Paura nel carcere di Benevento a causa di una rivolta di detenuti, avvenuta oggi 19 maggio 2024. Il sindacato della polizia penitenziaria (Sappe) ha lanciato l’allarme, indicando che due suoi agenti sono stati trasportati in ospedale per ferite serie e altri due sarebbero stati presi in ostaggio dai detenuti armati.

Il sindacato denuncia anche la distruzione di gran parte dell’ala penitenziaria, chiedendo che le autorità competenti si attivino per fermare questi atti di violenza.

Rivolta nel carcere di Benevento, due agenti sono stati presi in ostaggio

Due agenti sarebbero stati presi in ostaggio ed altri due risultano feriti dopo la rivolta che ha coinvolto un’ala del carcere di Benevento. A darne notizia è stato il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, indicando che tutto ha avuto origine da un detenuto che nella mattinata di oggi 19 maggio 2024 ha minacciato un operatore sanitario che lavora nell’istituto penitenziario.

Altri detenuti si sarebbero aggiunti dopo, prendendo possesso di un’ala del carcere e mettendola seriamente a soqquadro. Gran parte delle suppellettili è stata distrutta, così come vetri e computer. Due agenti, come il Sappe ha indicato in una nota, sono stati seriamente feriti cercando di fermare i detenuti, mentre altri due colleghi sarebbero stati bloccati in quell’ala come ostaggi.

La situazione è al momento caotica e, come denuncia la segretaria del Sappe, Tiziana Guacci, estremamente pericolosa:

I detenuti del quarto piano hanno devastato ogni cosa, computer, vetri e tutto quello che c’era. Sembra che in prima battuta abbiano anche preso in ostaggio dei colleghi, due dei nostri sono stati accompagnati in ospedale. La situazione è molto critica e sul posto sono presenti anche operatori delle altre forze di polizia.

L’allarme lanciato dal sindacato degli agenti penitenziari (Sappe): “In Campania la situazione è fuori controllo”

Il fatto che al momento il bilancio parli di 4 agenti coinvolti (i due feriti e i due presi in ostaggio) è un simbolo che, ancora una volta, nelle carceri italiane il rapporto fra agenti penitenziari e detenuti non si regge su basi solide. Di ciò è convinto anche Donato Capece, segretario generale Sappe, che dal caso specifico di Benevento allarga il suo discorso a tutta l’Italia:

Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Campania sono ad alta tensione. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria.

A pagare per primi quindi sono gli stessi appartenenti a questa Forza dell’Ordine, poco tutelati secondo Capece dallo stesso stato. A ciò si aggiunga il sovraffollamento cronico che tante carceri italiane sperimentano da molto tempo, come sottolineato dal segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo:

In Campania le strutture penitenziarie sono le peggiori di Italia per sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini. Lo scorso anno sono state oltre 200 le aggressioni ad agenti negli istituti campani, numero che in questo primo quadrimestre dell’anno è stato già ampiamente superato con 272 aggressioni di cui 74 solo ad aprile (67 a gennaio, 64 a febbraio, 67 a marzo).

Il progetto del ministro della Giustizia Nordio di costruire nuovi istituti penitenziari è ancora in alto mare e potrebbe giungere troppo tardi per risolvere questo problema.

Un’altra situazione molto grave ha coinvolto quindi l’istituto penitenziario di Benevento. A metà marzo un giovane detenuto aveva tentato il suicidio nell’Istituto penale per minorenni.