Guerra a Gaza, Corte penale internazionale chiede l’arresto del premier israeliano Netanyahu. Borrell: “Sostegno alla Cpi”
Giorno 227 della guerra a Gaza: mentre il presidente USA Joe Biden ribadisce la necessità di una tregua e chiede la liberazione degli ostaggi, un raid israeliano a Rafah provoca tre morti e otto feriti. Nelle ultime ore oltre quaranta persone sono state uccise dai bombardamenti nella Striscia.
L’esercito israeliano, intanto, ha fatto sapere di aver colpito infrastrutture Hezbollah nel sud del Libano.
Tutti gli aggiornamenti dal conflitto in Medio Oriente di oggi, lunedì 20 maggio 2024.
La Germania appoggia la Cpi
Anche dalla Germania arriva il commento sulla decisione del procuratore capo della Corte Penale Internazionale.
Per Berlino “le azioni del procuratore della Corte penale internazionale danno una falsa impressione di equivalenza tra Israele e Hamas“.
Il ministero degli Esteri tedesco ha dichiarato che:
I leader di Hamas sono responsabili di un barbaro massacro in cui uomini, donne, bambini sono stati assassinati, violentati e sequestrati in Israele il 7 ottobre, ma la richiesta del procuratore dovrà essere analizzata dalla corte d’assise dei giudici che decideranno sui mandati d’arresto e dovranno rispondere a diverse questioni difficili, come quella della giurisdizione e della complementarità delle indagini tra gli stati coinvolti, come Israele. La Corte Penale Internazionale che è una conquista fondamentale per la comunità globale. La Germania rispetta la sua indipendenza e i suoi procedimenti
ONU: “Gaza va verso la catastrofe”
Purtroppo ci troviamo di fronte all’ennesimo precipizio verso un’ulteriore catastrofe a Gaza
Così, il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, in riferimento alla situazione a Rafah.
E aggiunge:
Esorto le parti a raddoppiare tutti gli sforzi e a ritornare al tavolo delle trattative immediatamente e in buona fede. La devastazione e la miseria degli ultimi sette mesi hanno rafforzato una semplice verità, Palestinesi e israeliani non possono più aspettare per stabilire un orizzonte politico praticabile che ponga fine al conflitto e stabilisca una soluzione a due Stati. Giorno dopo giorno assistiamo alle conseguenze mortali dell’inazione
Borrell: “Gli stati sono tenuti a seguire le decisione della Cpi”
Con un post su X l’Alto rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha dichiarato che:
Prendo atto della decisione del procuratore della Cpi di richiedere mandati di arresto dinanzi alla Camera preliminare I della Corte penale internazionale contro Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh, Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. Il mandato della Cpi, in quanto istituzione internazionale indipendente, è quello di perseguire i crimini più gravi ai sensi del diritto internazionale. Tutti gli Stati che hanno ratificato gli statuti della Cpi sono tenuti a eseguire le decisioni della Corte
I take note of the decision of the ICC Prosecutor to apply for warrants of arrest before Pre-Trial Chamber I of the International Criminal Court (ICC) against Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh, Benjamin Netanyahu and Yoav Gallant. 1/2
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) May 20, 2024
Sullivan: “Gli Stati Uniti lavorano affinché Hamas sia sconfitto”
L’inviato della Casa Bianca Jake Sullivan ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti nel lavorare affinché Hamas e la sua organizzazione siano sconfitti.
Sullivan ha focalizzato il suo discorso sulla liberazione degli ostaggi e sulle buone basi per Israele per mettere al sicuro il suo futuro e quello del popolo “per una regione del Medio Oriente più integrata“.
Sullivan ha incontrato il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato maggiore Herzi Halevi e i membri del Gabinetto di guerra Benny Gantz e Gadi Eizenkot.
