Le criptovalute stanno emergendo alla stregua di una questione sempre più centrale, nella disputa politica degli Stati Uniti. Una questione sulla quale i due maggiori partiti, democratici e repubblicani, sembrano avere idee diamentralmente opposte.
Mentre infatti l’amministrazione Biden sta dando vita ad una vera e propria sequela di colpi verso le aziende operanti nella blockchain, i repubblicani sembrano invece decisi ad appoggiare il settore. Un appoggio il quale sembra rispondere anche ad un dato di fatto: i detentori di valuta digitale sono sempre di più e hanno interessi da proteggere. Tanto da essere stati indicati da più parti alla stregua di una nicchia la quale potrebbe infine influenzare il risultato delle elezioni di fine anno.
Le aziende criptovalutarie all’offensiva
Proprio in vista delle elezioni di fine anno, che dovranno indicare il nuovo (o confermare il vecchio) inquilino della Casa Bianca e i componenti del Congresso, una parte della criptosfera ha già deciso di scendere in campo.
Lo hanno fatto in particolare alcuni dei pilastri del settore, come Coinbase, Andreessen Horowitz e Ripple Labs. Ovvero le tre aziende che hanno investito oltre 85 milioni di dollari in un super PAC (Political Action Committee), denominato Fairshake, a sostegno dei candidati pro-criptovaluta. L’intento di queste donazioni è abbastanza chiaro: influenzare le elezioni per avere un Congresso più crypto-friendly dell’attuale.
Un messaggio che, peraltro, sembra essere già stato recepito, considerato che Camera e Senato hanno di recente approvato una risoluzione che chiede la modifica delle linee base SEC nei confronti degli asset digitali. Mozione che è stato approvata in maniera bipartisan, dimostrando che anche una parte dei democratici non è intenzionata a restare ferma a farsi impallinare.
Consensys si tira fuori dalla lotta politica sulle criptovalute
In questo contesto, però, c’è anche chi ha deciso di sottrarsi alla logica di schierarsi ad ogni costo. Stiamo parlando di Consensys, azienda impegnata a offrire prodotti sulla blockchain di Ethereum. Un vero e proprio colosso da 7 miliardi di dollari, il quale sembra aver deciso di adottare un profilo più sfumato.
Da un lato ha infatti portato la SEC in tribunale, per “sequestro illegale di autorità”, riferito all’invio di un avviso Wells alla Ethereum Foundation. Mentre dall’altra ha deciso di restare neutrale sul fronte politico. Il messaggio sembra chiaro: democratici o repubblicani, il settore deve convivere con le istituzioni, a prescindere dalla loro colorazione politica.
È stato Joe Lubin, fondatore e CEO dell’azienda, a tirare il punto sulla questione. Ha infatti affermato: “Politicamente, ci è piaciuto rimanere neutrali. Non ha senso per noi scegliere un partito piuttosto che un altro.” Per poi aggiungere che affidarsi a un partito politico o a una fazione per sostenere le criptovalute non è una strategia sostenibile a lungo termine. A differenza dell’affidarsi alla magistratura con l’obiettivo di consolidare la legalità del settore.
Joe Lubin: la cosa realmente è far capire l’importanza delle criptovalute a politici e regolatori
Proprio in questa ottica va vista la causa preventiva intentata il mese passato da Consensys contro la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Al proposito, Lubin ha affermato: “La causa con la SEC è per noi una buona piattaforma per aiutare le persone a comprendere i vantaggi della tecnologia. Non penso che dobbiamo essere politicamente partigiani o fare donazioni politiche per essere una voce molto chiara e forte su questo argomento.”
Naturalmente, un profilo basso non vuol dire non considerare l’importanza di rapporti con la politica. Anzi, lo stesso Lubin ha affermato che la sua azienda intrattiene regolarmente conversazioni a porte chiuse con politici e regolatori. Incontri che hanno come tema, naturalmente, l’importanza delle criptovalute per il futuro degli Stati Uniti.
Conversazioni le quali vanno in una direzione ben precisa: creare un ampio consenso sulle criptovalute. Il tutto con un approccio che, in definitiva, potrebbe rivelarsi molto più proficuo dello scontro aperto scelto da altri.