Il titolo di apertura del Fatto Quotidiano di oggi non è passato inosservato. A tutta pagina, il giornale diretto da Marco Travaglio ha scritto, riferendosi al ritorno di Chico Forti in Italia, “Benvenuto assassino”. Perché un titolo così forte? Presto detto: nonostante quello di Forti sia un caso giudiziario quantomeno controverso (lui si è sempre dichiarato innocente per l’omicidio di cui è accusato) e nonostante il fatto che abbia scontato negli Stati Uniti già la bellezza di 24 anni di carcere, il giornalista Alessandro Mantovani ricostruisce la sua vicenda con queste parole: “L’errore giudiziario è sempre dietro l’angolo, ma la storia di Enrico ‘Chico’ Forti non è quella di una condanna campata in aria…” Il che, evidentemente, per il Fatto, è più che sufficiente per sbattere il mostro in prima pagina, volendo parafrasare il titolo del film di Marco Bellocchio del 1972. Soprattutto se, poi, torna anche buono per attaccare il governo Meloni. E comunque: una delle persone che subito ha criticato il taglio dato dal Fatto per descrivere il ritorno di Forti in Italia è stata, significativamente, la figlia di Enzo Tortora, il presentatore televisivo diventato negli anni Ottanta un simbolo degli errori giudiziari e della malagiustizia italiana: la giornalista, vicedirettrice del Tg La7, Gaia Tortora.
Chico Forti, il titolo shock del Fatto Quotidiano: “Benvenuto assassino”. Cosa ne pensa la figlia di Enzo Tortora
La figlia di Enzo Tortora, Gaia, è una giornalista molto attenta, tra l’altro, ai temi della giustizia e del garantismo. Per la sua vicenda personale, non poteva essere altrimenti. Era impossibile, quindi, che non notasse il titolo di apertura dell’edizione di oggi, domenica 19 maggio, del Fatto Quotidiano dedicato al ritorno di Chico Forti in Italia: “Benvenuto assassino”. Qual è stata, quindi, la sua reazione? Gaia Tortora ha pensato di rilanciare sul suo profilo X (ex Twitter) la prima pagina incriminata. E di autocensurarsi con dei puntini sospensivi che, in ogni caso, la dicono lunga. Già ieri, del resto, aveva salutato il ritorno di Forti in Italia con un “Bentornato Chico Forti”: il nome e cognome del protagonista della vicenda, quindi: nel caso della Tortora, nessun marchio di assassino.
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— Gaia Tortora🐦 (@gaiatortora) May 19, 2024
Chico Forti, il commento di Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano
Tornando al Fatto Quotidiano, Chico Forti, condannato all’ergastolo nel 2000 a Miami per l’omicidio di Dale Pike, è stato trattato come un assassino per il quale non bisognerebbe mostrare alcun tipo di attenzione anche da una opinionista di punta del giornale di Travaglio, Selvaggia Lucarelli. Il suo commento, volendo dare un colpo alla premier Giorgia Meloni che l’ha incontrato a Pratica di Mare, è stato titolato significativamente così: “L’omicida come un papa, dopo le solite balle innocentiste”.
Chico Forti, il commento della giornalista Flavia Fratello (La7 e Radio Radicale) che ricorda i casi di Silvia Baraldini, Patrick Zaki e Ilaria Salis: “Fanno paura”
Ma, cinque anni dopo la richiesta di estradizione presentata dall’Italia e il giorno dopo l’arrivo di Forti nel nostro Paese, oltre a Gaia Tortora, un’altra giornalista di La7 nonché di Radio Radicale, Flavia Fratello, ha scritto un post di commento alla prima del Fatto molto significativo:
“Giuro, a me questi fanno un pò paura. Sarà perché solo un paio di giorni fa ero nel carcere di Opera a parlare con i detenuti di quale senso abbia stare reclusi (per me non ha molto senso perché in realtà non serve assolutamente a nulla, né a loro né a noi che stiamo fuori). Il punto è che io sono vecchia abbastanza per ricordarmi che trent’anni fa fu fatta una lunga battaglia per riportare in Italia dagli Usa un’altra detenuta. Si chiamava Silvia Baraldini, era stata condannata addirittura per terrorismo. Solo che, in quel caso, era considerata una battaglia di sinistra. Silvia tornò in Italia (ad accoglierla all’aeroporto andò il ministro della giustizia), finì di scontare la sua pena come da accordi con gli americani e poi, a parte sporadiche apparizioni, si ecclissò, com’è giusto”.
Flavia Fratello, quindi, va al punto della questione:
“Sia Baraldini che, oggi, Forti, di galera ne hanno fatta tanta. Certo, speravano in una revisione del loro processo. Ma l’importante intanto era farli tornare in Italia. Anche solo molto semplicemente per permettere, chessò, alla madre di Forti che ha 96 anni, di rivedere suo figlio. E invece no: qui, per questa gente che riesce a fare un titolo così, diventa solo un pretesto per colpire politicamente il governo. Che, per carità, non è innocente e, sui suoi giornali di riferimento, usa questa stessa storia per farsi i complimenti da solo. Ma per una volta ha ragione. Come ce l’aveva per Zaky e, in misura minore, per Salis, del tutto ignorata finché a parlare per lei furono quegli schiavettoni alle caviglie mostrati in diretta tv”.