Patriarca di Gerusalemme: “Grazie per la vostra vicinanza”
Grazie per la vostra vicinanza, per le tantissime forme di solidarietà che tutta la Chiesa d’Italia, le varie Diocesi, le varie realtà legate alla Chiesa stanno esprimendo alla nostra Chiesa e soprattutto a questa piccola comunità che ho trovato molto colpita, anche concretamente, con diversi morti, ma molto unita e molto forte
Così ha parlato il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, in un profondo ringraziamento, durante la Conferenza Episcopale Italian:
Ho trovato tanto dolore e tanta sofferenza, ma non rabbia né rancore. Questo mi ha colpito e dice molto di questa comunità che vive qui proprio fuori da queste mura. In certi momenti non si possono risolvere i problemi, ma bisogna esserci. Stare lì e dire che ci siamo. Stiamo facendo tutto il possibile per cercare di aiutare tutti, per venire fuori da questa situazione, perché questo circolo vizioso di violenza si possa interrompere quanto prima
Il Cardinale ha tenuto a ringraziare soprattutto il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, per la visita di giugno in Terra Santa:
Grazie per aiutarci a vivere bene, per quanto possibile, da cristiani, da credenti, ma radicati nella terra e nella vita della gente, questo momento così difficile. Pregate per noi e noi continueremo, per quanto possibile, nonostante tutto, in questa circostanza a pregare e ringraziarvi
Khan: “È un procedimento legale, non c’è alcuna caccia alle streghe”
Questa non è una caccia alle streghe, questa non è una reazione emotiva, è un procedimento legale a cui siamo tenuti come procuratori internazionali di un organismo indipendente, per costruire prove solide che non vengano smontate in aula
Queste le parole del procuratore capo della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, in un’intervista alla Cnn, durante la quale ha difeso la sua scelta di chiedere i mandati di arresto e ha rigettato qualsiasi accusa di Israele.
Lo Stato Ebraico, infatti, ha tacciato il procuratore e il mandato d’arresto di:
Antisemitismo, di odio, l’idea che applichiamo la legge alla cieca, che favoriamo una parte, mentre siamo ostili all’altra, non potrebbe essere più lontano dal vero
Usa, Repubblicani discutono sanzioni a Cpi
La CNN riporta che i Repubblicani della Camera del Congresso americano stanno discutendo la possibilità di varare una legge per sanzionare la Corte penale internazionale dell’Aja.
La discussione è nata per via delle richieste del mandato d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità, chiesto dal procuratore capo della Corte verso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Ambasciatore Israele in Italia: “Cpi deve vergognarsi per il mandato arresto per Netanyahu”
“La decisione del Procuratore della Corte Penale internazionale (Cpi) dell’Aia di richiedere l’emissione di mandati di arresto per i leader israeliani è priva di fondamento”.
Queste le parole dell’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che ha commentato la richiesta di Karim Khan dei mandati di arresto internazionale nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant.
Netanyahu: “Il mandato è falso e assurdo”
L’ordine assurdo e falso del pubblico ministero dell’Aja non è diretto solo contro il Premier e il ministro della Difesa, ma è diretto contro l’intero Stato di Israele
Così il premier israeliano Netanyahu ha respinto il mandato d’arresto internazionale richiesto dalla Corte Penale Internazionale e ribadisce che:
Respingo con disgusto il paragone del procuratore dell’Aja tra l’Israele democratico e gli assassini di massa di Hamas. Questo è esattamente l’aspetto del nuovo antisemitismo, che si è spostato dai campus dell’Occidente all’Aja. Prometto che nessuna pressione e nessuna decisione in qualsiasi forum internazionale ci impedirà di colpire coloro che cercano di distruggerci
Gran Bretagna: “Il mandato per Netanyahu non è d’aiuto”
Per la Gran Bretagna il mandato d’arresto chiesto dalla Cpi è:
Un atto che non è d’aiuto in relazione agli sforzi per il raggiungimento di una pausa dei combattimenti a Gaza, del rilascio degli ostaggi e dell’arrivo di aiuti umanitari nella Striscia
A dirlo, la portavoce di Downing Street.
Austin: “Incrollabile il sostegno a Israele”
Il nostro sostegno a Israele rimane incrollabile
Così il capo del Pentagono Lloyd Austin, in una conferenza stampa, chiarisce la posizione degli Stati Uniti, ma sottolinea che Israele deve condurre raid più precisi minimizzando le perdite civili e i danni alle strutture civili.
Mattarella in visita a Dublino
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Dublino, ha incontrato il presidente irlandese Michael D. Higgins.
In colloquio, i due leader si sono focalizzati sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente:
La gravissima aggressione russa all’Ucraina, il disumano attacco dei terroristi di Hamas e la spirale di violenza, con azioni e reazioni che ha innescato, con le drammatiche conseguenze per il popolo palestinese, ci spingono a rafforzare il nostro impegno per un ruolo sempre più incisivo dell’Unione Europea, attore di pace sin dalla sua nascita
Queste le parole del presidente Mattarella, che sintetizza la posizione italiana.
Biden contro la Cpi: “È una vergogna”
La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza
Così ha esordito il presidente statunitense Joe Biden, dopo la richiesta del mandato d’arresto internazionale voluto dalla Cpi.
