Elezioni Europee 2024, dalla Puglia all’Umbria in un battito di ciglia. Da Bari, Barletta, Altamura a Terni in un momento, con il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi che non si ferma mai e, durante la celebrazione della nuova “Rosa di Terni”, incontra i cittadini che numerosi sono arrivati a Parco Cardeto per festeggiare e vedere da vicino questa “nuova” Rosa che diventerà uno dei simboli della città.

E sempre da questa situazione, il segretario Stefano Bandecchi non ha voluto dimenticare quanto è successo il giorno prima e quanto è accaduto in quelli precedenti con l’oscuramento e la censura nei confronti di Alternativa Popolare e le due lettere inviata a Mattarella e Meloni: “Alla luce dell’ennesimo grave episodio di emarginazione e censura nei confronti di Alternativa Popolare e del sottoscritto, il presidente di AP Paolo Alli ha scritto e inviato al Presidente Mattarella, baluardo di democrazia, e al Presidente Meloni due distinte note per evidenziare il clima antidemocratico intorno alla nostra lista“.

Per Stefano Bandecchi e Alternativa Popolare non ci sono dubbi: “Siamo boicottati da mesi da tutta la Stampa e dai media nazionali, che non ci menzionano fra i partiti in corsa per le elezioni europee, parlano dei programmi di tutti i partiti ad eccezione del nostro, realizzano e pubblicano sondaggi senza mai nominarci. La stampa, quindi, ha deciso che AP non ha il diritto democratico di essere conosciuta, così come i cittadini non hanno diritto di essere informati sulla possibilità di votarci per le Europee“.

A meno di 20 giorni dal voto – ha spiegato nella sua lunga nota il segretario Stefano Bandecchi – , abbiamo chiesto a chi per ruolo istituzionale e politico è garante della Democrazia di intervenire immediatamente e con forza per rompere questa pericolosa e antidemocratica cappa che gran parte del sistema dell’informazione – forse a seguito di indicazioni politiche – ha steso un velo di nebbia sul nostro partito e sulla nostra, seppur ancora piccola, comunità politica.

Ci auguriamo che da oggi il mondo dell’informazione si renda conto del grave errore commesso nei nostri confronti e possa rimediare garantendo quegli spazi, fino ad oggi garantiti a tutti gli altri partiti, dei quali siamo stati ingiustamente e antidemocraticamente privati. Proseguiremo a chiedere, in ogni sede, la garanzia di parità di diritti, visibilità e opportunità che, in uno Stato democratico e maturo, deve essere garantito a tutte le parti in campo