Per battere l’Inter servirà “la partita perfetta della Lazio” secondo Igor Tudor. D’altronde si affronta la prima della classe, partita normale in tal senso non può essere. Ecco perchè il tecnico croato si affida alla voglia dei suoi ragazzi di poter uscire da San Siro con un risultato positivo in mano.

Tutto questo per continuare a sognare l’Europa, anche se in tal senso Tudor continua a portare avanti il suo mantra: “Arriviamo a fine campionato per capire che Europa giocheremo”. Senza badare ad altro, nemmeno alle etichette. Una parola che a Tudor non piace: “Abbiamo fatto Juventus e Roma, poi Monza e Genoa, più altre di livello inferiore, ma siamo andati sempre contro squadre importanti. La parola etichetta è sbagliata”.

Nessun dubbio invece su Luis Alberto, dopo la mancata convocazione di settimana scorsa contro l’Empoli: “Convocato regolarmente“.

Inter-Lazio, le parole di Igor Tudor

Domani si farà visita ai campioni d’Italia, Tudor chiede alla Lazio perfezione: “Servirà una squadra perfetta, l’Inter sta giocando un calcio bello e concreto. La migliore squadra in assoluto dell’ultimo periodo, c’è un grande lavoro nella programmazione e nella crescita, complimenti a loro. Noi proveremo a fare del nostro meglio, ci sono ancora 2 gare e 6 punti, poi capiremo in quale Europa giocheremo”.

Di fronte ci sarà un ex sempre amato come Simone Inzaghi: “Il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti – afferma Tudor – è un tecnico bravo. C’è la moda di dire “è un calcio europeo”, si parla di linea a tre o quattro. Lui è la dimostrazione che non c’entra niente, gioca con un 3-5-2 mai fisso. Più “europeo” di questo non lo so”.

Il discorso poi torna sulla sua creatura, con la voglia di raggiungere il top. Anzi, no: “Il top non esiste – spiega Tudor – si può sempre migliorare. Ci sono le preparazioni, così come la scelta dei giocatori. E’ importante che siano forti, negli ultimi tre anni si è fatto un calcio diverso rispetto a quello che ho in mente io. Mi piace tenere palla, la differenza sono le distanze, nel mio calcio vedo questo ed ecco perchè alcuni rendono di più. C’è diversità, ma questo non vuol dire che i giocatori non possano fare più cose. Ora finiamo il campionato, e poi programmeremo nel dettaglio in vista del futuro”.

Niente etichette

Sta di fatto che il rendimento portato avanti fino ad ora è stato positivo. Adesso servirebbe qualche risultato con le big, per togliersi l’etichetta di fare bene solo con le piccole, ma a Tudor questo non piace: “Non si fanno etichette. Abbiamo fatto due gare di livello con Juventus e Roma, così come anche le altre fuori casa. L’analisi è sbagliata dal punto di vista delle difficoltà, Monza e Genoa sono difficili da affrontare, specie se si affrontano fuori casa. Per quanto riguarda l’Inter io preparo tutto allo stesso modo per fare il meglio possibile, guardando gara dopo gara senza etichette e pregiudizi, questo è il calcio allenato e vissuto, non di etichette”.

Il discorso verte poi su Isaksen, poco utilizzato fino ad ora dal tecnico: “Isaksen ha avuto poco minutaggio, è vero. Io lo stimo, ha doti interessanti sia fisiche che mentali, ha voglia di crescere. Si trova in un campionato non facile, io però scelgo sempre per il meglio della squadra. La stima però c’è e il futuro lo vedremo insieme, nel calcio cambia tutto in un attimo, si scende come si sale, è il bello e brutto di questo sport”.

Nessun dubbio anche sul portiere titolare: “Provedel è primo portiere e domani torna in porta. Mandas ha fatto benissimo e siamo contenti, ma Ivan è il titolare e domani tornerà tra i pali”. Elogi per Kamada: “Parlo poco con Kamada, e non per la lingua, ma perché sta facendo sempre cose giuste. E’ come uno che ha tanti bambini a casa e si dedica a quelli più vivaci, ma con lui no perchè è una macchina, non sbaglia niente. Ha un cervello pazzesco collegato con le doti calcistiche. Può giocare tutti i ruoli del centrocampo, lo stimo, è una bella scoperta per me in questi due mesi“.

Serve fisicità, ma non solo: “Non si tratta di centimetri – sottolinea Tudor – si parla di gamba e motore. Se andiamo a vedere gli altri campionati sembra che vadano più veloci, il segreto è questo. Il calcio va in questa direzione, servono giocatori che corrano tanto, bisogna essere bravi a sceglierli”.

Punti interrogativi

Dare il meglio in queste ultime due partite per conoscere il proprio destino, anche se a tal proposito il recupero tra Atalanta e Fiorentina potrebbe fungere da ago della bilancia: “Non è normale finire il campionato e aspettare un’altra partita – sentenzia Tudor – bisogna ragionare prima in merito a queste cose. Per quanto riguarda Gila e Guendouzi stanno bene: Mateo è diventato papà e si è allenato poco, dovremo scegliere bene perché sarà una partita di corsa e sacrificio, bisognerà lasciare l’anima per poter fare risultato a San Siro”.

Infine Tudor anticipa qualche nome titolare: “Pellegrini domani gioca, così come Rovella“.