Antropologi pro-Gaza
Gli antropologi, sulla scia delle proteste degli studenti, hanno deciso di mobilitarsi a sostegno del popolo palestinese.
“Antropologə per la Palestina” è il nome che si sono dati gli antropologə impiegatə fuori e dentro le Università che sono scesi in campo.
L’appello che hanno rivolto alle Istituzioni mira:
Alla sospensione degli accordi di collaborazione scientifica con gli Atenei israeliani, fino a quando il diritto internazionale non sarà ripristinato all’interruzione di ogni forma di collaborazione con istituzioni e aziende di Israele, e all’avvio di un deciso intervento delle autorità governative del nostro Paese e delle istituzioni universitarie affinché si adoperino in tutte le forma opportune per l’immediata cessazione del fuoco e del genocidio in atto
Israele non riconosce la Corte Penale Internazionale
Israele, insieme a Stati Uniti, Cina e Russia, non riconosce la Corte Penale Internazionale, poiché non ha firmato lo statuto di Roma, che ne ha stabilito la nascita nel 1998.
Sebbene, però, il procuratore capo, Karim Khan, ha chiesto ai giudici della Corte di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano e il ministro della Difesa.
Praga: “Netanyahu e Hamas sullo stesso piano per la Cpi”
Critiche sulla richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale circa i mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas.
A muovere polemica il primo ministro ceco, Petr Fiala, che spiega:
La proposta del Procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per i rappresentanti di un governo democraticamente eletto insieme ai leader di un’organizzazione terroristica islamica è spaventosa e del tutto inaccettabile. Non dobbiamo dimenticare che è stato Hamas ad attaccare Israele in ottobre, uccidendo, ferendo e rapendo migliaia di persone innocenti. È stato questo attacco terroristico del tutto immotivato che ha portato all’attuale guerra a Gaza e alle sofferenze dei civili a Gaza, in Israele e in Libano
Egitto e Onu chiedono lo stop dell’operazione a Rafah
Il portavoce delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, Jens Laerke, ha avvertito che:
Ulteriori movimenti militari nella città palestinese di Rafah causerebbero molti problemi e porterebbero a un disastro sicuro. La perdurante continua chiusura dei valichi terrestri come Rafah e Kerem Shalom lo impedisce
Le azioni militari a Rafah palestinese mettono in pericolo i convogli umanitari e impongono restrizioni al loro ingresso nella Striscia di Gaza. Continuiamo a lavorare per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e portare maggiori aiuti alla Striscia
Università di Milano, il Rettore incontra gli studenti pro-Gaza
Il rettore dell’Università Statale di Milano, Elio Franzini, ha incontrato una delegazione degli studenti che dal 10 maggio stanno occupando l’ateneo in protesta contro il conflitto a Gaza.
Franzini ha chiesto la cessazione dell’occupazione e ha richiesto la pulizia degli spazi interni “nel nome del rispetto che devono alla loro università, luogo di formazione e palestra di confronto civile“. Nella nota si legge che
In considerazione della straordinarietà del momento internazionale dovuto alla strage di civili in atto a Gaza di offrire agli studenti l’utilizzo di uno spazio interno limitato, in condizioni di sicurezza, invitandoli a proseguire la loro mobilitazione in modo pacifico, bandendo ogni comportamento scorretto, facendo prevalere maturità e senso di responsabilità
IDF: “La guerra a Gaza continuerà per altri 6 mesi”
L’esercito israeliano ha annunciato che la guerra a Gaza durerà altri sei mesi. L’IDF ritiene che in questo modo si potrà impedire completamente ad Hamas di ritornare al potere nella Striscia.
A riferirlo il quotidiano Haaretz, che cita fonti interne dell’IDF. Tuttavia, i gradi più alti sul campo del gruppo palestinese sono quasi illesi, per questo, Israele teme che l’esercito di Hamas sia stato indebolito, ma non annientato.
Netanyahu: “La decisione del Cpi è uno scandalo”
È uno scandalo. Questo non fermerà né me né noi
Queste le parole del premier israeliano Netanyahu in commento alla riunione del Likud promossa dal Procuratore della Corte Penale Internazionale.
Secondo la Cpi, Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant sarebbero responsabili di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Seif Bensouibat torna libero
È libero Seif Bensouibat, il cittadino algerino rifugiatosi politicamente in Italia dal 2013 e al quale era stata notificata nei giorni scorsi l’espulsione dal Paese.
