Roma – Genoa termina 1-0 che vale per i giallorossi il sesto posto aritmetico in campionato davanti alla Lazio, nel post partita il tecnico Daniele De Rossi ha tratto i bilanci su questi suoi primi mesi da tecnico in Serie A. Un ruolino di marcia invidiabile, con una rincorsa che però non è riuscita a garantire i giallorossi il quinto posto che sarebbe valso la Champions League. Ora l’ultima speranza arriva dalla vittoria dell’Atalanta in Europa League contro il Bayer Leverkusen. Le parole dell’allenatore raccolte da TAG24 allo Stadio Olimpico.

Roma – Genoa 1-0 post partita, le parole di De Rossi alle tv

Daniele De Rossi risponde su cosa significhi il sesto posto ottenuto in campionato dalla sua Roma, diventato aritmetico dopo la vittoria contro il Genoa grazie al gol di Lukaku:

“Credo che la Roma dovesse arrivare tra le prime quattro, ma non era una cosa facile o dovuta. Se vi chiediamo di levare Inter, Juventus, Milan, Bologna e Atalanta che è stata super non sapreste quale tagliare. Noi dobbiamo lavorare e tornare ad essere una squadra forte, non penso però che siano tante quelle nettamente più forti”.

Il tecnico con onestà e lucidità parla del pessimo primo tempo della sua squadra:

“Pensavamo giocasse Gudmundsson, ci siamo coperti di più ma in realtà abbiamo avuto le nostre occasioni. Abbiamo spesso giocato di sponda su Romelu e tirato sempre alto. Il Genoa è una squadra che dà fastidio”.

L’allenatore non si sbottona troppo sul mercato, dove però ha ben chiaro il profilo di calciatori che servono per far crescere la rosa della Roma:

“Abbiamo mille cose di cui parlare. Mi chiamano duemila procuratori al giorno, mi chiamano i giornalisti e mi chiedono se abbiamo preso un giocatore. Non ho interesse ancora a cercare profili, ma un po’ di sano scouting da dilettante a casa l’ho fatto con il mio staff. Il nuovo direttore sportivo avrà diecimila nomi, ma io ho chiaro il profilo che serva. Non basta prendere però dieci nomi forti, bisognerà vedere come incastrarli nella rosa”.

Daniele De Rossi però ha le idee chiarissime sul primo intervento da fare, facendo anche un paragone con un calciatore affrontato nel corso della stagione:

“Io ho detto dal primo giorno che questa è una rosa forte, ha pochi giocatori che dribblano e di grande gamba sull’esterno. Ricordiamo tutti la fatica contro Frimpong, va aggiunta una caratteristica che a questa squadra manca. Dovremo capire chi potrà rimanere, le opportunità che usciranno fuori. Non ho ancora parlato di nomi con il direttore sportivo e con la proprietà”.

Su Paulo Dybala spegne le polemiche sul cambio nel recupero:

“Dybala non aveva più di mezz’ora, l’ho levata solo per un discorso tattico. Gilardino aveva messo dentro un calciatore alto e avevon bisogno di qualche centimetro in più”.

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa

Daniele De Rossi arriva sorridente in conferenza stampa allo Stadio Olimpico, ma sottolinea come il sesto posto non sia un risultato positivo:

“Non so se viene rispetto a quello che è stato fatto nei primi due mesi e mezzo. C’è anche l’aspetto più provinciale di essere arrivati sopra la Lazio. Non festeggio però per essere arrivato sesto. Eravamo vicini ad arrivare più su, forse senza la cavalcata in Europa che non rimpiango ce l’avremmo fatta”.

Sulle prospettive future della Roma il tecnico parla con grande chiarezza:

“Quando costruisci qualcosa, quando fai un contratto di tre anni con un allenatore e sei in sintonia con i presidenti la cosa importante non è quanto spendi. Non si potrà fare una squadra di soli 18enni, ma credo che l’idea sia di costruire qualcosa che si godranno tra un paio di allenatori. Dobbiamo valorizzare anche la rosa che abbiamo, sono giocatori forti e dobbiamo stare attenti al nostro settore giovanili. Non mi va già di aver perso Frattesi e Calabresi”.

La squadra è sembrata aver fretta di vincere, con diverse conclusioni imprecise all’inizio:

“Avevamo preparato la partita per giocare su Lukaku di sponda. Il feeling del primo tempo è stato buono, abbiamo avuto anche solidità con una maggiore densità al centro non rischiando il contropiede. I tiri sparati in curva sono forti, a volte puoi fare gol ma devi calciare così per provare a fare gol. La squadra ha fatto 21 tiri in porta, non è stata una prestazione memorabile ma preferisco non concedere tanto. Sapevo che Paulo poteva giocare una mezz’oretta e l’idea era di inserirlo aumentando la qualità”.

