Il 25 aprile 1874 nasceva a Bologna Guglielmo Marconi, considerato il padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle telecomunicazioni moderne. Vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 1909, la sua straordinaria figura sarà raccontata in una miniserie intitolata Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo, in onda su Rai 1 lunedì 20 e martedì 21 maggio, con Stefano Accorsi nei panni del protagonista.
Diretta da Lucio Pellegrini e realizzata per celebrare il 150º anniversario della nascita di Marconi, la serie esplorerà anche le due grandi storie d’amore della sua vita, che culminarono in altrettanti matrimoni: il primo con Beatrice O’Brien, nobile inglese, e il secondo con l’italiana Maria Cristina Bezzi-Scali. Marconi amò entrambe, ma trovò la vera felicità solo con la seconda. Entrambe le donne condivisero la qualità di saper stargli accanto, sebbene il vero grande amore di Marconi fosse la scoperta scientifica.
Vita privata di Guglielmo Marconi
La vita sentimentale di Marconi fu turbolenta e caratterizzata da due matrimoni. Il primo, nel marzo del 1905, fu con Beatrice O’Brien, figlia del barone Edward, XIV nobile Inchiquin e pari d’Irlanda. Questo matrimonio, che durò 19 anni, portò alla nascita di quattro figli: Degna, Gioia, Giulio e Lucia, quest’ultima sopravvissuta solo tre settimane. Il matrimonio con Beatrice si concluse con un divorzio, e nel 1927 Marconi sposò Maria Cristina Bezzi-Scali, con la quale ebbe la figlia Maria Elettra.
Durante il suo primo matrimonio, Marconi spesso si sentiva in colpa per il tempo dedicato alla telegrafia senza fili a discapito della famiglia. In occasione della sua assenza al funerale del padre, disse una frase che riassume bene la sua vita privata: “Un uomo non può vivere di sola gloria”. Le seconde nozze con la Bezzi-Scali furono più fortunate e ottennero grande risalto all’epoca, anche grazie alla prestigiosa famiglia di lei e alla vicinanza agli ambienti vaticani. Marconi ottenne l’annullamento del primo matrimonio e si sposò solo con rito religioso.
Dalla loro unione nacque Maria Elettra, che oggi ha 90 anni e ha spesso ricordato la figura del padre, sottolineando come le sue invenzioni siano alla base delle imprese spaziali. “Senza la radio oggi non saremmo andati sulla Luna”, ha dichiarato in un messaggio alla NASA. In onore della figlia, Marconi chiamò “Elettra” anche il suo panfilo, che ospitò diverse ricerche scientifiche. Maria Elettra ha ricordato con affetto i momenti trascorsi a bordo dello yacht, definendolo “la nostra casa”, e ha rievocato gli esperimenti di “navigazione cieca” con un precursore dei moderni radar e la misteriosa ricerca dell’oro in mare. Il nome “Elettra” fu scelto da Marconi per via delle onde elettriche che creava nei suoi esperimenti.