Kraken potrebbe porre fine al supporto di USDT all’interno dell’Unione Europea
Stando alle indiscrezioni che stanno circolando, Kraken starebbe valutando la possibilità di ritirare il supporto per la stablecoin USDT in Europa. Lo scambio di criptovalute avrebbe preso in seria considerazione questa possibilità per rientrare nelle linee guida delineate all’interno del Markets in Crypto Assets (MiCA), il nuovo regolamento varato dall’Unione Europea in tema criptovalutario.
La decisione andrebbe a ricalcare quella già adottata nel mese di marco da un altro scambio crypto. All’epoca era stato OKX ad interrompere il supporto al trading di USDT nell’UE, anche in quel caso per non creare frizioni con le autorità di regolamentazione continentali.
Kraken elimina il supporto a USDT all’interno dell’UE, secondo Bloomberg
A dare la notizia sulle intenzioni di Kraken è stato Bloomberg, il passato 17 maggio. Stando al rapporto elaborato al riguardo, Kraken sta pensando seriamente di porre fine al supporto dell’USDT per il mercato europeo prima della data di introduzione del nuovo regolamento Markets in Crypto Assets (MiCA), cui si dovranno ispirare le aziende dedite all’innovazione finanziaria se vorranno operare all’interno della zona economica europea.
In pratica, quindi, la rimozione dalla quotazione di USDT per gli utenti UE da parte dell’exchange sarebbe una semplice presa d’atto della nuova procedura di conformità. Procedura che sarà operativa a partire dal prossimo 30 giugno. Da quel momento, entreranno in vigore anche alcune delle nuove regole cui devono sottoporsi exchange e altri fornitori di servizi crypto operanti. Mentre le restanti sono destinate ad entrare in vigore il 30 dicembre.
Kraken sta “pianificando assolutamente tutte le eventualità”: ad affermarlo è stato Marcus Hughes, responsabile globale della strategia di regolamentazione dell’exchange. Lo ha detto interpellato da Bloomberg, aggiungendo che la piattaforma crittografica prenderà una posizione ferma al riguardo a tempo debito.
Ove decidesse di fare questo passo, Kraken andrà ad unirsi a OKX che ha interrotto il supporto per le coppie di trading USDT sulla sua piattaforma europea già nel mese di marzo.
Il momento particolare di Tether
La decisione di Kraken (e di OKX), va a calarsi in un momento abbastanza delicato per Tether. La società che emette la stablecoin dominante deve infatti fronteggiare alcune problematiche di non poco conto.
La prima delle quali è rappresentata dalle accuse mosse a USDT dall’ONU. Secondo un rapporto stilato dall’organizzazione, infatti, il token sarebbe lo strumento privilegiato dalle bande criminali del Sudest asiatico per movimentare i proventi delle proprie attività illegali.
Inoltre, USDT sarebbe utilizzato anche dai Paesi che hanno la necessità di sfuggire alle sanzioni di USA e Paesi alleati. Di recente è stato in particolare il Venezuela a farvi ricorso, cosa che non sarebbe sfuggita al governo di Washington.
Altro motivo di preoccupazione è poi rappresentato dall’ingresso di nuovi temibili concorrenti nel settore delle stablecoin. A partire da PayPal, che ha lanciato PYUSD, con l’evidente intenzione di impiantarsi in un settore molto interessante. Cui si dovrebbe presto aggiungere Ripple Labs, altra azienda che non intende tralasciarlo.
L’insidia più grande: la nuova legge sulle stablecoin in discussione a Washington
Se la concorrenza è in fondo un portato del tutto logico dell’operare in ambito finanziario, c’è però un’insidia che dovrebbe fare più paura a Tether. Il riferimento è alla nuova legge sulle stablecoin proposta al Congresso da Cynthia Lummis e Kirsten Gillibrand. Un provvedimento il quale, a detta degli esperti, ha serie probabilità di giungere in porto, proprio per la sua natura bipartisan.
Il disegno di legge è molto articolato e si propone di dare maggiori sicurezze ai consumatori. In particolare, tramite il bando alle stablecoin algoritmiche, ritenute in effetti troppo pericolose, dopo la vicenda di Terra (LUNA).
Il provvedimento, però, è pericoloso in particolare per Tether. Prevede infatti l’ingresso delle banche nel settore e qualora ciò avvenisse le stesse dovrebbero liberarsi degli USDT detenuti. L’azienda, infatti, è un’attività estera, con ciò che questo status comporta.
Dall’interno di Tether fanno sapere che ciò non costituirebbe un grandissimo problema, ma per non farsi trovare impreparata di fronte al nuovo quadro, Tether si sta allargando ad altri settori. A partire dall’intelligenza artificiale.