Il padre di Guglielmo Marconi, Giuseppe, era un proprietario terriero che, dopo la scomparsa della prima moglie, aveva preso in moglie nel 1864 Annie Jameson, una giovane irlandese, studentessa di musica a Bologna. Da Annie, Giuseppe ebbe un primogenito maschio nel 1865, di nome Alfonso; nove anni dopo, nacque Guglielmo.
Chi era Giuseppe Marconi?
Giuseppe, il genitore di Guglielmo Marconi, non riusciva a condividere appieno la visione del figlio, pur desiderandolo ardentemente. Sebbene non fosse da considerare solamente un uomo dedito alle attività della campagna, date le sue esperienze passate, concepiva la gestione sagace e potenziale ampliamento dei terreni di famiglia come fondamentale per il futuro della sua progenie. Guglielmo giunse al mondo quando il padre aveva già cinquant’anni, con il peso aggiuntivo di aver precedentemente generato un figlio che sembrava seguire le sue stesse idee. Accettare l’evidenza di avere un figlio dall’indole eccentrica, per usare un eufemismo, non doveva essere facile per lui. Piuttosto che mostrare interesse per l’eredità familiare, Guglielmo preferiva dedicarsi alle sperimentazioni, immergendosi nella lettura di riviste sull’elettricità nella stanza dei bachi al secondo piano della villa di famiglia.
Giuseppe probabilmente riteneva che non solo il figlio stesse sprecando il suo tempo, ma che lo stesse facendo perdere anche agli altri membri della famiglia. Diverse biografie del grande inventore evidenziano interpretazioni contrastanti. In alcuni casi, si suggerisce che il padre avesse ostacolato attivamente il lavoro del figlio, arrivando persino a negargli i fondi per l’acquisto dei materiali necessari alle sue ricerche. Dalle testimonianze combinate, sembra più probabile che il padre non condividesse appieno gli interessi del figlio, piuttosto che ostacolarli direttamente. È chiaro che questa distanza fosse mediata dalla presenza materna, la quale svolgeva un ruolo cruciale nella conciliazione tra i due uomini della famiglia.
Quando la scoperta di Guglielmo divenne nota in casa Marconi, persino Giuseppe cominciò ad essere travolto dall’entusiasmo. Chiese una dimostrazione e una spiegazione dettagliata dell’invenzione del figlio. Alla fine, pur non dimostrando entusiasmo sfrenato, ammise che l’idea potesse avere del potenziale e si dichiarò disposto ad essere aggiornato sui progressi. Come uomo di poche parole e dal carattere brusco, Giuseppe offrì al figlio 500 lire dicendo: “Ecco, per gli oggetti che ti servono per il tuo lavoro”.
Col passare del tempo, l’immagine di Giuseppe si affievolì sempre di più, lasciando spazio alla figura materna di Annie Jameson. Egli si spense in silenzio, lontano dai riflettori.
È quasi come se fosse destino che chiunque sia destinato a cambiare il mondo debba avere un padre di nome Giuseppe, un uomo che passerà alla storia per la sua discrezione e il suo riserbo.