Guglielmo Marconi è stato un pioniere delle trasformazioni più rivoluzionarie nel panorama del mondo moderno: la sua creazione, un sistema di telegrafia senza fili elaborato nel 1895, ha segnato l’inizio delle radiocomunicazioni. Attraverso la sua straordinaria competenza tecnologica e un fervido spirito imprenditoriale, Marconi si è dedicato allo sviluppo della sua invenzione e nel corso di una carriera protrattasi per quarant’anni, ha assunto i ruoli di inventore, imprenditore, scienziato e figura di spicco nel settore delle comunicazioni senza fili, un ambito nel quale ha debuttato all’età di soli vent’anni.

Come funziona il telegrafo senza fili di Marconi?

Il dispositivo di comunicazione senza fili ideato da Marconi si compone di un trasmettitore dotato di un generatore di scintille e di un ricevitore con coherer. Questo sistema permette lo scambio di informazioni a distanza mediante l’utilizzo delle onde elettromagnetiche.

Il trasmettitore presenta una struttura orizzontale realizzata in legno su cui si erigono quattro supporti isolanti che sostengono tre aste orizzontali. Il generatore di scintille è posizionato sull’asta centrale ed è costituito da un cilindro orizzontale di materiale isolante riempito di olio di paraffina. Le due aste esterne presentano una sfera all’estremità interna e un manico di ebanite all’estremità esterna, il quale regola la distanza tra le sfere. La parte ricevente è composta da un supporto in legno a forma di squadra che ospita un relè elettromagnetico sulla base orizzontale. Sulla parte verticale è montato un campanello elettrico sopra il quale è posto il coherer.

Premendo il tasto del telegrafo, la corrente elettrica carica le sfere esterne che, a loro volta, si scaricano contro quelle dell’oscillatore, producendo scintille. Queste scintille trasmettono il loro movimento oscillatorio all’antenna, che lo diffonde sotto forma di onde elettromagnetiche. Ogni onda elettromagnetica che raggiunge l’antenna ricevente fa vibrare questa, trasferendo la vibrazione al coherer, il quale chiude il circuito permettendo alla corrente della pila di circolare e facendo così attivare il relè elettromagnetico. Quest’ultimo attiva il campanello che emette un segnale acustico in risposta ad ogni segnale elettromagnetico trasmesso dal tasto telegrafico del trasmettitore.

La scoperta valse a Marconi il premio Nobel per la Fisica.