L’espulsione è arrivata in seguito ad alcuni messaggi su una chat in cui si parlava della guerra a Gaza. Il cittadino algerino, un educatore in un noto liceo francese di Roma, è stato difeso dagli avvocati Flavio Rossi Albertini e Arturo Salerni.
Fratoianni: “Richieste Cpi importanti. Riconoscere Palestina”
“Il procuratore della Corte penale internazionale ha chiesto oggi l’arresto di Netanyahu, del ministro israeliano alla difesa Gallant e dei capi di Hamas, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Le accuse sono di sterminio, uso della fame come strumento di guerra, negazione degli aiuti umanitari, attacchi diffusi e sistematici contro la popolazione civile palestinese in corso ancora oggi per Netanyahu e Gallant. E di sterminio, omicidio, presa di ostaggi, torture, stupro e violenza sessuale durante la detenzione per i capi di Hamas. Un atto forte e importante“.
Ad affermarlo è Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Ora servono passi concreti della comunità internazionale e dei singoli Paesi perché si giunga il prima possibile ad un cessate il fuoco permanente, alla definizione di una credibile soluzione per una pace stabile e duratura nel rispetto del diritto internazionale a cominciare dalla fine dell’occupazione illegale dei territori palestinesi. Giorgia Meloni e il governo italiano facciano la loro parte riconoscendo subito lo Stato Palestinese“
conclude.
Israele valuta l’ invio di una delegazione ai colloqui a Doha
Israele sta valutando la possibilità di inviare una delegazione ai colloqui a Doha su una tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi, se avranno luogo, la prossima settimana. A riferirlo un funzionario israeliano al Times of Israel.
Lo scorso fine settimana l’inviato dell’Idf per gli ostaggi, Nitzan Alon, ha presentato un piano al premier israeliano Benjamin Netanyahu che prevede l’offerta ad Hamas di un periodo di “calma prolungata” in cambio della liberazione dei prigionieri.
La proposta però è stata respinta dal capo di governo.
Borrell da Bruxelles: “Basta attacchi contro gli ospedali a Gaza. Colpite 31 strutture sanitarie”
Attacchi agli ospedali e alle strutture mediche continuano ad essere all’ordine del giorno nella Striscia di Gaza.
La questione preoccupa il mondo intero e dall’Ue arrivano appelli accorati da parte dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e del commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic.
“Dall’inizio del conflitto a Gaza, in seguito ai brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, 31 ospedali su 36 sono stati danneggiati o distrutti. Tra i distrutti c’è l’ospedale Al-Shifa, il più grande complesso medico di Gaza, che rimane oggi completamente fuori servizio”.
Hamas, bilancio vittime a Gaza sale a 35.562 morti
Il ministero della Salute di Hamas ha diffuso nuovi dati aggiornati sul bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. E’ arrivato a 35.562 morti, di cui 106 solo nel corso delle ultime 24 ore. Sarebbero invece circa 79.652 i feriti.
Ministro Gantz contro la Corte Penale Internazionale
Benny Gantz ha riposto alla richiesta di rilasciare un mandato d’arresto nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant.
La domanda è partita dal procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan.
Alla lista si aggiungono il capo di Hamas a Gaza yahya Sinwar, il capo dell’ufficio politico Ismail Haniyeh e il capo delle brigate Ezzedin al-Qassem Mohammed Deif.
Per il ministro del Gabinetto di guerra israliano Gantz, questo gesto rappresenta:
“un crimine di proporzioni storiche. Tracciare un parallelo tra i leader di un Paese democratico determinato a difendersi dal terrorismo spregevole e i leader di un’organizzazione terroristica assetata di sangue è una profonda distorsione della giustizia e un palese fallimento morale”.
Israele, continuano i raid a Jabalya e a nord di Gaza
Continuano le offensive dell’esercito israeliano a Gaza. Nelle ultime ore sono state colpite le zone a nord della Striscia e, in particolare, l’area di Jabalya. La situazione resta molto tesa anche nel campo profughi di Nuseirat, dove l’Idf ha fatto saper di aver ucciso due operativi delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas.
Tajani: “Lavoriamo per la soluzione due popoli e due Stati”
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato della guerra in Medio Oriente dopo la riunione convocata per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi.
“Abbiamo fatto un’analisi della situazione e continuiamo a monitorare gli sviluppi anche in tutta l’area del Medio Oriente, dove c’è anche una presenza italiana. Noi continuiamo a lavorare per la stabilità, per la pace e per la soluzione anche della crisi palestinese, con due popoli e due Stati“.
