Continuano a crescere gli Gli ATM Bitcoin, a livello globale. I bancomat che rendono possibile l’acquisto di BTC previo pagamento in contanti, stanno aumentando di numero ormai da dieci mesi a questa parte. A svelare il dato è stato un rapporto pubblicato da AltIndex, secondo il quale dal luglio dell’anno passato a quelli già esistenti se ne sono andati ad aggiungere altri 5.600, in ogni parte del globo.
ATM Bitcoin: cosa sono e a cosa servono
Gli ATM Bitcoin sono ormai una realtà consolidata. La loro apparizione risale ormai a oltre undici anni fa, quando il primo di essi fu installato a Vancouver. Se in un primo momento costituivano un motivo di curiosità, con il trascorrere del tempo sono cresciuti di pari passo con la popolarità di BTC.
Un ATM Bitcoin si presenta con un aspetto ormai noto, quello dei bancomat tradizionali. È però il metodo di erogazione dei fondi a differire in maniera profonda. Se nel caso del bancomat tradizionale basta l’utilizzo di una carta di debito o di credito e il suo inserimento, per poter ritirare l’importo desiderato, con l’ATM Bitcoin gli interessati devono depositare contati e fornire l’indirizzo del wallet destinato a custodire i token acquistati.
Il tutto grazie al collegamento del macchinario a un exchange di criptovalute. I tradizionali ordini di acquisto possono essere espletati dagli operatori pre-caricando le criptovalute da vendere all’utente finale. Esiste anche la possibilità inversa, ovvero la conversione di BTC in valuta reale, ma non tutti gli ATM la propongono.
Perché stanno crescendo gli ATM Bitcoin?
Il motivo della forte crescita messa in atto dagli ATM Bitcoin nel corso degli ultimi dieci mesi è naturalmente da collegare alla fine del crypto winter. Nel corso della fase di gelata del mercato, infatti, i dispositivi presenti lungo il pianeta si erano ridotti da 39mila a 32 mila.
Nella seconda fase dello scorso anno, però, la situazione si è notevolmente rasserenata, spingendo di nuovo ad investire in Bitcoin. Un mutamento di quadro che si è andato a riflettere anche sui bancomat dedicati alla regina delle criptovalute. Che ha riportato il numero complessivo di questi dispositivi oltre quota 37mila.
Occorre sottolineare, comunque, che a trainare la crescita in atto sono gli Stati Uniti. Lungo il territorio federale sono infatti dislocati circa 31mila ATM Bitcoin, rispetto ai 26.800 di dieci mesi fa. In Italia ce ne sarebbero invece 87, stando ai dati di Coinatmradar, dislocati per lo più nelle grandi città, a partire da Milano e Roma.
Per quanto riguarda gli operatori, il più grande in assoluto è Bitcoin Depot, cui fanno riferimento più di 7.500 sportelli automatici. La sua quota, intorno al 20%, lo mette al riparo dalla concorrenza di Coinflip, che detiene il 13% del mercato. Mentre a suddividersi il gradino basso del podio sono Bitstop, RockItCoin e Athena Bitcoin, con il 6%.
Una crescita destinata a proseguire nell’immediato futuro
Una crescita, quella degli ATM Bitcoin, la quale sembra destinata a proseguire nell’immediato futuro. L’icona crypto, nonostante qualche passo falso nel periodo susseguente al quarto halving, sembra proseguire il suo momento positivo. Come conferma il ritorno a quota 67mila dollari della sua quotazione nel corso delle ultime ore.
Nel corso degli ultimi sette giorni BTC ha messo a segno una crescita superiore al 10%, evidenziando una capacità di resistenza nelle fasi di stanca che spinge molti osservatori a prevedere quella bull run che è del resto diventato una sorta di mantra.
Che ci sia o meno questa corsa sfrenata, in realtà proprio in un momento “normale” come l’attuale, Bitcoin ha dimostrato di possedere la forza per poter reggere anche nei periodi meno propizi. Una capacità tale da porre le basi per poter tornare a correre nel futuro, più o meno immediato.