Su Paulo Dybala il prossimo anno in maglia giallorossa non risponde, ma ne loda la mentalità sempre messa in campo:

“Io ho visto per mesi la voglia di Paulo, è stato perfetto allenandosi sempre quando ha potuto. Quando c’è stato un problema non è andato in Nazionale e si è allenato durante il giorno libero. Ha alzato le sue prestazioni fisiche, ha avuto un intoppo negli ultimi 15 giorni. Io quando parlo di fame non voglio 23 giocatori alla Pasquale Bruno, ma il Dybala visto contro il Torino. La fame che intendo io è la mentalità, lui la ha al 100%”

“Sono contento di essermi dimostrato all’altezza della Roma. Ho vissuto serate che non dimenticherò mai, il derby e tutte quelle in Europa. Mi sono riappropriato del mio posto e della mia casa che non mi rendevo conto di quanto mi mancasse. Possiamo e posso fare molto meglio, credo però che abbiamo fatto un percorso quantomeno interessante. Siamo stati in lotta fino alla fine, con un calendario concentrato con tante partite difficili. Senza l’Europa magari saremmo arrivati quarti, ma non rimpiango nulla. Una stagione che ha chiesto tanto anche mentalmente, sono soddisfatto per tante cose. Pensavo di raggiungere di più, ma la realtà ci ha messo davanti Atalanta, Bologna e Leverkusen che sono due squadre forti”.

Sulla lotta salvezza:

“Quello che ha fatto il Genoa mi è piaciuto, una volta alla quintultima già sapevi tutti i risultati mentre ora no ed è giusto così. Mi dispiace che degli amici come Simone Barone e Fabio Cannavaro possano retrocedere”.

Il tecnico torna sui ragazzi di qualità del settore giovanili:

“I calciatori non li valorizzi sempre portandoli in prima squadra, Calafiori non era quello di oggi quando è andato via. Idem Frattesi. C’è un percorso per portarli a diventare quei calciatori lì. Alla mia prima conferenza ho fatto il nome di Pisilli ed ho sbagliato, si possono creare scombussolamenti ma lui non li ha avuti. Oggi mi sono visto l’Under 15 perché mi incuriosisce sempre guardare i giovani”.

Su cosa manca per arrivare all’Inter:

“Mancano tanti punti, si fanno adesso costruendo una squadra forte. Noi abbiamo già iniziato a farlo da gennaio con la proprietà. Arriverà un direttore sportivo che ci illuminerà perché la sua conoscenza è più elevata della mia. Questo è il momento di costruire e dare identità, tante caratteristiche. La Roma non ha giocatori che hanno giocato solo 15 partite, tranne quelli con tanti infortuni. La Roma ha dei campioni che hanno giocato tante partite, basta guardare anche i famosi GPS. I campioni vanno coccolati e ogni tanto bastonati come tutti i giocatori”.

Le parole di Gilardino in conferenza stampa

Alberto Gilardino tecnico del Genoa è intervenuto in conferenza stampa, parlando della prestazione dei suoi ragazzi che che stanno onorando il campionato:

“Rispecchia i ragazzi e quello che abbiamo costruito in questi mesi. La volontà di creare un gruppo forte, una squadra. Abbiamo mantenuto ordine ed equilibrio in campo, torniamo a casa rosicando tanto perché in 11 contro 10 dovevamo fare meglio anche sul gol della Roma. Questo però può esserci di insegnamento anche per il futuro”.

In vista della stagione della riconferma per il suo Genoa gli obiettivi sono chiari:

“Vogliamo riconfermarci e consolidare quanto di buono fatto vedere in campo. Già riconfermare tutto questo sarebbe straordinario e determinante per la prossima stagione. Dobbiamo andare alla ricerca di giocatori affamati dalla voglia di vestire la maglia del Genoa”.

Il mister racconta della firma sul rinnovo del contratto:

“Anche un anno e mezzo fa era successo a Roma e abbiamo voluto rifarlo qui. C’era voglia da parte mia e della società di dare continuità, sono contento e gratificato dall’opportunità che mi ha dato il Genoa. Ripartiamo da delle basi molto buone, c’è la possibilità di crescere”.

Ora che la stagione sta finendo il tecnico torna sulla prestazione dei suoi ragazzi in campo:

“Ho fatto riferimento ai ragazzi nella riunione pre gara alla gara di andata con la Lazio, è passato tanto tempo ed è cambiato anche il modo di pensare. Siamo cresciuti tanto nella maturità di squadra e vanno dati i meriti ai ragazzi per tutto il lavoro che c’è dietro”.