Beatrice O’Brien fu la prima moglie dello scienziato e inventore Guglielmo Marconi. Nacque il 23 dicembre 1882 e morì nel 1976.

Chi è Beatrice O’Brien, prima moglie di Guglielmo Marconi?

Beatrice O’Brien, figlia di Edward Donough O’Brien, il quindicesimo Lord Inchiquin e discendente impoverito del re guerriero irlandese Brien Boru, incontrò Guglielmo Marconi durante un periodo molto intenso della vita dell’inventore, impegnato nelle sue frenetiche sperimentazioni sul telegrafo senza fili. Secondo la biografia di Marconi scritta da Luigi Solari, Beatrice fece la sua conoscenza alla fine del 1904, mentre Marconi soggiornava all’Haven Hotel di Pool, sulla costa meridionale dell’Inghilterra. Si incontrarono durante le festività natalizie e si piacquero immediatamente, tanto che dopo solo un mese si parlava già di matrimonio. Tuttavia, la famiglia anglicana di Beatrice disapprovava l’unione, in parte perché Marconi non era nobile e anche perché era straniero.

La madre di Beatrice, Ellen Harriet White, era invece affascinata dai modi di Guglielmo, la cui madre, Annie Jameson, era irlandese. Il suo carisma e la sua eleganza conquistarono Ellen, che arrivò a soprannominarlo “Marky”. Il matrimonio sembrava vantaggioso per entrambi: Marconi, brillante ma ancora non del tutto accettato dall’aristocrazia, e Beatrice, che aveva bisogno delle risorse che la sua famiglia decaduta non poteva più offrire. Con il fidanzamento ufficiale, Beatrice introdusse Marconi nell’alta società londinese.

Nonostante sembrassero molto affiatati, c’erano alcune ombre sul futuro della coppia, come la differenza di età (lei 23, lui 31), di nazionalità, di abitudini e di estrazione sociale. Tuttavia, l’entusiasmo di Beatrice superò ogni dubbio, e il 16 marzo 1905 si sposarono nella chiesa cattolica di San Giorgio a Hanover Square, Londra. L’evento fu ampiamente riportato dai giornali. Beatrice ricevette in dono dal Ministro della Marina Mercantile italiana un anello con le pietre preziose rappresentanti i colori nazionali (bianco, rosso e verde), oltre a un diadema di diamanti brasiliani e una bicicletta dal marito.

Dopo il matrimonio, trascorsero la prima parte della luna di miele nel Castello di Dromoland in Irlanda, ma Beatrice si accorse presto che Marconi non poteva stare lontano dal lavoro. Dopo un mese partirono per l’America a bordo del piroscafo Campania, dove Beatrice scoprì la maniacalità di Marconi per la precisione, evidenziata dai numerosi orologi sincronizzati con il cronometro di bordo. Dopo una breve sosta a New York, arrivarono a Glace Bay, in Nuova Scozia, Canada, dove Marconi riprese subito il lavoro, lasciando spesso Beatrice sola.

Iniziò un periodo difficile per Marconi e la sua azienda, che portò a lunghe separazioni. Dopo una lunga attesa, i due si ricongiunsero a Londra, stabilendosi in un quartiere elegante. Nel 1906 Beatrice perse la sua prima figlia, Lucia, e quasi contemporaneamente l’impianto di Marconi a Glace Bay fu distrutto da un incendio. Nel 1908 nacque la loro seconda figlia, Degna. La famiglia si trasferì a Pontecchio, vicino Bologna, dove nacque il loro figlio Giulio nel 1910. Tuttavia, Marconi continuava a stare lontano per lavoro. Nel 1912, un incidente stradale in Liguria causò a Marconi la perdita dell’occhio destro, ma Beatrice gli rimase accanto.

Nel 1916, la nascita della terza figlia, Gioia, non riuscì a salvare il matrimonio, che cominciò a scricchiolare. Marconi, spesso in viaggio per lavoro, intratteneva anche relazioni extraconiugali, come scrisse la figlia Degna nella sua biografia. Nel 1917, venduta la villa di Roma, la famiglia si trasferì in affitto a villa Sforza, ma i continui spostamenti non giovarono alla serenità della coppia. Nel 1920, Marconi acquistò una nave, l’Elettra, per poter compiere i suoi esperimenti in libertà, segnando il culmine della loro separazione emotiva e fisica.

Perché Marconi e Beatrice O’Brien divorziarono?

Mentre Marconi era in missione, Beatrice, che soffriva il mal di mare e odiava viaggiare in nave, trascorreva quasi tutto il tempo con i figli, spostandosi con loro da un albergo all’altro. La distanza tra i coniugi era diventata sempre più insormontabile e, nel 1924, decisero di separarsi, poiché passavano ormai più tempo separati che insieme. Entrambi erano d’accordo sulla necessità di dividersi, ma dovevano affrontare un ostacolo legale: in Italia, il divorzio non era permesso. Marconi non voleva acquisire la cittadinanza inglese, che gli avrebbe permesso di divorziare nel Regno Unito, e decise invece di diventare cittadino di Fiume, dove il divorzio era ancora legale, poco prima che la città fosse annessa all’Italia.

Con l’aiuto dell’amico di famiglia Luigi Solari, riuscirono nel loro intento: il 12 febbraio 1924, il tribunale di Fiume emise la sentenza di divorzio. Successivamente, il matrimonio tra Beatrice e Guglielmo fu annullato dalla Sacra Rota il 30 aprile 1927, permettendo loro di risposarsi con rito religioso. Marconi si sposò con Maria Cristina Bezzi-Scali.

Dopo il divorzio, Beatrice ricevette da Guglielmo una liquidazione che le permise di acquistare villa Emma a Posillipo, un luogo incantevole dove nel 1924 si risposò con il Marchese Liborio Marignoli di Montecorona. Nonostante il matrimonio infelice, Beatrice rimase la confidente più preziosa di Marconi, continuando a condividere con lui le sue preoccupazioni e i suoi sogni. Beatrice morì nel 1976, all’età di 94 anni, portando sempre nel cuore il ricordo di essere stata al fianco di Guglielmo nel momento culminante delle sue scoperte.