La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, ha posto il veto alla legge sugli agenti stranieri. La controversa proposta fortemente voluta dal partito al governo, Sogno Georgiano, è stata approvata lo scorso 14 maggio dal parlamento. Zourabichvili aveva precedentemente affermato di non avere intenzione di firmare la legge.

La presidente delle Georgia pone veto alla legge sugli agenti stranieri che ha provocato settimane di proteste

La presidente Salome Zourabichvili ha posto il veto alla legge sugli agenti stranieri nota come la “legge russa”. La bozza è stata presentata dal partito al governo, Sogno Georgiano. Il Parlamento ha iniziato a discuterla lo scorso 15 aprile. È stata approvata il 14 maggio, alla terza terza e ultima lettura, con 84 voti a favore e 30 voti contrari, in un parlamento composto da 150 membri. Si teme che le nuove norme possano allontanare la Georgia dal suo percorso europeo.

Da settimane, migliaia di georgiani sono scesi in strada per protestare contro la legge proposta dal governo. Le manifestazioni sono state segnate anche da episodi di violenza e scontri con le forze dell’ordine.

Era attesa la mossa della presidente europeista. Zourabichvili ha ribadito che la legge viola la Costituzione e ha sottolineato che non può essere emendata ma solo ritirata. Ha evidenziato che è anche contro gli standard europei e ha aggiunto che sarebbe “un ostacolo per la Georgia nel suo percorso europeo”:

Questo veto è del tutto legale e sarà consegnato oggi al Parlamento. Questa legge non è soggetta a nessun cambiamento, nessun miglioramento, e quindi il veto è molto semplice. Questa legge dovrebbe essere abrogata”, ha osservato il Presidente.

La legge ritornerà in Parlamento, dove il Sogno Georgiano ha i numeri necessari per superare il veto presidenziale.

Cosa prevede la legge?

La legge sulla trasparenza dell’influenza straniera richiede ai media e alle Ong che ricevono oltre il 20 per cento dei finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti che perseguono gli interessi di una potenza straniera”. I media e le organizzazioni non governative saranno, inoltre, soggetti a rigide ispezioni con il rischio di multe amministrative. Le critiche alla legge si concentrano sulla somiglianza della legge alle norme russe utilizzate per silenziare l’opposizione.

Da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1991, la Georgia ha mantenuto una visione occidentale e ha intrapreso un percorso europeo. I politici dell’Ue hanno più volte avvertito il paese che la legge in questione potrebbe minare il suo percorso.

Il 7 maggio, gli eurodeputati di diversi schieramenti politici hanno chiesto alla Commissione europea e all’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell, la sospensione dello status candidato della Georgia all’Unione.