Siamo di fronte a un passaggio chiave del Giro d’Italia 2024. La seconda settimana si chiude con l’attesa tappa Manerba del Garda – Livigno (Mottolino), 222 chilometri impegnativi che includono il temuto Passo del Mortirolo dal versante di Monno, che lascerà segni profondi nelle gambe dei corridori. A questo seguiranno il Passo del Foscagno e la ripidissima salita finale verso il Mottolino. La tappa partirà alle ore 10:25 per concludersi intorno alle ore 17:00.

Giro d’Italia 2024, a Livigno la tappa regina

Questa tappa del Giro d’Italia 2024 a Livigno, tipicamente prevista per la terza settimana, arriva invece a chiusura della seconda e potrebbe già rappresentare un momento decisivo. La località livignasca, sede di arrivo di tappa, manca dal Giro 2005, quando vinse Ivan Parra al termine di due giornate incredibili per il colombiano in maglia Colombia-Selle Italia. È un vero e proprio “tappone”, anche se le altitudini non sono particolarmente elevate, fatta eccezione per il finale. Le salite categorizzate sono cinque e il percorso, che inizia a Manerba del Garda, è davvero impegnativo. La strada comincerà subito a salire leggermente fino al km 30, dove inizierà la salita di Lodrino (7,6 km al 4,2%). Dopo una breve discesa, si affronteranno le rampe del Colle San Zeno (13,9 km al 6,6%), che porterà i corridori per la prima volta oltre i 1000 metri di altitudine. Una lunga discesa condurrà la carovana a Pisogne, da dove inizierà la risalita della Val Camonica. Transitati da Malonno, dove è posto il primo traguardo volante di giornata, la strada diventerà progressivamente più dura fino a Monno.

Giro d’Italia 2024, Livigno chiude la seconda settimana

Lì inizieranno le rampe del Passo del Mortirolo (12,6 km al 7,6%), affrontato dal versante più “facile” rispetto a quello valtellinese. La salita è comunque lunga e presenta pendenze fino al 16 per cento, tutt’altro che trascurabili. Si raggiungerà la cima con 155,5 chilometri percorsi e ancora 67 da percorrere. Seguirà una discesa molto ripida che terminerà a Grosio, da dove si svolterà verso nord per iniziare il lungo tratto in leggera ma costante salita verso Isolaccia-Valdidentro. Qui sarà posto l’Intergiro di giornata, preceduto di qualche chilometro dal secondo traguardo volante in cima allo strappo di Le Motte.

Tra i due traguardi intermedi ci sarà un brevissimo tratto di discesa che porterà i corridori all’inizio del Passo del Foscagno. Questa salita è lunga 15 chilometri, con una pendenza media del 6,4% e punte all’11 per cento. Per la prima volta in questo Giro si supereranno i 2000 metri, e si raggiungerà la cima a 8,7 km dall’arrivo. Le salite però non saranno ancora finite: dopo un breve tratto di discesa ci sarà la complicatissima rampa finale che conduce a Livigno-Mottolino (6,7 km al 7,6% di pendenza media). Dopo aver superato il Passo Eira, ci saranno punte al 19 per cento negli ultimi due chilometri della tappa, che si concluderà a quota 2385 metri di altitudine.

I favoriti

La tappa di Livigno del Giro d’Italia 2024 è ambita da molti, ma soprattutto da Tadej Pogacar. Lo sloveno ha dichiarato apertamente il suo desiderio di vincere a Livigno, con l’obiettivo di chiudere in bellezza la seconda settimana e consolidare il suo cammino verso il successo finale. Una vittoria prestigiosa a cui non vuole rinunciare, mettendo inevitabilmente in secondo piano tutti gli altri contendenti. È improbabile che attacchi da lontano; Pogacar probabilmente cercherà di controllare la gara fino alla salita finale, dove ogni momento potrebbe essere quello giusto per un attacco decisivo.

L’unico modo per impedirgli di vincere sembra essere quello di far partire una fuga numerosa con rappresentanti di quasi tutte le altre squadre. Questo costringerebbe i compagni della maglia rosa a lavorare da soli, eventualmente sacrificando le proprie ambizioni per non affaticarli troppo. In questo scenario, la fuga non dovrebbe includere uomini pericolosi per le posizioni di vertice della classifica, in modo da evitare che anche altre squadre siano costrette a collaborare. Con una classifica che, dopo la cronometro odierna, si è definita in modo più chiaro, non è così improbabile che ciò possa accadere.