo piano e 5 al secondo piano.
Nel 1855, Giuseppe ereditò completamente il Griffone, in vista del suo matrimonio con Giulia Renoli. Il figlio più giovane, Guglielmo, appassionato di elettrologia, trasformò la soffitta della villa in un laboratorio e condusse i suoi esperimenti nei terreni circostanti, culminando nel superamento della “Collina dei Celestini”, dimostrando l’efficacia della sua telegrafia senza fili.
Marconi, diventato celebre e impegnato sia in Italia che all’estero, risiedette solo occasionalmente a Villa Griffone, ma alla morte del padre nel 1904, ne ereditò la proprietà. La villa è citata in numerosi documenti riguardanti Marconi, dai suoi scritti personali alla sua partecipazione a conferenze in cui raccontava l’origine della sua invenzione.
Villa Griffone oggi
Dopo la scomparsa di Guglielmo Marconi il 20 luglio 1937, il governo italiano avviò le procedure per l’acquisizione di Villa Griffone e del suo parco circostante, escludendo la parte dei Celestini. Il 16 marzo 1939, la villa fu ufficialmente dichiarata “monumento nazionale”.
Nel 1941, in seguito a negoziati separati con gli eredi, Villa Griffone passò sotto la proprietà della Fondazione Guglielmo Marconi. Nello stesso anno, fu completato e inaugurato il Mausoleo, concepito su progetto dell’architetto Marcello Piacentini.
Nel settembre 1999, il Museo Marconi fu inaugurato all’interno di Villa Griffone, arricchendo ulteriormente il suo patrimonio culturale.
Nell’aprile 2011, il parco di Villa Griffone ricevette un importante riconoscimento con l’assegnazione di due targhe da parte dell’IEEE nel contesto del programma Milestones in Electrical Engineering and Computing.