Gallant: “Israele amplierà le operazioni a Rafah”
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha comunicato al consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, l’impegno del suo paese nell’espandere le operazioni a Rafah, nel sud di Gaza:
Siamo impegnati ad ampliare l’operazione di terra a Rafah al fine di smantellare Hamas e recuperare gli ostaggi.
L’UNRWA stima che oltre 810.000 persone siano fuggite da Rafah nelle ultime due settimane
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha annunciato, in un post su x, che stima che più di 810.000 persone abbiano fuggito da Rafah nelle ultime due settimane.
The exodus continues in #Gaza. @UNRWA estimates over 810,000 people have fled #Rafah in the past two weeks
— UNRWA (@UNRWA) May 20, 2024
Every time families are displaced, their lives are at serious risk. People are forced to leave everything behind looking for safety. But there’s no safe zone. #CeasefireNow pic.twitter.com/rEXL5ifkoh
Incontro Lapid-Sullivan: “Il ritorno dei prigionieri è la massima priorità”
Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha ribadito durante il suo incontro con il consigliere americano per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, che il ritorno dei prigionieri israeliani detenuti da Hamas rappresenta la priorità più urgente per il suo partito in questa fase della guerra.
נפגשתי הבוקר עם היועץ לבטחון לאומי של ארה״ב, ג׳ייק סאליבן במסגרת ביקורו המדיני בישראל.
— יאיר לפיד – Yair Lapid (@yairlapid) May 20, 2024
אמרתי לו שאסור לוותר על המאמצים להשבת החטופים. זו המשימה הכי חשובה והכי דחופה שנמצאת כרגע על השולחן.
🇮🇱🎗️🇺🇸 pic.twitter.com/nt1RcdCrwm
Qatar: “Non c’è volontà politica di trovare un’intesa sulla tregua”
Il ministro di Stato del Qatar Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi ha dichiarato che non c’è la volontà “politica” di raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Hamas e Israele.
Lo riporta Haaretz.
Polizia disperde una protesta anti governo: 10 arresti
Scontri tra polizia e dimostranti anti governo questa mattina vicino lo svincolo di Shaar Hagai, sulla strada principale tra Gerusalemme e Tel Aviv.
La protesta dell’organizzazione “Fratelli in armi” ha cercato di bloccare la strada: un’azione impedita dalla polizia.
לקראת תחילת מושב הכנסת היום כשממשלת החורבן עדיין על הכסא – חסימה הבוקר בכביש 1 של אחים לנשק.
— Or-ly Barlev 🎗 אור-לי ברלב (@orlybarlev) May 20, 2024
סביב שער הגיא דווח על אלימות משטרתית ומעצרים
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צילומים: עודד אנגל ואדר איל pic.twitter.com/RanbMJGzVY
Il gruppo – che ha denunciato il fermo di 10 manifestanti – chiede le dimissioni del governo e l’indizione di nuove elezioni.
Idf: nella notte colpite infrastrutture Hezbollah nel sud del Libano
L’esercito israeliano ha comunicato su Telegram di aver colpito con aerei da combattimento strutture militari di Hezbollah nelle aree di Blida, Jibbain e Odaisseh e di Chihine, nel sud del Libano.
Media: 3 morti e 8 feriti in raid di Israele su Rafah
Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa almeno tre persone sono morte e altre otto sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Raid vengono segnalati in queste ore anche nelle città di Gaza, Khan Yunis e Jabalia, oltre che nel campo profughi di Bureij.
Attacchi aerei israeliani, oltre 40 vittime nelle ultime ore
Ieri 19 maggio un raid israeliano nel campo profughi di Nuseirat ha ucciso 27 persone, tra cui 10 donne e sette bambini. Lo riferiscono fonti dell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella vicina Deir al-Balah, che ha ricevuto i corpi.
Un altro attacco, sempre su Nuseirat, ha ucciso 5 persone, come comunicato dalla Mezzaluna Rossa Palestinese.
A Deir al-Balah, un raid aereo ha ucciso due persone incluso Zahed al-Houli, alto ufficiale della polizia gestita da Hamas.
Fonti palestinesi parlano di pesanti combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. Anche nel campo profughi urbano di Jabaliya, i residenti segnalano un’ondata di colpi di artiglieria e attacchi aerei.
The occupation destroyed another residential square in the Nuseirat camp last night, OVER its residents.
— 🔻 mari 🔻 (@marisaturno_) May 19, 2024
Photography: Osama Saleh. pic.twitter.com/38fpD2c0ax