Discontinuità con l’attuale legislatura e stop a maggioranze innaturali. Questo in sintesi il fulcro dell’intervento della Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, intervenuta nella tarda mattinata di oggi – domenica 19 maggio 2024 – in collegamento video alla kermesse di Vox a Madrid.
Un’occasione per ribadire, a casa degli alleati europei, la distanza tra i conservatori europei dell’Ecr, di cui Giorgia Meloni è presidente, e i popolari del Ppe di Ursula von der Leyen a cui aderisce il partito degli alleati italiani, Forza Italia. Un’occasione anche per rispondere alle polemiche dopo il ‘no’ del Governo italiano alla dichiarazione UE sui diritti Lgbtq+.
Meloni si smarca da von der Leyen: “Stop a maggioranze innaturali”
Ha scelto il palco degli alleati spagnoli di Vox, il partito di estrema destra oggi terzo partito del paese, per smarcarsi dall’eventuale ‘pressing’ del Ppe e chiudere a qualsiasi ipotesi di un possibile appoggio ad un “von der Leyen bis” alle prossime Elezioni Europee in programma l’8 e 9 giugno.
“Stop a maggioranze innaturali”
ha detto la leader italiana del Partito dei Conservatori Europei riferendosi alla possibilità di formare una nuova “maggioranza Ursula” al Parlamento Europeo, come quella che ha governato nell’ultima legislatura grazie ad un accordo tra popolari, socialisti e liberali.
“Siamo alla vigilia di un voto decisivo, perché per la prima volta l’esito delle elezioni europee potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti. E’ il tempo della mobilitazione, è il tempo di andare a testa alta per le strade e guardare negli occhi i nostri compatrioti, per spiegargli cosa vogliamo fare nei prossimi cinque anni. E’ il tempo di alzare la posta in gioco”.
Meloni sul palco di Vox: “La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate”
Nelle scorse settimane un avvicinamento tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e l’attuale presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, avevano fatto pensare ad un possibile accordo tra i due parti guidati dalle due leader.
Un’ipotesi che sembrava tutt’altro che remota, tanto che i socialisti europei si erano affrettati a chiarire nel Manifesto di Berlino – firmato due settimane fa anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein – che il Pse non sarebbe mai stato in una coalizione insieme ai partiti della destra europea.
Le parole di oggi della presidente dell’Ecr Party, Meloni, sembrerebbero escludere questa possibilità, ma come si sa la politica è il campo del ‘mai dire mai’.
“La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate”
ha detto Giorgia Meloni che poi ha aggiunto:
“Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l’imposizione dell’agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per una Ue diversa”.
Un giudizio che sembrerebbe senza appello.
Meloni difende le critiche sulla teoria gender e sulla maternità surrogata
Ancora non si è spento l’eco delle polemiche per il no dell’Italia alla Dichiarazione Ue sui diritti Lgbtq+ che la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla convention di Vox, ha scelto di difendere le posizioni sulla teoria gender e sulla maternità surrogata:
“Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata” perché “nessuno mi convincerà mai si possa definire progresso consentire a uomini ricchi di comprare il corpo di donne povere, o scegliere i figli come fossero prodotti del supermercato”.
Ha detto Meloni che poi ha rilanciato la proposta di legge di Fratelli d’Italia al Parlamento Italiano per rendere la pratica dell’utero in affitto un reato universale:
“Sono fiera che al parlamento italiano sia in approvazione, su proposta di Fratelli d’Italia, una legge che vuole fare dell’utero in affitto un reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero”.