A tre settimane dal voto per le elezioni Europee, il confronto tra Giorgia Meloni, leader della destra al governo, e Elly Schlein, segretaria del maggior partito di opposizione, il Pd, si sintonizza su toni più alti. Sia la Meloni che la Schlein hanno deciso di candidarsi in prima persona per questa tornata elettorale e si giocano molto. La Meloni il consolidamento del suo governo e la leadership nel centrodestra con Fratelli d’Italia che si pone l’obiettivo di non scendere sotto il 27% dei consensi. La Schlein la tenuta della sua segreteria e, in proiezione, mantenendo a distanza nelle percentuali di gradimento il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, anche la partita per candidarsi a presidente del Consiglio quando ci saranno prossime elezioni politiche.

Schlein: “Noi del Pd, fieri antifascisti. Della Meloni donna, madre e cristiana gli italiani non sanno che farsene”

Dopo lo scontro sulla lotta all’omotransfobia, come replica alle parole di Giorgia Meloni di oggi in occasione del raduno di Vox, Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico, ha detto:

Giorgia Meloni, tra nazionalisti, franchisti e amici di Trump, ci attacca dalla Spagna dicendo che la sinistra cancella l’identità. Un giorno ci spiegherà che cosa vuol dire. Nel frattempo, le ricordiamo dall’Italia che, dopo un anno e mezzo al governo, lei sta cancellando la libertà delle persone. Perché non c’è libertà se hai un salario da fame e non puoi pagare l’affitto. Ma lei cancella 330 milioni di fondo affitto e affossa il salario minimo. E non c’è piena libertà se non ti puoi curare perché il suo governo sta tagliando la sanità pubblica e ti fissano una visita tra un anno…

La sfida della leader dem, quindi, è questa:

Alla Meloni giunga chiaro un messaggio: non ci rassegneremo al peggior governo di sempre. Stiamo costruendo insieme un’alternativa che parte dal miglioramento delle condizioni materiali delle persone per rimettere al centro dell’agenda politica non solo le prossime elezioni ma il futuro delle prossime generazioni

Schlein, infine, nel giorno in cui Giorgia Meloni è tornata a calcare il palco della formazione di estrema destra spagnola incarnata da Vox, ha rilanciato anche sul tema dell’antifascismo:

Siamo fieri della nostra identità antifascista: viene dalla Costituzione. E vorremmo che lei potesse dire lo stesso. Perché del fatto che sia donna, madre e cristiana gli italiani che non riescono a portare il pane a casa non se ne fanno nulla

Domani, a 25 anni dalla morte, il Pd ricorda il giurista ammazzato dalle Nuove Br Massimo D’Antona

Intanto, domani, 20 maggio, alle ore 8.30, la segretaria del Pd Elly Schlein, insieme a una delegazione del Partito Democratico, si recherà in via Salaria, angolo via Adda, a Roma, per ricordare Massimo D’Antona, a venticinque anni dalla sua scomparsa. La Schlein, con Arturo Scotto, Filippo Sensi e Emma Cavallucci, segretaria del Circolo Pd Parioli, omaggerà il giurista ammazzato dalle Nuove Br il 20 maggio 1999 nei pressi della sua abitazione.